Ho deciso!

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Quando entari nella capanna vidi una cosa che non avrei mai dovuto vedere. Il mio cuore galoppava come quello di un toro nel ring, ero furiosa, fuori di me.
-Che state facendo a mio padre?-

Dall'interno non sembrava abbandonata o malconcia. Un arredamento all'antica ma sembrava tutto nuovo, le pareti blu mare, dei tappeti neri e i mobili bianchi. Un tavolo apparte, su cui era disteso Alex, era rosso, sangue vivo, uscito dal suo corpo un attimo fa, mentre per terra era cupo. Deve essere lì già da un po. Mi domandavo di continuo cos era successo? O perché proprio i miei parenti dovevano ferirsi o morire!

Julse si girò, guardava ora me incredulo e poi Paul con furia, tenendo dell'ago e filo ricoperto del plasma di papà -Alice! Come hai fatto a venire qui?-

Senza spostare lo sguardo indicai con la mano verso lo zio -Ho seguito Paul-

Lo sguardo di Paul o meglio gli occhi uscirono dalle orbite per lo stupore -Ma come hai fatto? Mi ero trasformato in lican, non può essere che tu ci sia riuscita!-

Senza lasciare neanche un momento di silenzio, con delusione gli risposi  - Andavi molto veloce ma il tuo odore lo riconosco, può darsi che non posso trasformarmi ma i vostri odori riesco a seguirli...È ora ditemi che avete fatto a mio padre!?- non tremavo neanche per la paura, sapevo solo che gli avevano fatto qualcosa di atroce.

Vedevo Julse diventare sempre più bianco, cadaverico, tremava tutto il suo corpo, come anche la sua voce -Alice, calmati! Ieri io e tuo padre eravamo andati a controllare il bosco ma ci avevano fatto un imboscata dei vampiri e demoni, noi eravamo solo in due, siamo riusciti a scappare ma hanno afflitto molte ferite a tuo padre dato che mi proteggeva-

Le lacrime cominciarono ad uscire da sole, poi un fulmine al mio cervello mi scosse una domanda - Perché ti stava proteggendo? Non sei il capo branco?-

Allora si avvicinò a me, mi abbracciò forte come se potesse perdermi, in quel momento non avevo il coraggio di respingerlo oppure perché avevo bisogno di un abbraccio caldo e confortevole, poi sussurrò -Non sono io il capo branco, ma lui-!

Sobbalzai, non era possibile, stava mentendo, lo spinsi via con tutta la forza che avevo, gli urla i contro
-Come è lui il capo branco? Da quando, perché?-

Allora Paul si avvicinò, con passi svelti e lunghi, con viso accigliato e mi diede uno schiaffo talmente forte che caddi a terra, sentì arrivare il dolore fin alle viscere .

Una voce affaticata, addolorata forse anche rauca sentimmo provenire da dietro le spalle di Jul - Io sono il capo branco perché sono più forte di Julse, e prima di trasferirci da qui per colpa dell incidente ero io e lui prese il mio posto solo temporaneamente-

Mi alzai in fretta e furia, infatti ebbi un capogiro e mi dovetti sostenere alle maniche di Paul, poi in un lampo fui sopra mio padre, lo stritolavo letteralmente come un serpente la sua preda.

Le lacrime bagnavano i vestiti di entrambi, ero felice che stesse “bene” -Papà allora torna a casa, non nascondermi quando ti succedono queste cose, voglio curarti anche io!-

Mi spinse via e con la voce più grossa che poté fare in quel momento mi chiese - Alice! Perché non hai chiesto niente?-
Ora si alzava lentamente e io indietreggiai, balbettando provai a dire qualcosa di credibile, ma sono una frana.

Mixed Blood (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora