*Foto ciondolo*
Tentai di reggermi affannosamente alle braccia di mia madre. Arrancavo cercando ossigeno in vano.
-Mad-dre- Espirai stremata e priva di forze. -Vi pre-go...aiu-tatemi...aiut- Scivolai a terra, lei era immobilizzata dalla paura.
Boccheggiavo osservandola e piangendo la chiamavo con sussurri.Ripresa dal terrore iniziale, mi raggiunse e cercò di sollevarmi, ma ogni movimento era una tortura per il mio corpo. -La quantità di potere improvvisa immessa nel tuo corpo ha reagito proteggendosi, devi rilassare i muscoli e far credere al tuo corpo che non vi è alcun pericolo- Spiegò mentre una lacrima le solcava il volto sconvolto. Mi tenne stretta tra le sue braccia, mentre mi accarezzava i capelli.
-Respira con me.-
Sussurrò al mio orecchio.
Inspirai lentamente, imitandola ed espirai.Inspirai.
Espirai.
Inspirai...
e
Buio.Ero sospesa in un modo di pece, non vi era pavimento, non c'era nulla, se non il buio totale. Ma non quel genere di oscurità che la sera ti culla verso il riposo sereno; ma quella accompagnata dal silenzio indesiderato della morte, quella dove non c'è mattino o luce che possa rasserenarti. Iniziai a piangere, urlai cercando aiuto...ma nessuno rispose.
Avevo paura.
Avevo tanta paura.
Il buio intorno a me divenne più denso, quasi liquido, come una gelatina che ti immobilizza gli arti, risalendo lentamente il tuo corpo fino a giungere al collo.
Morirò?
Mi chiesi affannosamente.
È questa la mia fine?
Pensai, ormai risucchiata dall'oscurità.Rumore di foglie.
Canto di Tortore.
Un rumore d'acqua.
Tentai di riaprire gli occhi, ma il corpo non rispondeva ai miei comandi.Possibile che mi trovi in una foresta?
Mi chiesi stanca.
Ritentai ad aprire gli occhi e lentamente riuscii.
La luce con le pupille fu accecante. Il Sole era brillante in cielo. Le foglie dondolavano al vento.
Mi guardai intorno ed in quel momento, sentii il contatto con il freddo del metallo e guardandomi al collo mi accorsi di indossare
la collana a forma di drago che mi aveva fatto svenire.
-Tutto bene cara?- -Madre-
espirai contenta cercandola con lo sguardo.Mi abbracciò.
-Ho temuto il peggio- Sussurrò al mio orecchio, mentre piangevo sulla sua spalla, scossa dal terrore.
-Riesci ad alzarti?- Chiese successivamente porgendomi le mani. Provai a fare leva sulle gambe e stupita riuscii. In quell'istante milioni di suoni, sensazioni e profumi mi intontirono, facendomi barcollare. -Cosa mi stà succedendo?- Le chiesi mentre mi reggevo alle sue braccia. -Il tuo corpo reagisce ai nuovi impulsi, ora sei quella che eri alla tua nascita...ci vorrà un po' affinché ti ci abitui.- Mi guardai intorno più stabile. -Come siamo arrivati ai confini della Du Weldenvarden?- Le chiesi, mentre intorno a me si estendeva una distesa di arbusti dalle medie e piccole dimensioni. -Ci siamo spostati volando sulla foresta verso sud-est , ci stiamo dirigendo verso il Lago Eldor.- Rispose, mentre sistemava le sacche per la notte.Si fece presto notte, mentre le stelle si facevano strada nel cielo, facendo fuggire il Sole. Tentai di camminare, ma il dolore era tale da spezzarmi il fiato. Presa dal tormento mi accasciai a terra, priva di forze; quando udì un uggiolio lontano.
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La figlia di Eragon
Fanfiction1' libro della saga della: "Figlia di Eragon" Alagaësia, un mondo pieno di storia e di guerre, dopo anni di lotte per giungere alla giustizia, si trova finalmente la pace. Ma quanto può durare una cosa così flebile, con disuguaglianze sociali e pot...