33-Nothing

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-1 at the End

Quando apro gli occhi,mi ritrovo su un letto di ospedale.
Intorno a me ci sono diversi macchinari,ma,solo uno é collegato al mio corpo attraverso un ago nella mia mano.
Cerco di mettermi a sedere,ma,mi sento troppo debole per riuscirci.

Ma che cavolo é successo?
Ero con Axel e poi...
Sono svenuta?
Perché mi trovo in ospedale?
Non ci sto capendo niente.

All'improvviso sento un forte botto e,non appena mi giro verso la porta della camera,ci trovo mia madre,che mi guarda come se avesse visto un fantasma.
"Mamma..."
"Sei sveglia"mormora,prima di venirmi incontro e abbracciarmi.
"Non posso crederci!
Tu...tu sei sveglia!
Vado a chiamare tuo padre"mi avverte,per poi uscire dalla stanza.

Ma che...
Oddio!
Dov'é Axel?
Perché non è qui con me?
Forse,non mi amava davvero.
Sono caduta ancora nella sua trappola.
Che stupida!

Delle lacrime iniziano a rigarmi il viso,quando mia madre rientra nella camera con mio padre e Erin.
"Piccola,perché piangi?"mi chiede mio padre,sedendosi accanto a me.
"Dov'é Axel?"mormoro,cercando di trattenere i singhiozzi.
"Axel?"dice,grattandosi la nuca.
Io annuisco e cerco di guardare fuori dalla stanza.
"Dov'é Juliet,allora?"domando, togliendomi la coperta di dosso.
"Credo che tu sia un po confusa.
Dovresti riposare"decide, portandosi fuori Erin.
"Credo che tua madre abbia ragione"ammette mio padre,rassegnato.
"Aspetta!"esclamo,per poi alzarmi dal letto e seguirlo alla porta, ma,senza riuscire ad avere risposte, visto che mi chiudono a chiave nella stanza,prima che possa uscire.
Resto ferma,davanti alla porta,per qualche secondo,prima di appoggiarmici e scivolare sul pavimento.
Porto le ginocchia al petto e altre lacrime iniziano a rigarmi il viso,mentre i capelli mi scivolano davanti agli occhi.

Aspetta.

Mi asciugo gli occhi con le mani e prendo una ciocca dei miei capelli.

Ma è...celeste!
Com'é possibile?

Mi alzo velocemente e raggiungo il calendario sul muro per vedere la data di oggi,visto che i giorni sono crocettati.
Scorro le dita sui diversi giorni,fino ad arrivare all'ultimo giorno:24.
Alzo il viso e,quello che vedo,mi fa trasalire.

24 ottobre 2015...
Com'é possibile?
Non può essere vero,no.
Scommetto che sto dormendo e tutto questo é solo un grande incubo.
Si,é solo un incubo.

Mi tiro un pizzico sul braccio,ma, niente.
Allora,mi avvicino alla porta e inizio a tirarci dei pugni contro,per farmi aprire e spiegare cosa é successo.
Dopo poco,una infermiera apre la porta e per poco non le do un pugno in faccia,presa dalla rabbia.
"Finalmente! Come vi permettete di tenere chiusa una persona?!"sbotto, uscendo dalla stanza.
"Ora lei mi chiama qualcuno e mi fa spiegare immediatamente cosa sta succedendo,perché non ci sto capendo niente!"aggiungo,prima di sedermi in sala d'attesa.
"Va bene,però può tornare nella sua stanza?"mormora la donna, abbastanza intimidita dal mio comportamento.
"E chi mi dice che non mi chiude ancora lì dentro?"ribatto,dirigendomi verso la porta della stanza.
"Ecco a te le chiavi"risponde, dandomi un mazzo di chiavi.
Io annuisco e rientro nella stanza,per poi sedermi sul letto.
Abbasso lo sguardo sulle mie mani e noto che da una di esse sta fuoriuscendo del sangue,visto che mi sono praticamente strappata un ago,quando volevo fermare mio padre.

Non riesco davvero a capire cosa sta succedendo.
Dovremmo essere nel 2021 e non dovrei avere ancora questi capelli.
E poi dov'é la mia piccola Juliet?
Axel?
Dio solo sa,cosa sto provando in questo momento.

