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Si svegliò ancora dolorante, aveva dormito a pancia sotto, ma almeno aveva dormito. La medicina che gli aveva dato il padrone era stata efficace, le ferite pulsavano di meno e cominciavano a cicatrizzarsi. La sua stanza non era nei sotterranei come quelle degli altri schiavi, ma accanto a quella del tribuno, sembrava fatta apposta, ormai era al suo totale servizio, stargli vicino lo faceva sentire inquieto, per quanto potesse essere bello, quell'uomo era pauroso.
Sospirò forte, si vestì velocemente e si posizionò davanti alla porta del padrone, sapeva di dover aspettare lì finchè non sarebbe stato chiamato a compiere qualche lavoro.
«Schiavo!» si sentì chiamare da dentro la stanza.
Aprì le imponenti porte e vide il tribuno steso sul letto, il lenzuolo gli copriva solo la parte inferiore del corpo, aveva le baccia alzate dietro la testa ed un espressione di totale rilassamento, era un bello spettacolo, ma Frank non si concedette il piacere di guardarlo per più di cinque secondi, ricordardosi quale era il suo compito.
«Prepara i miei vestiti, tra poco devo uscire»
Si sentirono delle risatine provenienti da una tenda, lì dietro c'erano delle tinozze di acqua per lavarsi. Due donne, bellissime e completamente nude uscirono da essa e con estrema naturalezza si buttarono nel letto su Gerard, come se volessero giocare. Frank rimase per un attimo ad osservare la scena, come se ci avesse messo un pò di più a capire la situazione.
«Cosa ci fai lì impalato? Che c'è? Vorresti partecipare anche tu?» disse ammiccante il tribuno. Lo schiavo diventò rosso come un pomodoro e velocemente andò a prendere i vestiti, li adagiò su una sedia e senza dire una parola si diresse verso la porta.
«Fermo» ordinò alzandosi, Frank rimase con le spalle verso il letto e la testa rivolta alla porta.
«Aiuta le mie meravigliose ospiti a ricomporsi e a trovare l'uscita, possibilmente senza che quella megera di mia madre le veda» disse baciando le mani delle ragazze in segno di cavalleria.
«E' stata una notte incantevole, non la dimenticherò e per favore, non badate al mio schiavo, ancora non mi conosce bene» le ragazze risero a queste parole.
Quel tribuno ci sapeva fare con le donne, era innegabile.
Gerard si vestì ed uscì velocemente, nel frattempo Frank aiutò le due fanciulle a prepararsi, ovviamente era molto imbarazzato, ed evitò per tutto il tempo di guardarle o toccarle. Non che non sapesse com'era fatta una donna, ma non aveva mai avuto l'occasione di vederne una da vicino, nella vita degli schiavi non c'era tempo per l'amore vero. Spesso aveva visto patrizi abusare della loro servitù, a lui era capitato solo una volta e gli era costata cara, molto cara.
Le fece uscire senza fare il minimo rumore, da quella esperienza capì che ci avrebbe dovuto fare l'abitudine alle conquiste del suo signore, e anche attenzione a non diventare anche lui una "vittima", ma la cosa peggiore è che mentre pensava tutto ciò, si rese conto che forse esserlo, non sarebbe stato poi così male.



Era ora di cena, e tutta la famiglia era riunita intorno al banchetto, Gerard al centro, Mikey e la madre dai lati, tutti sdraiati sui triclini, Frank si trovava alla sua destra, pronto a scattare al suono di qualche ordine. Frank trovava i banchetti nauseanti, non era abituato a mangiare come facevano loro, le pietanze venivano portate in grandi tinozze e ognuno prendeva ciò che desiderava con le mani, tutti gli scarti di cibo venivano lanciati a terra ed era ovviamente compito degli schiavi raccoglierli, per fortuna non era il suo compito, lui doveva principalmente versare il vino e portare le tinozze quando erano troppo pesanti e serviva una mano in più.
«Voglio organizzare una festa per la tua partenza» disse il tribuno tra un boccone ed un altro.
«Che idea meravigliosa!» cinguettò sua madre.
«Devi proprio?», al ragazzo l'idea non piacque molto.
«Certo che devo! Stai andando a ricoprire un ruolo molto importante, bisogna festeggiare» disse austero il maggiore.
«Come vuoi fratello» sospirò rassegnato.
«Questa sarebbe una buona occasione per conoscere qualche bella ragazza! Io ho già qualcuno in mente, ho parlato qua e là sai» si rallegrò la madre gettando a terra un osso.
Mikey e Gerard si scambiarono uno sguardo complice ridendo sotto i baffi.
«Madre, ne abbiamo già parlato, non credo proprio...»
«Non è una donna qualsiasi, è straniera, la figlia adottiva del senatore Gallio! La conosci, vero?»
Il tribuno rimase zitto, era la prima volta che Frank vedeva qualcuno fargli perdere la parola, Gerard aveva sempre la risposta pronta, ma questa volta no. Frank si stupì, cosa poteva avere di tanto strano questa donna? Un bruciore di stomaco lo pervase, voleva ignorare quella sensazione, fare finta di nulla, era qualcosa di strano, mai provato prima, che forse si stesse ammalando?

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