Capitolo 1
"Tom, smettila"
Roteai gli occhi divertita e lanciai-- per quanto potessi-- un'occhiataccia al ragazzo appiccicato al mio corpo.
Lui sembrò ignorare le mie parole e continuò a stringermi forte al suo petto per cullarmi allegramente tra le sue braccia.
"Tom, non respiro" soffocai nel suo petto, con la guancia schiacciata nella stoffa del suo pesante maglione di lana.
"Shhh, piccola Leen." Sussurrò lui con un sorriso divertito "Lasciati abbracciare"
"Per te sono Aileen Joselyn Smith." Cercai di districarmi dalla sua presa ma lui-- naturalmente-- era più forte di me e riuscì a bloccarmi le braccia "E se non mi lasci andare giuro ti picchio a sangue"
Lui si mise a ridere. Una risata così forte e virile che mi fece sorridere di rimando.
"Con quelle tue braccine? Non sopravvalutarti, tesoro"
Sbuffai e gonfiai le guance come una bambina, anche se lui non poteva vederle, e strinsi il suo maglione tra i miei pugni chiusi, realizzando quanto le mie dure parole non rispecchiavano affatto le mie azioni.
"Non capisco perché devi essere così appiccicoso" borbottai fintamente indispettita, anche se in fondo quelle attenzioni erano sempre ben gradite da parte mia, e poggiai il mento sul suo petto, osservandolo curiosamente dal basso.
"Le donne pagherebbero per avere un ragazzo come me." Si sporse verso di me e ridacchiò contro il mio orecchio "Hai di fronte a te il fidanzato perfetto, sono profondamente dispiaciuto per te Aileen"
"Io ho già il fidanzato perfetto," replicai con orgoglio "E tu al confronto sei solo uno stupido cucciolo abbandonato alla disperata ricerca di qualcuno che gli dia una minuscola carezza" conclusi con evidente sarcasmo.
Finalmente mi lasciò andare ed io subito mi allontanai da lui, dandogli uno scherzoso buffetto sul braccio.
"Lo prenderò come un complimento" mi scompigliò i capelli affettuosamente, facendomi fare di riflesso una smorfia di disapprovazione.
Eravamo sul pianerottolo del mio appartamento. Tom aveva deciso di aspettarmi dentro casa-- molti anni prima gli avevo dato le mie chiavi di casa perciò adesso poteva venirmi a trovare quando gli pareva e piaceva. Appena avevo suonato il campanello era immediatamente uscito di casa, quasi come se mi stesse aspettando dietro la porta, e si era tuffato su di me, soffocandomi tra le sue solide e calde braccia.
"Com'è andato il viaggio?"
"Bene grazie." Sospirai. Tom vide le pesanti valigie accanto a me e senza dire una parola le prese e le spostò dentro casa "È stata una bellissima esperienza e...dopotutto neanche così stancante"
Sapevo quanto Tom si preoccupasse della mia salute, così cercai di rassicurarlo. Non volevo pensasse fossi una bambina incapace di sopportare qualche ora di aereo o qualche settimana lontana da casa.
Il ragazzo mi mise un braccio sulle spalle e mi guidò dentro casa, quasi come se fosse lui il proprietario dell'appartamento e non la sottoscritta.
"Sette ore di aereo sono tante." Mi lanciò un'occhiata di rimprovero "Sei completamente esausta, Leen. Hai delle occhiaie che si vedrebbero ad un chilometro di distanza"
"Beh, grazie tante Tom. È sempre bello sentirsi dire degli affettuosi complimenti da un ragazzo" gli lanciai un'occhiataccia.
"Scusami," sorrise leggermente e mi diede un leggero bacio sul capo "ma anche con le occhiaie resti sempre mozzafiato"
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Lay Your Heart On Me [A Tom Hiddleston Fanfiction]
Fanfiction"Quando dovresti partire?" Chiese improvvisamente, cogliendomi ancora una volta di sorpresa. "Cosa c'è Hiddleston? Vuoi già cacciarmi dall'America?" Ridacchiai. Poi improvvisamente mi agitai perché forse non mi ero poi sbagliata così tanto. Rise aff...