La notte al liceo (Cap. 1)

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Distruggere gli archivi della propria scuola, scommetto che ci sono modi peggiori per passare il sabato sera.
Era da una buona mezz'ora che io e Mirko continuavamo a sollevare grossi faldoni impolverati e dopo aver strappato qualche pagina li buttavamo a terra in modo che le custodie si rompessero. Stavo per lamentarmi del freddo quando un urlo mi attraversó i timpani, sembrava Lucia.
Mirko non dava l'impressione di essere preoccupato e disse qualcosa riguardo a quanto Lucia si spaventasse facilmente. Senza dargli retta mi avviai verso le scale per raggiungere il resto del gruppo che probabilmente si trovava in auditorium.
Nonostante la nostra fosse un'operazione clandestina e segreta il nostro gruppo, inizialmente di 4 persone, si componeva di 4 persone, 2 idioti e un peso morto.
"Monika non ti aveva detto di distruggere l'archivio?", oh che coincidenza, un idiota.
80 kg di ignoranza e (infondata) superbia mi troneggiavano davanti, Henry Sanders, il ragazzo inglese che durante il suo ultimo anno di liceo aveva deciso di intraprendere il programma di scambio (per quanto mi riguarda lo avrei scambiato volentieri con un mal di denti o delle fitte intercostali); quasi raggiungeva il soffitto tanto era alto ma compensava la sua statuarietá con il genio di un pesce rosso, i capelli lunghi gli incorniciavano la faccia che aveva il fardello di due occhi espressivi quanto i faldoni che prima buttavo a terra.
"Ho sentito un urlo", "forse te lo sei sognato", "forse...ma andrò comunque in auditorium, se vuoi renderti utile chiama Mirko".
La sala si poteva raggiungere solo da quattro scalinate che corrispondevano con i 4 punti cardinali, quella nord però non portava a nessuna aula ma alla bidelleria e al seminterrato, dalle altre invece oltre alle classi si accedeva a segreteria (est) e portone (sud).
Lucia tremava, seduta sulle gradinate della sala con al suo fianco Francesco che la rincuorava.
Monika guardava in fondo alla scala est; l'auditorium era illuminato grazie alla luce della luna che filtrava dalle grandi finestre del soffitto mentre qualsiasi altra cosa era al buio ( l'archivio stesso l'avevamo raggiunto con la luce del cellulare), non riuscivo proprio a capire cosa guardasse Monika nell'oscurità.
Sanders la raggiunse e cominció a farfugliare qualcosa di indefinibile con cadenza britannica, intanto chiesi a Francesco cosa fosse successo e dove fosse finito Minus ( è l'ultimo idiota, lo chiamavamo Minus perché era basso, ma molto basso); Francesco mi rispose con un filo di voce che era "scappato", un tono simile non gli si addiceva, era il più vecchio tra noi e aveva una folta barba che lo faceva sembrare ancora più anziano.
Mi raccontó che stavano per andare a distruggere la bidelleria quando qualcosa si mosse nell'oscurità in fondo alla scalinata, Lucia in tutta risposta aveva urlato e Minus se l'era data a gambe.
Monika per quanto più bassa di Sanders era molto più imponente, capelli biondi tendenti quasi al bianco, di corporatura quasi scheletrica e degli occhi...spaventosi.
La prima volta che vidi Monika mi tuffai nel suo sguardo per carpirne i segreti ma vi trovai un abisso di cui ebbi paura.
"Cos'hai da guardare? Ti sei innamorato ?" mi chiese con aria sprezzante, "Vuoi scendere vero ?" risposi guardando il cielo che si intravedeva dalle finestre, "Mi conosci gianlu" e si gettò nell'oscurità.

Monika non c'è Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora