"Gira a sinistra" ordinai.
Logan voltò nella direzione indicata senza proferire parola.
Da quando ero montato in auto con l'agilità di un a gazzella, l'unico suono che aveva aleggiato nell'abitacolo della porches era stato quello della mia voce che impartiva indicazioni.
"Fermati qui. Ci siamo."
Il ragazzo dalla chioma corvina accostò a lato della strada e mi rivolse uno sguardo inquisitore.
"Sei sicuro che funzionerà?" domandò prima di scendere dall'auto e seguirmi.
"Non sono sicuro, ma deve funzionare" replicai. "L'attrezzatura è nel bagagliaio?"
Logan non rispose ma si limitò ad aprire il retro della macchina.
"Torcia, tenaglie e luce laser rossa" disse estraendo ogni oggetto pronunciato e mettendolo nelle mie mani.
Annuii soddiafatto, ma ciò che disse subito dopo mi fece venire voglia di tirargli un pugno in faccia.
"Ho portato anche... beh, questa" disse alzandosi di poco la camicia, lasciando intravedere l'impugnatura di una pistola.
Gli occhi quasi mi uscirono dalle orbite.
"Logan sei impazzito? E quella dove cavolo l'hai presa?" sbraitai sbalordito.
"Ho pensato che ci avrebbe fatto comodo nel caso qualcosa andasse storto" rispose con non-chalance.
Mi passai una mano tra i capelli ordinati e li spettinai. Il fatto che il mio amico avesse una pistola mi aveva messo agitazione.
"Non ce ne sará bisogno, okay? E poi cosa vorresti fare, ammazzare qualcuno?" sussurrai. "Dopo si che avremmo gli sbirri alle calcagna"
Il moro si strinse nelle spalle e cominciò a camminare in direzione opposta al riformatorio.
"Ehm, Logan, da questa parte" dissi ridendo appena.
Lui si bloccò e con un sorriso di scuse mi sorpassò.BECKY POV
Sono le dieci meno dieci. Devo andare.
Per fortuna quella sera ci avevano radunate tutte in una stanza piuttosto grande per vedere un film.
Potevo quindi alzarmi tranquillamente e chiedere di andare in bagno, per poi sgattaiolare fuori dall'edificio.
E così feci.
Strinsi i pugni per prendere coraggio e mi alzai, abbandonando la mia sedia e cedendola così ad una ragazza rimasta in piedi.
Con sicurezza, ma il cuore a mille, mi avvicinai ad una guardia.
"Dimmi Jones!"
"Me la sto facendo letteralmente addosso" sussurrai fingendo imbarazzo.
La donna non disse nulla, ma al posto delle parole fece un cenno col capo, congedandomi.
Uscii dalla 'cinema room' ed esalai un sospiro di sollievo.
Prossimo passo: uscire in cortile.
Mi avviai a passo lento verso l'esterno ma dimenticavo che altre guardie controllavano i corridoi di notte.
Infatti eccone una, proprio davanti alla porta che avrei dovuto aprire per andarmene.
Okay, pensa a qualcosa.
"Becky, che ci fai qui? Il film non è di tuo gradimento?" bofonchiò la guardia sorridendo.
Con una mano alla fronte la guardai intimorita. "Mi serve aria, ho un mal di testa che ho paura di svenire"
Con gli occhi ridotti a due fessure, la signorina Stilinski mi aprì il portone.
"Solo cinque minuti, dopo rientra, okay?"
Annuii con decisione e mi sedetti all'esterno, sui gradini.
Bene, anche questa è andata. Ora, Justin dove sei?
Mi guardai intorno, nel buio della sera, ma non vidi niente.
Mi alzai in piedi e mi diressi verso il centro del cortile, che era immenso, per avere una visione migliore e più vicina alla rete metallica.
Con la felpa nera che indossavo era difficile essere notati, soprattutto in nel momento in cui spensero le luci.
Adesso era completamente buio. Solo le torce delle sentinelle riflettevano nell'oscurità.
Dai Justin manda un segnale cazzo.
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Saver || J.B. {Conclusa}
FanfictionBecky ha perso la madre da poco e si ritrova, a soli 17 anni, a chiedere l'elemosina davanti al teatro più In di Los Angeles. Nessuno sembra accorgersi di lei, tranne un ragazzo, Justin, che col suo affetto e poi il suo amore, la salverà da questo d...