Trasferimento

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-Bhe sai io i vampiri non li saluto, sopratutto se il vampiro sei tu!- dissi innervosita, con l'intenzione di schiaffeggiarlo.

Ma mi prese per il braccio, lo bloccò verso l'alto e non feci in tempo che la sua faccia schifosa era attaccatissima alla mia.
Ad un tratto sento che qualcuno mi prende per la vita, attirandomi a se - L'asciala in pace! Maledetto vampiro!- si intromise con tono aggressivo Axel.
Mi spinge e mi portò sul tetto della scuola, attraverso un infinità di scale e corridoi, il cielo era limpido e davanti a me apparvero montagne e tante case.

Si fermò di colpo e si girò, il suo viso era dolce e preoccupato, mi sarei sciolta all'istante -Va tutto bene?-

-Sto...sto...non lo so, ho ancora i brividi, quella sua faccia...era spaventosa- risposi balbettando e crollai per terra, ogni minimo muscolo lo sentivo cedere, tremavo tutta, prima non mi ero accorta di quanto mi avesse spaventata. Avrebbe potuto mordermi e uccidermi, la realizzazione di questo pensiero era pesante.

-Alice!Alice! Tutto bene?- il suo viso divenne ancora più spaventato, mentre la sua voce fremeva, senza guardarlo nei occhi a lungo feci cenno con la testa e mi tirò su ma perse l'equilibrio e gli finì sopra.

La posizione era molto imbarazzante, il mio corpo che toccava al cento per cento il suo, il mio peso che lo schiacciava, sentivo il suo battito cardiaco, il suo respiro, persino il profumo dei suoi capelli. Quell odore di “macio” era insistente ma c'era anche qualcosa di più dolce e leggero.

Quando realizzai ciò che stava succedendo la mia temperatura aumentò a centomila gradi e il volto mi divenne porpora.

-Scusami!-urlai più che imbarazzata.

- Non urlare sono qui a qualche centimetro dalla tua bocca-
Il silenzio tornò a regnare e sentivo solo il mio cuore battere all impazzata e anche quello di Axel.
I suoi sguardi divennero sempre più intensi, vogliosi, capaci di sfondare qualsiasi muro, le nostre bocche si avvicinarono sempre di più, ma ad un tratto qualcuno spalancò la porta e mi tirò su bruscamente.

- Smettetela subito, sentire questo vostro amoreggiare mi fa venire la nausea!- strillò una voce indemoniata che inizialmente non  riconoscei, ah, vero, quella voce, roca e pesante, troppo maledetta non poteva essere che di Kaleb.

A quel punto incazzato più che mai fece più ferrea la presa su di me, mi girò verso di lui e cominciò a stringermi sempre di più, mi tirava a se senza sosta.
Non riuscivo a liberarmi, avevo paura, volevo tornarmene a casa e dormire, stare con papà che era via.

Ad un tratto però sentimmo un ululato e in un batter d'occhio vidi un lupo enorme sul tetto, nero, nero come la pece accompagnato da altri due che erano entrambi marroni scuri, apparte che uno aveva la pancia castano chiara, delle pellicce foltissime illuminate dal bagliore del sole.

Avevo capito subito che quello nero era mio padre, solo lui aveva una punta di bianco sulla coda e senza pensarci due volte saltò adosso a Kaleb e lo morse, rivoli di sangue macchiarono i suoi vestiti e lo fecero urlare dal dolore, allora arrivarono altri vampiri in soccorso di Kaleb.

Stava per iniziare una guerra per una cosa talmente assurda che mi veniva da ridere, ma purtroppo la risata che pensavo di aver fatto tra me e me lo faci ad alta voce.

Diventai rossa come una mela, stava diventando un abitudine ormai, avrebbero potuto nominarmi Alice la mela rossa , i lican si ritrasformarono in umani.
Ecco chi erano gli altri due, Paul e Jules.
Ci presero per le spalle, guardando minacciosamente il gruppetto, ci portarono fuori dalla porta.

Mixed Blood (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora