Sopravvivenza

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Quelle due luci presero la forma di due persone che amo ma che sono andati via.

Mamma! Paul!

Nella mia mente tutto si spense, tutti i pensieri, la razionalitá, la fame e anche la paura. Sapevo bene che non potevano essere loro, i profumi erano come inesistenti, come se fossero semplici fantasmi a guardarmi.

Il mio cuore fece un sussulto quando incrociai lo sguardo ipnotizzante di mamma, qualcosa mi diceva che ero in pericolo eppure era come se non percepissi piú niente.

Era tutto silenzioso dentro di me, i cinque sensi sparirono, la mia mente si svuotó, ero diventata come la foresta. Un brivido mi salí lungo la schiena arrivando alla mano.

Guardai la spada nera risplendere, riscaldarmi il palo... poi un ghigno, alzai di scatto la testa e sul volto di Paul si dipinse un sorriso spaventoso, me ne freghista oppure soddisfatto.

Deglutí come se fosse la mia ultima volta e afferrai la spada con due mani - Tu non sei mio zio e tu non sei mia madre- strillai puntando l'arma contro di loro, ma si vedeva benissimo che tremavo e un altro ghigno ci fú. Questa volta peró sulla faccia di Cheril.

Che sta succedendo? Non riseco a muovermi, io non voglio far del male a loro!

Dalle loro mani uscirono delle armi, una spada bianca e un arco indaco. Una scena disgustosa a mio parere.

Lo zio prese la rincorsa e si tuffó su di me, la spada sfioró la mia guancia tracciando una ferita dal quale scivoló del sangue.

Tenevo l'arma con due mani, uno era portato sulla lama, ero stesa per terra. Il suo corpo sopra il mio che schiacciava la sua di spada. Dal palmo cominció ad uscire del sangue rosso vivo, cominciava a bruciare e tutta quella situazione non mi piacque. I miei occhi divennero offuscati per le lacrime che stavano cercando di uscire, di farsi strada rompendo la mia anima.

Di colpo si innalzarono dei rumori provenienti dal bosco.

La foresta stessa era come se si fosse svegliato da un lungo letargo, arrabbiato e furioso.

Delle radici uscirono da sotto il suolo e si intrecciarono sui polsi di Paul, che fu scaraventato in un lampo adosso a Cheril.

Non puoi arrenderti cosí! Sei molto piú forte di loro, non sono veri e lo sai!

Era la voce di Stefano, come se fosse entrato nella mia mente, ma aveva tutt altro che ragione. Le persone davanti a me non facevano parte della mia famiglia, erano pura allucinazione.

Mi rialzai di scatto, ebbi un capogiro e mi sorressi con la spada inficcandola nel terreno. Anche loro si alzarono e risero, una risata per come dire, MALVAGIA. Quello sguardo faceva rabbrividire e allo stesso tempo piangere, perché loro...

NON erano cosí, non sono cosí e non lo saranno mai. Con le lacrime che scendevano urlai con tutta la forza che avevo e mi buttai verso di loro. Una rincorsa a perdi fiato, la rabbia e la tristezza che mi assalivano e davano sfogo.

Intravidi un luccichio sull'addome, dove c'é il cuore. E infilai con tutta la forza che avevo la spada in quel punto. Lo zio cadde e mi voltai verso mia madre, il suo sorriso divenne vero, sincero e nei occhi intravidi un bagliore.

Mixed Blood (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora