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*Jura*
Scorsi i primi raggi di Sole che filtravano dalle mura della grotta in cui mi ero appisolato. Arya, dinanzi a me, prese un pezzo di carne e me lo lanciò come se fossi un animale domestico, un cane o una marionetta.
Dove mi trovo?
Mi domandai guardandomi furtivo intorno.
Non rammentavo nulla del mio passato, ma conoscevo solo il nome di quell'elfa che mi osservava con un sorriso sprezzante. Scossi la coda impazientemente, mentre rifiutavo il cibo da lei offritemi.

Cercai di allontanarmi da lei, ma poco dopo mi accorsi che mi aveva legato con la corda elfica ad una stalagmite. Posò le sue mani sulla mia testa, accarezzando le mie squame con i polpastrelli.

Improvvisamente sentì un dolore acuto in tutto il corpo.Urlai e urlai ancora nella speranza che qualcuno mi sentisse.
Dove sei?!
Mi chiesi disperato, mentre chiedevo aiuto al vento.

*Sofia*

Il cielo era cupo quella mattina, il vento soffiava imperterrito lisciando i capelli al vento. Quella notte avevo tentato a riaddormentarmi, ma inutilmente rivedevo due occhi neri e penetranti scrutarmi.

Tentando di informarmi sugli incubi che mi attanagliavano, avevo usufruito del tomo che poggiava sulle mie gambe.
Scoprii che i Ra'Zac erano nati dall'unione improvvisa del Cavaliere con il Drago e che a fine della "metamorfosi" entrambe non avrebbero saputo controllare il mostro che sarebbero divenuti.
Era per me impossibile immaginare che un essere così potente ed indipendente come un Drago, potesse diventare un mostro a causa del collegamento con un uomo.
La sola immagine o il solo pensiero mi terrorizzava a tal punto da immobilizzarmi nel mutismo più assoluto.
La paura incombeva su di me, mentre mi si attanagliava alle costole e risaliva lungo la spina dorsale fino a fuoriuscire dalle labbra sanguinanti.

Improvvisamente mi accasciai a terra. Mi sentii stanca e stordita in pochissimi istanti ed in quel momento una luce fuoriuscì dal mio petto, dove una sfera azzurra pulsava ad ogni mio sussulto fino a scomparire nel nulla.

Mi sentii vuota, vuota come la vita senza Jura...
Jura, chi era Jura?

Dove ero io?
Caddi, precipitando in un baratro ricoperto di versi ed emozioni.

Mi rialzai lentamente, un forte mal di testa inondava la mia mente. Mi guardai intorno, la fattoria ricoperta dai raggi solari, sembrava una coperta dorata.
Cos'è successo?
Mi chiesi preoccupata.
Ricordavo solo di star camminando per una stradina di campagna prima che giungesse la sera, dopo aver lavorato nei campi.
Cos'è successo?

*Arya*

Guardavo Sofia riversa a terra mentre con il viso rilassato le sue bellissime labbra risultavano più rosse.
Le avevo nascosto tanto, non dovevo rivelarle tutto così in fretta!
Pensai afflitta.
Avevo fatto la cosa giusta. Volevo solo il suo bene.
La presi in braccio e con la magia mi ritrovai nella sua vecchia dimora. Ripresi il ciondolo di Drago e mi ripresi i suoi poteri, ma le lasciai il suo particolare udito.

Uscii da quella finestra per la millesima volta, avevo commesso questo errore più e più volte. Forse lei meritava una vita normale, forse non doveva conoscere la verità.

La fissai intensamente e con le lacrime agli occhi corsi via, lasciando una parte del mio cuore indietro.

La fissai intensamente e con le lacrime agli occhi corsi via, lasciando una parte del mio cuore indietro

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