Mi voltai immediatamente verso mia madre. -Che succede?- Le chiesi mentre tentavo di rialzarmi. -Sono loro. Stanno setacciando il territorio con l'ausilio dei Draghi.- Rispose osservando la foresta verso Nord.
- Devi prima recuperare le forze, mangia.- Disse porgendomi una zuppa calda ed invitandomi a sedermi accanto a lei. Come lume di candele, le stelle danzavano sulla mia testa, mentre mi illuminavano il volto con i loro abbracci argentati. Mi addormentai in fretta, mentre mia madre prendeva i viveri.Una brezza leggera mi soffiò sul viso, facendomi svegliare con il sorriso sulle labbra. Sentivo del vuoto sotto i miei piedi, urlai spaventata. Stavo volando. Stavo sorvolando le nubi cavalcando un Drago. Ero a chilometri da terra ed avevo riposato per tutto il tempo.
-Buon giorno!- Urlò mia madre accanto a me tentando di contrastare il vento mentre mi reggeva sulla sella. Urlai, in preda al panico. -Rilassati o il tuo Drago proverà la tua stessa paura, facendoci cadere!-
Disse mia madre cingendomi a se. Rilassai i muscoli, respirando lentamente. - Chiudi gli occhi, accetta il vuoto ed ascolta il rumore del vento.-
Mi disse osservandomi. Annuii e tentai di fare come mi aveva suggerito. Riuscii in parte a rilassarmi, ma improvvisamente qualcosa mi si aggrappò alla gola e mi schiacciò i polmoni. Tentai di urlare, in vano. Spalancai gli occhi, ma Arya non notò il pericolo.Provai a parlarle, ma al posto della mia voce dalle mie corde vocali emise la voce di un uomo.
-Cara, da tempo immemore non vedevo il tuo splendido viso rischiarato dai raggi solari.- Sorrisi. Ma non ero io. Mia madre spalancò gli occhi, incredula. Sentivo la mia muscolatura facciale, fare un sorriso malinconico, perso nel ricordo e nel tempo. -Ci rivedremo a breve, in un luogo sicuro che saprò suggerirvi, dove non sarò solo con Saphira e con delle uova.- Espirai avvicinando il suo viso al mio. -Mia Cara, non sai che dolori ho provato in tua assenza.- Dissi.Mi sentivo usata, come una marionetta in mano ad un pazzo pronto a rompermi l'osso del collo. Dalla sua voce, che fuoriusciva dalle mie labbra, sentivo la sua malinconia in me. Mi sentivo qualcun altro, un'estranea nel mio corpo.
- Quando mi hai lasciato in quel mare desolato, non sai il dolore che ho patito per la nostra lontananza! A causa tua sto impazzendo Arya!-
Urlai. -Resisti Eragon, non venire qui, loro vogliono ucciderti usandoci come esche.- Mi avvertì.
-Non. Mi. Interessa!-
Urlai fuori di me.
- Mi hai voltato le spalle lasciandomi solo in balia del mio destino. Sono stanco di scappare e nascondermi, mi hai fatto soffrire a sufficienza.- Espirai. -Dopotutto avevo dichiarato il mio amore per te, ma non ricambiavi, mi evitavi appositamente, disgustata dalla mia inutile e futile vita da umano! Ho fatto di tutto per esserti accanto e tu ti sei allontanata sempre di più, fino ad andartene definitamente...ma ora sono stufo.- Sussurrai. Silenzio.
Un silenzio assordante.Le mie ghiandole salivari ai lati delle orbite hanno iniziato a produrre tante amare e salate lacrime argentate. Ma non era solo lui a piangere, anch'io come lui stavo soffrendo. Le sue parole erano piene di amore, così vive, che mi sembrava assurdo il fatto che che mia madre l'avesse rifiutato ed abbandonato in un isola deserta per anni. Improvvisamente Eragon si avvicinò a mia madre. Lei, pronta a contrattaccare, riluttante prese i suoi pugnali, ma non poteva difendersi poiché rischiava di ferirmi. Mio padre riuscì così a prenderla e con un braccio mortale la tenne stretta tra le sue braccia. Se non fosse per il terrore negli occhi di mia madre ed il suo continuo fremito, sembravano amarsi perdutamente. -Perché?- Sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra. -Perché mi hai fatto questo?- Disse, guardandola negli occhi.
-Perché mi sono innamorato di te?-
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La figlia di Eragon
Fanfiction1' libro della saga della: "Figlia di Eragon" Alagaësia, un mondo pieno di storia e di guerre, dopo anni di lotte per giungere alla giustizia, si trova finalmente la pace. Ma quanto può durare una cosa così flebile, con disuguaglianze sociali e pot...