Qualcuno che ha cercato di rovinare tutto (Cap. 17)

113 18 6
                                    

"Buongiorno ragazzi, o buonasera, in realtà non so che ore siano ahahah!".
Una figura trucida si era trascinata lentamente fuori dalla prima stanza del corridoio,era una donna pallida e i lunghi capelli neri legati con cura in una lunga coda creavano un forte contrasto col colore della sua pelle; era tutta vestita di bianco, il suo abito lacero e sporco ricordava molto quello di un'infermiera,
Monika impugnó saldamente il coltello e disse "chi sei?", la donna scoppió a ridere, rise fino alle lacrime tenendosi una mano sulla pancia tanto le risate la scuotevano.
"Scusate, sembrate molto simpatici, io sono a capo di questo reparto, mi chiamo Marija, voi siete qui per far visita a qualche paziente?".
Monika allora sorrise e si comportó come se fossimo in un normale ospedale psichiatrico (non capivo se volesse stare al gioco o se fosse semplicemente  impazzita) :"si, vorremmo vedere una nostra amica che è stata ricoverata da poco, si chiama Lucia".
L'infermiera divenne di colpo seria "Tu mi ricordi qualcuno...Qualcuno che ha cercato di rovinare tutto".
La magia era finita, strinsi con forza la mazza pronto a tutto ma non servì la violenza, Marija ci indicó una stanza e poi tornò nella camera da cui era arrivata.
Io e Monika ci lanciammo uno sguardo interrogativo poi senza dire una parola ci avvicinammo lentamente alla porta che ci era stata indicata.
Avevo paura di ciò che avrei potuto trovare, lo stato in cui Lucia poteva essere,ossa rotte,arti mozzati o occhi strappati; pochi secondi e avrei scoperto che era stato stupido preoccuparsi del suo stato fisico.
La stanza era buia, la poca luce che filtrava dalla porta che avevamo aperto illuminava una camera spoglia, un letto attaccato al muro e una scrivania vuota accanto.
Una figura vestita di bianco ci fissava nell'oscurità, bloccato dal panico non mi mossi quando questa iniziò ad avvicinarsi. Mostrandosi alla luce quella figura bianca si rivelava essere una ragazza scheletrica con addosso una specie di abito da sposa,giovane, pallida, con lunghissimi capelli castani che ricadevano mollemente sulle spalle, i grandi occhi verdi si scontravano con l'anemico colorito della pelle del viso...Lucia.
Monika le corse in contro abbracciandola e cominciando a singhiozzare, io fui più reticente, ancora avevo in mente ciò che avevo letto sul registro: cura terminata con successo.
Mentre la mia compagna si struggeva dal pianto attaccata al collo della ragazza curata con successo lei mi fissava con un accenno di sorriso strano, quasi sadico che diceva guarda, lei ci è cascata.
Monika si diede un contegno e le chiese "Cosa ti hanno fatto Luci?Come stai? Adesso ti portiamo fuori da questo incubo".
Si passó la lingua sulle labbra e disse calma, con voce fredda e metallica "io non voglio andarmene". La guardai allibito, quella non era più Lucia, era una pazza, un paziente dell'Istituto dei Pazzi.
Afferrai Monika per un braccio e provai ad allontanarla da quell'essere ma lei divincolandosi si liberò dalla presa e prese la faccia di Lucia tra le mani e disse "Guardami Luci! Sono io Monika, la tua migliore amica! Ti salveró!".
In tutta risposta lei la guardò fredda, fece un passo indietro e sorrise dicendo "Non ho bisogno di essere salvata, questa è casa mia, mi hanno guarito, non ho più paura di nulla, mi hanno aiutato a liberarmi del mio passato..."; si avvicinó alla scrivania e dal primo cassetto estrasse un coltellaccio sporco e arrugginito, sorrideva mentre passava lentamente un dito sulla vecchia lama.
"Tu Monika sei l'ultimo aggancio che ho con la mia vita passata, tu sei tutte le mie paure e le mie insicurezze, con la tua scomparsa guariró completamente, tu  sei la cura finale".
Quando tentai di lanciarmi su Lucia sentii la risata di Marija riecheggiare per la stanza e una fredda lama di metallo premermi sulla gola.

Monika non c'è Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora