Ormai erano due giorni che me ne stavo nascosta nel garage dei Bieber.
Justin era stato, come sempre, molto premuroso e mi aveva messo a disposizione un materasso e delle coperte calde, in più aveva anche acceso una piccola stufa perchè mi scaldassi.
I suoi genitori non si erano accorti di niente, perlomeno fino ad ora, ma ogni volta che sentivo il motore delle loro automobili rimbombare all'esterno, mi veniva la pelle d'oca per paura di essere scoperta.
E se avessero avuto bisogno di qualcosa che si trovava in garage? Ad esempio una bicicletta? O, che so, la cassetta degli attrezzi?
Ero sempre più convinta che quella di restare lì fosse la soluzione peggiore."Ehi! Come andiamo oggi?"
La porta posta di fianco allo scaffale con le coperte si spalancò di colpo facendomi sobbalzare.
"Sei impazzito? Perchè non hai bussato?" dissi bruscamente rivolta verso Justin.
"Scusa, hai ragione mi dispiace" sussurrò a testa bassa richiudendo la porta alle sue spalle. "Come stai?"
Come sto... A parte che non voglio più restare qui, bene.
"Tutto okay, ti ringrazio" risposi sorridendogli e lui, come da un paio di giorni a questa parte, mi si avvicinò lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.
Arrossii leggermente a quel morbido contatto carnale.
"Io adesso devo uscire, i miei sono già andati, in ogni caso credo che tornerò prima di loro"
Annuii e lo salutai con un abbraccio.
In un batter d'occhio mi ritrovai sola, circondata soltanto da quattro mura di cemento armato e pensai a cosa fare. Mi sentivo segregata, reclusa, imprigionata in un luogo di cui non conoscevo nulla, in una proprietà ignota e soprattutto privata.
Presa dalla curiosità e dalla voglia di ammazzare la noia che mi stava assalendo, uscii dal garage e salii le scale che portavano all'interno della casa.
Camminai avanti e indietro più volte dal salotto alla cucina, poi andai nella camera del biondo, la testimone del nostro primo, e forse anche ultimo, bacio.
Il letto era stato rifatto con cura, la stanza era in ordine e i vestiti al loro posto nella bellissima cabina armadio. Justin era molto più ordinato di quanto lo fossi io, dovevo ammetterlo e un po' lo invidiavo.
Mi avvicinai lentamente alla scrivania bianca, sulla quale era posto un portatile del medesimo colore ed aprii il primo cassetto in alto: fogli, biro, appunti. Aprii anche il secondo cassetto: libri, altre biro e...
Diventai paonazza nel vedere due bustine ancora intatte di profilattici. Con un colpo secco e un caldo improvviso, richiusi il contenitore di legno e mi allontanai da lì, andando a finire vicino al letto.
Il mio sguardo si posò su due fotografie che, il giorno del mio arrivo, non avevo notato. La prima ritraeva un bambino sui sei anni con un enorme zaino blu sulle spalle che sfoggiava un buffissimo sorriso sdentato. L'altra, a fianco ad essa, ritraeva un ragazzo il giorno del diploma, con tanto di cappellino e toga neri.
Come sei bello Justin..
Accarezzai l'ultima foto passando leggermente due dita sul vetro e sospirai.
"Perchè ti sei messo nei guai per me? Non sono adatta ad uno come te io" sussurrai.
Fu in quel momento che presi la mia decisione: me ne sarei andata subito da lì e da Los Angeles. Non avevo intenzione di metterlo nei pasticci, non volevo e non potevo. Doveva stare alla larga da me, per il suo bene.JUSTIN POV
Che serata! Ero distrutto, l'operetta che avevano messo in scena a teatro era stata di una noia mortale, per non parlare delle musiche che mi avevano fatto venire un mal di testa madornale. Non vedevo l'ora di vedere Becky, anche se probabilmente sarebbe stata già nel mondo dei sogni.
Uscii in fretta e furia, e una volta giunto a casa parcheggiai nel vialetto per poi entrare nel garage dalla porta sul retro.
Quella volta bussai, ma nessuno rispose.
"Becky sono io, posso entrare?" domandai tendendo l'orecchio per udire meglio la risposta che però non arrivò.
Che stia già dormendo?! O che si sia sentita male?!
Preoccupato, entrai dentro ma la ragazza dai lunghi capelli dorati non c'era.
Così, a grandi falcate salii la rampa di scale ed entrai in soggiorno.
"Becky sono Justin, sei qui?" chiamai a gran voce.
Niente. Il nulla più completo.
Guardai in tutte le stanze ma la casa era deserta.
Col cuore a pezzi per la delusione e la preoccupazione, tornai in garage e solo in quel momento notai che la sua borsa e i suoi vestiti erano spariti.
Se n'è andata...
Non potevo crederci, dopo tutto quello che avevo fatto per lei, per starle accanto, lei mi aveva lasciato.
Perchè l'hai fatto?
Non riuscivo a pensare ad altro e quando tornai in salotto mi lasciai cadere a peso morto sul divano con la testa fra le mani.
"Se n'è andata" mormorai a me stesso come a convincermene definitivamente."Chi se n'è andata tesoro?"
La voce di mia mamma alle mie spalle mi fece prendere un colpo.
Mi guardava con aria interrogativa aspettando un feedback da parte mia.
"Ehm, no nessuno mamma.. ora vado a dormire, sono stanco morto" risposi cercando di mascherare la tristezza.
Una volta in camera mi abbandonai sul letto e fissai il soffito e solo in quell'istante mi venne un'idea geniale.
Afferrai il cellulare e digitai un numero sul display.
Suonava.
Dai rispondi, rispondi.
"Pronto?"
Una voce assonnata dall'altro capo del telefono mi fece scattare in piedi come una molla.
"Logan, mi serve il tuo aiuto!" esclamai.
"Ehi dico, ma ti rendi conto di che ore sono?" rispose seccato il mio amico.
"Sì, sì, lo so ma devi aiutarmi a localizzare una persona" replicai.
"E devo farlo adesso? Scordatelo!"
"Logan! Ti prego è una questione di vita o di morte, devi aiutarmi" dissi recitando la parte del drammatico.
"Santo cielo Justin, che succede?"
"Ho bisogno che trovi una ragazza. Hai ancora il mio vecchio numero di cellulare?" domandai.
Speravo fortemente in un sì, perchè il mio vecchio smartphone lo avevo dato a Becky in caso di bisogno.
Lo sentii sbuffare. "Una ragazza... Pff.." borbottò "Credo di sì. Appena l'ho localizzato ti mando un SMS con l'indirizzo. Buonanotte" e riattaccò.Brividi di adrenalina misti a brividi di paura mi percorsero la schiena facendomi tremare.
Ti troverò Becky, stanne certa.SPAZIO AUTRICE.
Okaaaay dopo aver scritto tre volte il capitolo perchè non me lo salvava ce l'ho fatta!
Non c'è molta interazione tra i protagonisti, vogliate scusarmi.
Detto questo, cosa pensate della decisione di Becky?
Logan aiuterà Justin?
Spero che il capitolo vi sia un minimo piaciuto, bacio a tutte xx
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Saver || J.B. {Conclusa}
FanfictionBecky ha perso la madre da poco e si ritrova, a soli 17 anni, a chiedere l'elemosina davanti al teatro più In di Los Angeles. Nessuno sembra accorgersi di lei, tranne un ragazzo, Justin, che col suo affetto e poi il suo amore, la salverà da questo d...