Aprii leggermente le palpebre e portai entrambe le mani sul mio viso non appena un sottile brusìo mi giunse alle orecchie.
Mi voltai verso Becky, la quale, ancora nuda e coperta soltando dal lenzuolo, dormiva beatamente.
Le spostai una ciocca bionda di capelli dal viso e sorrisi prima di richiudere gli occhi con l'intento di riaddormentarmi.
Ma qualcosa, o meglio una frase, mi costrinse a restare sveglio.
"Dove sono i due ragazzi?"
Chi pronunciò quella frase non era di certo il proprietario dell'hotel e nemmeno qualcuno di aggrazziato e socievole, al contrario era qualcuno di arrabbiato. Molto arrabbiato.
Mi alzai confuso e allo stesso tempo incuriosito, e fu proprio quando passai accanto alla finestra, che mi sentii mancare il respiro.
Cazzo, non ci voleva.
Due macchine della polizia erano parcheggiate davanti all'ingresso dell'edificio.
Mi precipitai a svegliare Becky. Dovevamo andarce immediatamente."Becky! Becky santo cielo svegliati! Dobbiamo andarcene subito!" sussurrai energicamente scuotendola per le spalle.
"Cazzo svegliati!" dissi di nuovo e finalmente aprì gli occhi per poi guardarmi.
"Che cazzo ti agiti?" chiese scocciata.
"C'è la polizia, e ci sta cercando! Vestiti, dobbiamo andare!" sbottai infilandomi la maglietta.
Presa dal panico, la ragazza scattò in piedi, si infilò la maglia e i jeans velocemente. Poi, come se non bastasse mi tirò uno schiaffo.
"Io te l'avevo detto! Te l'avevo detto che sarebbe finita male Justin ma tu no, non mi hai voluto ascoltare". Se avesse potuto mi avrebbe urlato in faccia, ma si limitò a puntarmi l'indice sul petto e guardarmi con odio. "Non preoccuparti, ti proteggerò io e bla bla bla" ringhiò a denti stretti imitandomi.
Proprio adesso doveva mettersi a sgridarmi?
"Hai ragione, perfettamente ragione ma ora dobbiamo..."
Mi bloccai appena sentii dei passi giungere davanti alla nostra porta.
"Come usciamo?" sussurrò lei prima che iniziassero a bussare.
Pensai un attimo a come rispondere poi mi venne in mente che sotto alla finestra del bagno vi era una specie di tettoia. Saremmo usciti da lì.
"Okay allora" dissi afferrando i jeans senza però indossarli "usciamo dalla finestra del bagno. Forza muoviti"
Una volta prese io le chiavi della macchina, il portafoglio e il cellulare e lei la sua borsa, ci dirigemmo in bagno e in men che non si dica saltammo giù dalla finestra, atterrando sull'instabile tetto in lamiera.
Una volta coi piedi sull'asfalto, la aiutai a scendere e corremmo verso la macchina.
"Eccoli là, stanno scappando!" urlò una voce dall'alto, dietro alle nostre spalle.
Nessuno di noi si voltò. Eravamo troppo impegnati a salire in auto e a darcela a gambe.BECKY POV
Tutta quella corsa e quell'agitazione mi avevano fatto perdere il fiato.
Avevo il cuore che palpitava per lo stress, la paura e l'adrenalina.
Ero incazzata, spaventata. Se solo fossimo rimasti a Los Angeles tutto questo non sarebbe successo.
Se solo Justin non mi avesse mai notato, io sarei ancora sulle scale del teatro, più al sicuro che con lui ora.
Guardai fuori dal finestrino e dal piccolo specchietto laterale notai delle luci rosse e blu lampeggiare dietro di noi.
Bene, siamo inseguiti. Era proprio quello che volevamo, vero signor 'Non preoccuparti ci sono io con te'?
Sbuffai sonoramente. Sentii il suo sguardo addosso e improvvisamente la macchina accelerò a dismisura.
"Pensi che sia felice di questo? Cazzo sembra che è solo colpa mia!" urlò Justin alternando lo sguardo tra la strada e lo specchietto retrovisore.
"Cosa vuoi dire? Che è colpa mia? Se fossimo rimasti a casa tua forse era meglio. Tuo padre avrebbe chiamato la polizia ma almeno non avremmo rischiato di farci ammazzare come stiamo facendo ora!" replicai gesticolando. Il tono della nostra voce era decisamente alto e tutta quella situazione non avrebbe giovato alla guida di Justin.
"Dio! Merda quelli ci stanno ancora attaccati al culo" disse poi svoltando bruscamente in una via stretta e buia.
Il sole stava sorgendo piano piano, e le prime persone e macchine, nonostante fosse molto presto, stavano iniziando la loro quotidianità.Dopo circa una decina di minuti, sempre tormentati dalle sirene spiegate della polizia, entrammo in un centro abitato, dal nome a noi ignoto.
Quando si dice 'che botta di culo'.
Infatti, come benedetti dal Signore, giunti a un semaforo, facemmo appena in tempo a beccare arancione che subito dopo, un camion sulla via parallela, partì bloccando la strada ai poliziotti i quali dovettero bloccare l'inseguimento per non causare incidenti.
Eravamo fuori pericolo. Alemeno per ora.JUSTIN POV
Tirai un respiro di sollievo non appena fummo fuori dai confini della città.
Eravamo salvi, tutto era andato per il meglio.
Voltai il viso verso Becky, che stava guardando la strada come assorta dai suoi pensieri e le afferrai la mano.
Fece per ritrarla ma io gliela strinsi più forte.
"Mi dispiace, davvero. Ti chiedo scusa per averti messo in pericolo, non era mia intenzione, ma non possiamo arrenderci proprio ora. Voglio stare con te e... Se ci troveranno..." feci una pausa. Mi veniva da piangere. L'avevo messa davvero in serio pericolo e la colpa era solo mia. "Ti amo Becky e non posso vederti infelice"
I suoi occhi erano lucidi, mi guardava con uno sguardo terrificato.
"Ci hai quasi fatti ammazzare! Sapevi che sarebbe andata così Justin" mormorò con voce roca.
Incrociai le mie dita alle sue e fui sorpreso nel sentirla ricambiare.
"Sei un pazzo, un fottuto coglione, ma ti amo anche io più di qualsiasi altra cosa"
Quella frase mi fece ritrovare un piccolo briciolo della speranza che avevo perso.
"Continuerò a proteggerti come meglio posso, nel bene e nel male, a costo di rimetterci la vita" risposi.
Ero serio. Per lei avrei fatto di tutto. Perfino quello: morire.Irresponsabile, azzardato? No. Innamorato.
SPAZIO AUTRICE
Copertina made by dailybiebs *-* Grazie grazie grazie!!!!
Spero che il capitolo vi piaccia, se è cosi fatemelo sapere.
Ci tengo molto ai vostri commenti e ai vostri pareri perciò ne aspetto tanti.
Anche le persone che votano sempre, ci terrei che mi diceste se vi piace, cosa ne pensate :)
Baci xx
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Saver || J.B. {Conclusa}
FanfictionBecky ha perso la madre da poco e si ritrova, a soli 17 anni, a chiedere l'elemosina davanti al teatro più In di Los Angeles. Nessuno sembra accorgersi di lei, tranne un ragazzo, Justin, che col suo affetto e poi il suo amore, la salverà da questo d...