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Mi svegliai e lentamente riuscì ad aprire gli occhi.
Mi ritrovai sdraiata su di un letto, mentre osservavo gli affreschi sul soffitto di draghi ed elfi.
Ma dove sono finita?!
Pensai esasperata. Mi alzai e cercai disperatamente una finestra, per comprendere dov'ero o se era giorno. Ma quando la trovai a pochi metri da me e mi affacciai, me ne pentii immediatamente. Ero su di un albero secolare a diversi metri da terra. Le foglie accerchiavano il contorno della finestra. Mentre piccoli boccioli rosati erano pronti a schiudersi.
Ma come sono arrivata fin qui?!
Poi mi ricordai di Klor e del cucciolo di Drago preoccupandomi della loro incolumità. Ma mentre pensavo a loro improvvisamente la loro immagine mi apparve dinanzi. Klor era riverso a terra mentre del cucciolo non vi era alcuna traccia. L'immagine scomparve, mentre percepii la loro presenza non lontano da dove risiedevo.

Mi precipitai fuori, consapevole della loro posizione, mentre aprivo la porta che conduceva all'esterno mi ritrovai su di una scala a chiocciola molto stretta, senza alcun cornicione. Corsi trafelata, facendo attenzione a non cadere, mentre scendevo, mi accorsi che erano composte dalla stessa radice dell'albero e mi chiesi preoccupata se la scala era abbastanza solida per il mio peso. Mi tenni attaccata al tronco, sempre più spaventata, con il terrore costante. Il vuoto sotto di me aumentava con il tremore alle mani ed alle gambe.

Quando finalmente arrivai a terra, mi ripresi rapidamente e corsi cercando di individuare la presenza del cucciolo.
Se trovo il cucciolo trovo Klor.
Pensai preoccupata. Mentre correvo mi accorsi che per le strade non vi era alcuno, curiosa mi affacciai ad una casa e notai una figura alta e distinta. Quando si voltò rimasi stupita di vedere un elfo. I suoi occhi erano immensi e verdi come le fronde degli alberi, i capelli scuri gli ricoprivano la fronte poggiandosi sulle sue spalle. Nel luogo in cui ero cresciuta gli elfi erano inesistenti, di loro erano rimaste solo leggende, ormai dimenticate dal tempo.

Mi si avvicinò ed aprì la porta che ci divideva. -Voi chi sareste?- Chiese osservandomi. -Un forestiero che ha perduto la via..- Risposi. Lui mi guardò pensieroso, scrutando dietro di me. -Mi sono risvegliata in una stanza a me sconosciuta, senza il mio accompagnatore, se voi..-
Mi fermò alzando il palmo della mano e con non scialans si girò e ritornò in casa.

Ero furibonda per il suo atteggiamento e spaventata; era l'unica persona che poteva aiutarmi, ma era assolutamente inutile. Improvvisamente sentii un ruggito, provenire da una torre dietro di me. -NO! IL MIO DRAGO!- Urlai spaventata, percepivo distintamente il suo dolore, come se mille aghi mi graffiassero la pelle. L'elfo dinanzi a me si voltò di scatto, guardandomi
esterrefatto. -Cosa gli state facendo!?- Urlai fuori di me, piegata dal dolore e con le lacrime agli occhi.

Improvvisamente una corrente mi fece cadere, mentre la torre veniva distrutta da un bellissimo esemplare di rettiloide alato adulto. L' apertura alare era tale da coprire interamente il Sole, che alle sue spalle metteva in risalto le venature dorate e sottili. Il giorno, coperto dal passaggio dell'animale, venne oscurato dalle sue ali distese sulle nostre teste.
Solo successivamente mi resi conto che era il mio "cucciolo".

Alzai le braccia in modo che potesse vedermi e contemporaneamente venni presa da due affilati artigli.
Ma poco dopo l'eroico salvataggio, fummo inseguiti ed una freccia attraversò l'ala del drago, ferendoci contemporaneamente con il collegamento mentale.

Urlai.

Urlai

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