"Correte!" urlò Minus scattando verso la porta di legno marcio seguito da Monika.
Tutte le gabbie si erano aperte in un colpo solo, le urla si erano trasformate in risa, i lamenti in gemiti di gioia...La nostra paura in disperazione.
"Maledizione, è chiusa, cosa facciamo?" disse Minus rosso in viso.
Non ebbi il tempo di reagire che dall'ultima cella sbucó fuori il ragazzo che pochi secondi prima si era lanciato contro le sbarre della sua gabbia. Aveva una mannaia arrugginita in mano e mi fissava ghignando.
Si scaglió contro Monika...No, non avrei permesso che prendessero anche lei.
"Minus apri quella porta, io li trattengo" forse non avrei lasciato quell'incubo, ma gli altri potevano salvarsi.
Mentre Minus lavorava sulla serratura io mi lanciai sul pazzo che stava per colpire Monika, la superai e lo colpii con la mazza, voló a terra senza emettere un grido, forse era morto ma in realtà...In realtà non mi importava.
Ecco che uscivano dalle celle, con calma, inesorabili, i pazzi; vecchi e giovani, uomini e donne, con vestiti diversi, armati con arnesi assurdi tutti differenti tra loro, ma avevano una cosa in comune: uno sguardo gioioso, iniettato di sangue.
"Ehi, non è ancora finita" dissi a Monika che sembrò riprendersi, strinse il pugnale che aveva in mano e disse "Lo so".
Dal gruppo che avanzava placidamente si staccarono correndo una donna pallida con un camice sporco di sangue, non aveva un orecchio e le gambe erano segnate da molteplici tagli, aveva una grossa forbice in mano; seguita da un ragazzo che...Non ricordo il suo volto ne il suo aspetto perché l'unica cosa che notai fu che aveva un trapano grondante di sangue fra le mani.
La donna attaccó Monika la quale con una maestria che mi colpí molto schivó l'affondo delle forbici e rispose con un colpo al ventre, la donna si accasció lentamente a terra.
Distratto da quel combattimento voltandomi mi trovai subito quel ragazzo addosso, il trapano a pochi centimetri da un occhio.
Il rumore del metallo che affonda nella carne, spaventoso e magico, il ragazzo lasciò cadere il trapano e caddé di lato, Monika l'aveva pugnalato alla schiena.
Due pazzi in meno, ne restavano a dozzine, mi voltai verso l'unica via di fuga e urlai "Dimmi che l'hai aperta Minus". Ma il mio amico non stava più cercando di aprire la porta, fissava i piani superiori, seguii il suo sguardo ma non vidi nulla.
I pazzi erano a pochi metri da noi, era la fine.
Minus iniziò a ridere, non feci in tempo a girarmi verso di lui che sentii la fredda canna di una pistola premermi su una tempia e intanto Monika veniva accerchiata dai quei mostri.
Una voce imponente (e vagamente familiare) si innalzò sopra le urla di quella folla e disse ferree parole "Fermi, ora basta".
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Monika non c'è
TerrorTop100 horror 2019 L'agghiacciante storia di un gruppo di studenti che scopre le verità nascoste sull' istituto statale che frequenta, la scuola conosciuta come -L'Istituto dei Pazzi-.