"La signorina White?"sento dire,così da interrompere i miei pensieri.
Alzo lo sguardo sulla porta della mia camera e ci trovo un uomo di mezz'età con una folta barba,che mi guarda con un'aria interrogativa.
"Ho bisogno di risposte"ammetto, facendo cenno al medico di avvicinarsi.
"Sono qui per lei"risponde,facendo un sorriso.
"Beh,voglio sapere perché sono qui"spiego,incrociando le gambe sul letto.
"Era il 15 settembre,quando uno strano ragazzo ti ha portato qui.
Ha detto che mentre andava sullo skateboard ti è venuto addosso e tu hai battuto la testa.
Quando ti ha portata eri già entrata in coma e lo sei stata nell'ultimo mese"racconta,guardando qualcosa nella sua cartella.
"Quindi era tutto un sogno..." mormoro più a me stessa,che all'uomo davanti a me.
"Cosa vuole dire con "era tutto un sogno"?"chiede,alzando gli occhi dalla cartella.
"Capita spesso che i pazienti in coma vivano un'altra vita,nel frattempo che sono addormentati intendo"ribatto, torturandomi le mani.
"I pazienti che vanno in coma,di solito,continuano la loro vita da dove l'hanno lasciata"risponde,prima di alzarsi e dirigersi verso la porta.
"Dove va?"
"Credo che debba davvero riposare e,poi,le consiglio di lasciare la finestra aperta"dice,per poi aprire la porta.
"Aspetti!
Non mi ha raccontato del ragazzo che mi ha portato qui e...perché dovrei tenere la finestraaperta,se fa un freddo boia lì fuori?!"ammetto, guardando dalla finestra.
"Buonanotte"dice,uscendo dalla camera.

Ma cos'è questo vizio di lasciare le persone sole in camera!

Mi dirigo verso la finestra e la chiudo,prima di stendermi sul letto.

Non posso credere che tutto quello...insomma,che era tutto un sogno.
Axel,Juliet,Jeff...non sono mai esistiti davvero.
Senza loro,non ho più niente.
Erano tutto ciò che avevo.
Tutto ciò che pensavo fosse diventata la mia vita,in realtà,non c'è.
E mi sento così stupida,perché, nonostante so che Axel era solo un sogno,sono innamorata di lui.
Sono innamorata di una persona che non esiste.
Tutto quello che ho vissuto...
Oddio,é così strano.

La stanza silenziosa,lascia spazio ai miei singhiozzi che,man nano, diventano più forti.
Porto le ginocchia al mio petto e mi cullo,mentre i capelli turchesi mi coprono la visuale sulla stanza.
Dopo poco,le lacrime cessano e mi stendo sul letto,coprendomi con la coperta che ho tirato via prima.
Chiudo gli occhi e mi costringo ad addormentare.

...
È notte fonda,quando dei rumori mi svegliano e mi fanno alzare dal letto.
Cammino per la stanza,cercando il punto preciso da cui parte il rumore e,solo quando arrivo alla finestra,capisco che proviene da lì.
Allora,tolgo il gancio e prendo la bottiglia d'acqua che c'è sul comodino,preparandomi ad attaccare nel caso sia un ladro.
Proprio come pensavo,nella stanza entra un uomo vestito completamente di nero e con un cappuccio sulla testa.
Allora,mi fiondo su di lui e lo colpisco con la bottiglia.
"Ma che cazzo!"dice,mettendosi entrambe le mani sulla testa.
All'improvviso,si toglie il cappuccio,scoprendone una chioma bionda.
Faccio alcuni passi indietro e il ragazzo si volta,mostrandomi quel viso che credevo fosse solo frutto della mia fantasia.
"Sei sveglia"mormora,prima di avvicinarsi di poco.
"Chi sei?"chiedo,restando ferma a guardare quegli occhi che tanto amo,che tanto ho sognato.
"Mi chiamo Axel"ammette,sedendosi sul mio letto.
"Perché sei qui?"
"Perché i tuoi genitori mi hanno proibito di venirti a trovare,visto che che la causa del tuo stato fino a poco tempo fa ero io"spiega,passandosi una mano tra i capelli.
"Perché ci tieni tanto a venire qui?"aggiungo,andandomi a sedere accanto al ragazzo dai capelli biondi,che in realtà non conosco affatto.
"Beh,io...mi sono sentito in colpa per quello che ti é successo e trovavo giusto ricambiare anche con il minimo"risponde,facendo spallucce.
"Solo questo?"domando,alzando un sopracciglio.
"I-Io,ecco...insomma,io...si,io volevo...cioè..."balbetta,per poi abbassare la testa imbarazzato.
"Beh,ti va di parlare un po?
Ho così tante cose da dirti..."

Spazio Autrice❤:
Semplicemente questo.
Vi aspetta solo L'Epilogo!!!

Kiss Kiss
Blacky❤

♥Black Hood♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora