Monika non c'è (Cap. 24)

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I pazzi avevano accerchiato Monika, io non potevo muovermi, Minus poteva uccidermi da un momento all'altro. Schifoso infame, era lui che aveva architettato tutto...Forse Mirko si sarebbe salvato se fosse venuto con noi.
"GUARDA, GUARDA CHE FINE FARÀ LA TUA RAGAZZA" mi urló nei timpani Minus, ció che vidi mi distrusse: due ragazze dalla lingua biforcuta tenevano Monika per le braccia sibilando chissá quali orribili parole nelle sue orecchie mentre gli altri mi fissavano.
Non me ne accorsi subito ma nessuno stava guardando, tutti fissavano con paura e rispetto una figura che era appena uscita dalla porticina marcia alle mie spalle.
Colui che aveva appena parlato e che ora stava dietro di me era il Dottor Stewick.
"Voi due ragazzi siete tra i pazienti più difficili che abbiamo mai avuto e perciò avevo deciso che una volta separati potevate essere aiutati" fece qualche passo avanti e si mise tra me e Minus e il gruppo di pazzi che teneva Monika in ostaggio, aveva un camice bianco pulito e lucido, la barba ben curata, l'unica cosa che non era cambiata era la grossa cicatrice sull'occhio destro.
"Ahimè ho scoperto che tu sei la nipote di Cosimo Selli, colui che costruí questo luogo e che giace qui da piú di vent'anni".
Monika cominció a singhiozzare.
Il Dottore sorrise e riprese "Cosimo costruí con me questo posto, dopo poche settimane peró si pentí e minacció che avrebbe rivelato tutto, diceva che il vero pazzo da rinchiudere ero io...Non volevo fargli del male quindi lo obbligai al silenzio e uccisi suo figlio promettendo che avrei eliminato anche la sua bambina...Tua madre".
Si voltó verso Monika che continuava a urlare e dimenarsi mentre le due arpie malefiche la tenevano ferma, Dio mio, ancora quelle urla mi riecheggiano nella mente: "Tu hai ucciso mio zio! Sei un assassino, tu sei pazzo!".
Stewick andó avanti col suo discorso senza curarsi delle grida "Non bastó la morte di suo figlio quindi mi ritrovai obbligato a rinchiuderlo e poi dopo l'ennesimo tentativo di fuga dovetti ucciderlo".
L'impeto di Monika cessó di colpo, quasi le megere che la tenevano dovettero sorreggerla.
Il Dottore sorrise compiaciuto e disse "Tu sei come tuo nonno ragazza mia, incurabile".
Avevo capito dove voleva arrivare ma non potevo fare nulla, Minus non staccava la pistola dalla mia tempia e anche se fossi riuscito a liberarmi una folla di matti mi avrebbe travolto in pochi secondi.
Stewick si voltó verso di me e mi fissó con aria seria come se mi stesse studiando "Forse per te possiamo fare qualcosa ma sei troppo legato a questa ragazza, ritengo che eliminarla ti aiuterá" detto ció schioccó le dita e un orrendo mostro si staccó dal gruppo avvicinandosi a me, al posto della mano destra aveva una sfera d'acciaio con molti spuntoni mentre nella mano normale aveva una grosso martello insanguinato...
Era l'arma di Henry.
Minus gli rivolse un sorriso e disse "Bel trofeo Stein".
L'uomo deforme non rispose e quando mi fu vicino utilizzó il martello per colpirmi una gamba, caddí pesantemente in ginocchio mentre Minus passava la pistola al Dottore.
No...Monika...Volevo alzarmi ma Stein mi teneva per il collo mentre ero a terra inoltre il ginocchio mi sanguinava copiosamente e un forte calore mi pervadeva la gamba, come un fiume di benzina e antrace che scorreva nelle vene.
Monika si agitava e urlava cercando di liberarsi mentre Stewick si avvicinava lentamente. Tutto il gruppo di malati mentali osservava lo spettacolo sotto una sorta di eccitazione.
Ero inutile, non potevo fare nulla.
Il vecchio pazzo si avvicinó a Monika e sghignazzando disse "In realtà trovo queste armi da fuoco piuttosto impersonali, tu cosa ne pensi cara?".
Il volto di Monika...urlava e scalciava, piangeva come una bambina sperduta, accerchiata dai malvagi.
Il Dottore prese con molta calma il coltello che pendeva dalla cintola di uno dei pazzi, e tagliò la gola a Monika, mentre il coltello segnava quella lunga linea rossa sulla pallida pelle della mia amica lei mi guardava e mi chiedeva perché non facessi nulla per salvarla e io...Io non sapevo cosa dirle. Un ultimo dialogo davvero patetico.
La vidi cadere a terra e emettere qualche suono strozzato mentre provava a respirare ma dopo pochi secondi si fermó inerme nella sua pozza di sangue.
Ero rimasto da solo.

Monika era morta.

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