Simone si accomodò al solito banco ed io lo seguii, non volevo sembrargli più immatura del dovuto, ma decisi di non rivolgergli la parola. Federica era assente e Karin guardò la sua sedia vuota con disappunto. Maria si girò più volte in direzione di Simone ma lui non la guardò, lei incrociò invece il mio sguardo e sorrise trionfante. Avrei voluto spaccarle tutti i denti. La nostra insegnante iniziò a spiegare la coniugazione dei verbi e scrisse alla lavagna le varie desinenze, mentre io ricopiavo la lezione sul quaderno senza riflettere su ciò che scrivevo. Scrissi quattro volte lo stesso tempo e strappai il foglio. Durante la ricreazione andai a salutare Fabio, gli chiesi di Federica e di come avesse trascorso la serata. <<Samuel è molto dispiaciuto per ieri.>> Disse lui facendomi un cenno col capo. Mi voltai a guardarlo ma più che dispiaciuto, Samuel mi parve solo stanco.
A mensa qualcuno aveva già apparecchiato il nostro tavolo e scelto il menù per me. Mattia aveva gli occhiali storti sul naso e Simone gli stava raccontando qualcosa. << Dov'è Fede?>> Mattia alzò le spalle e in quel momento Samuel mi sorprese di spalle << Rebecca, lo siento por lo de ayer. Tù me gustas mucho.>> Mi appoggiò una mano sulla spalla con aria affranta ed io lo baciai sulla guancia << Non è successo nulla, non preoccuparti.>> Lui sembrò contento e si aggiunse al suo gruppo. << Cosa ha detto?>> Chiese curioso Mattia masticando a bocca piena. << Mi ha solo chiesto scusa.>> << Per cosa?>> Si infilò mezzo panino in bocca, senza ingoiare il boccone precedente. << Mamma mia come sei curioso, Mattì!>> Misi una mano tra i suoi ricci ribelli e glieli spettinai. << Ieri ha provato a baciarmi.>> Simone tossì. << E tu adesso te la spassi con Maria?>> Per poco il boccone non mi andò di traverso. << Credevo fossi ubriaco.>> Simone gli rivolse un'occhiataccia. <<Si lo ero, ma ricordo della tua faccia quando ci hai visti nel bagno!>> Scoppiò a ridere e per un attimo temetti che Simone lo prendesse a pugni. << Perché non parliamo di come eri ridotto tu?>> << No, meglio di no. Poi hai saputo chi aveva scritto il messaggio per te?>> Cavolo, proprio ora lo doveva tirare in mezzo! << No...io...non credo che...>> Mattia guardò Simone, poi me, poi il suo piatto vuoto e si alzò. Mi alzai anch'io. << Aspetta!>> Simone mi trattenne per un braccio << Volevo parlarti di quello che hai visto ieri.>> Lasciò la presa ed io mi voltai, corsi via senza guardarlo neanche.
Quel pomeriggio decisi di scaricare un pò di rabbia in palestra. Misi dei leggins neri ed una canottiera, portai con me il mio Ipod ed inserii gli auricolari appena prima di salire sul tapis rouland. La musica di Rihanna mi dava energia, la canzone parlava di una ragazza che si sentiva l'unica al mondo per il suo uomo. Aumentai la velocità di corsa. Simone staccò la spina dell'attrezzo costringendomi a fare una pausa appena all'inizio. <<Sei un'idiota.>> Riattaccai la spina. << Mi dici cosa ti prende?>> Aveva un asciugamano bianco intorno al collo e un alone di sudore lungo lo sterno . <<Niente, voglio solo stare un pò da sola. Non credo di chiedere troppo.>> I miei occhi indugiarono per un attimo sul suo viso, su quei zigomi perfetti e le sopracciglia folte. <<La smetti? Ti stai comportando come una bambina! Ieri sera ho cercato di dirti che mi dispiace per quello che hai visto, ma sai una cosa? Io a te non devo nessuna spiegazione , non sei tu la mia ragazza!>> La sua risposta mi colse alla sprovvista. << Certo a te non importa nulla della situazione in cui mi hai messo, non so se ricordi ma Martina è MIA sorella e adesso sono costretta a mentirle a causa tua!>> <<Non ti ho mai chiesto di mentire per me! E poi da quando ti preoccupi di come sta Martina? Ve ne combinate di tutti i colori e proprio adesso hai deciso di fare la sorella premurosa?>> Gli altri si girarono a guardarci, per fortuna non capivano cosa stessimo dicendo, ma era chiaro che si trattasse di un litigio. << E quindi cosa mi consigli, Simone? Di tradire mia sorella per proteggere te? Di far finta di non averti visto con quella poco di buono?...>> <<Sai una cosa...>> M'interruppe lui, asciugandosi il sudore dalla fronte <<Il problema non è Martina, sei tu che stai facendo una scenata di gelosia!>> Sentire quelle parole mi fece capire quanto avesse ragione, ero gelosa di lui ma non potevo ammetterlo. <<Illuditi ancora, se vuoi.>> E questa volta non urlai, lo sussurrai a testa basta. Se mi avesse guardata negli occhi, avrebbe capito che stavo mentendo.
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Ti riporterò a casa
ChickLitRebecca e Martina sono due sorelle molto diverse tra loro e spesso in competizione l'una con l'altra. Rebecca è ambiziosa e testarda. Sua sorella, invece, ama stare al centro dell'attenzione e metterla continuamente in imbarazzo. Innamorata da tutt...