Aprii lentamente gli occhi e mi guardai intorno: la stessa camera sporca e disordinata dove mi sveglio ogni mattina. Credo che era arrivato il momento di iniziare ad abituarmi con quella stanza.
Un forte rumore, che veniva dal piano sotto, mi fece saltare dal letto per correre nel luogo da dove proveniva.
"Ji, scusa se ti ho svegliato." sentii la voce spenta di Kiko mentre raccoglieva i pezzi del bicchiere rotto.
"Raccolgo io. Stai solo attenta a non tagliarti." dissi passandomi una mano nei capelli.
"Non andrà bene. Sarà un totale fallimento e mi sgriderà." si coprì la faccia con le mani.
"Kiko, tutto andrà bene. Dovranno accettare il nostro amore." la abbracciai sedendomi vicino a lei.
Mi stavo quasi per dimenticare che oggi Etsu e Kenta torneranno dalla loro meravigliosa "luna di miele". Mi fa schifo il fatto di condividere la stessa casa con loro. Io e Kiko siamo molto più felici in loro assenza e non abbiamo intenzione di farci rovinare la nostra relazione da loro. Kiko è la prima persona che mi ha fatto diventare felice e io la amerò veramente. Non permetterò a nessuno di portarmela via.
La suoneria ha spinto Kiko a raccogliere velocemente i vetri e a buttarli nella spazzatura e cosi si riempi le mani di sangue causato dai tagli.
"Al diavolo!" urlai e aprii l'acqua mettendo la sua mano sotto il forte getto d'acqua fredda.
Cercai i cerotti facendo un disastro in cucina, ma li trovai e li misi delicatamente sulle sue ferite. Il loro colore bianco si trasformò in un rosso chiaro.
"Vai ad aprire. Veloce." mi sussurò vedendo che non smettevano di bussare.
Accolsi Kenta e Etsu con una faccia annoiata e per niente sorpresa. Etsu è saltata tra le mie braccia appena mi ha visto e non ho rifiutato l'abbraccio per non offendere Kiko.
"Kiko?" Etsu guardò male le braccia di Kiko.
"Uhm...ho rotto un bicchiere." arrossì.
Kenta non ha potuto lasciarla in quello stato, perciò l'ha tirata in un abbraccio caloroso e pieno d'amore che illuminò il suo viso. Per la prima volta mi è piaciuto un gesto fatto da mio padre.
Ha preso i bagagli ed è salito al piano di sopra, nel suo dormitorio e della sua nuova moglie.
Questa si era gia presa l'atteggiamento da "diva" e andò verso la cucina, come se sapesse che sembra che ci è scoppiata la terza guerra mondiale.
Era come una strega malefica coperta da tonellate di trucco. Voleva trovare ogni piccolo sbaglio fatto per distruggerci.
L'abbiamo seguita in silenzio e subito dopo aver visto il casino il suo viso prese una brutta piega, ma solo per pochi secondi perchè poi ha iniziato a urlare nervosa:
"Kiko. Cosa significa tutto questo?"
"È colpa mia." intervenni facendola sbuffare.
"Potevi almeno fare ordine sapendo che veniamo!"
Misi la mano intorno alla sua vita e la tirai verso di me per farle capire che è al sicuro vicino a me.
"Voi...non ditemi che-" Etsu fu interrotto da Kenta che entrò in cucina.
Per un pò guardo il viso di Etsu e dopo passò a me e Kiko e non ci ha messo molto per capire cos'era successo.
"Spero che sapete che la vostra relazione non può continuare." disse la bionda mettendosi le mani sui fianchi.
"Etsu, io la amo e lei mi ama. Non puoi cambiare niente." le dissi.
"Invece posso."
" Sei sua madre! Dovresti sostenerla invece di farla diventare chi vuoi tu!" urlai e Kiko si allontanò da me.
Non ha paura, ma...vergogna? Mi sono perso qualcosa?
Etsu ha iniziato a ridere e sembrava che io ero l'unico a non sapere che cazzo fosse successo.
"Veramente..." iniziò Kiko con una voce spenta. "Etsu... non è mia madre. Non è obbligata ad amarmi." si coprì la faccia per non farmi vedere che piangeva.
"Cosa?" la guardai sorpreso.
"Cara, lasciamoli soli." sentii mio padre che chiudeva la porta lasciandoci soli.
"Ji, io non ho potuto veramente dirtelo. Ti prego non mi odiare. Non potevo veramente..." inizio a piangere ancora di più rompendomi il cuore in mille pezzi.
Non sopportavo vederla cosi e il fatto che lei pensava che la potevo odiare mi faceva innervosire.
La abbracciai più forte che potevo e le diedi un bacio sulla fronte dicendole:
"Come faccio a odiarti? Ti amo più di ogni altra cosa e niente può cambiarlo."
Lei appoggiò la testa sul mio petto e restammo un pò di tempo cosi, poi si è calmata e ha iniziato a raccontarmi:
"Mia madre e mio padre erano molto poveri e mio padre beveva sempre, era un bastardo. Picchiava sempre mia madre e a volte anche me. Un giorno è venuto a casa ubriaco e ha iniziato a spaccare tutto. Ero solo una bambina. Ha cercato di picchiarmi ma mia madre mi ha protetta. Quella sera mio padre l'ha uccisa. È stato in carcere per molto tempo e Etsu mi ha cresciuta solo per una borsa offerta dallo stato. Mio padre è uscito dal carcere due anni fa e Etsu ha detto che mi terrà con lei solo se facevo tutto quello che mi chiedeva, qualsiasi cosa, indifferentemente dalla situazione. Non mi interessa se mi manderà un'altra volta da quel mostro di mio padre, io ti amerò sempre e non smetterò mai di farlo."
"Non lo farà Kiko. Sono qui piccola. Non le permetto di portarti lontana da me." la abbracciai un'altra volta iniziando a piangere insieme a lei.*questa è una traduzione*
AUTRICE: Batman102Muratura77Scusate gli errori
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Il gioco dell'amore |F.F. G-Dragon| BigBang (Finita)
FanfictionKwon Ji Young, un semplice adolescente coreano, ricco, viziato e maleducato, ha come sorellastra Kiko Mizuhara, che gli cambia radicalmente la vita. Arrivano ad amarsi grazie ad un semplice gioco. Il loro amore non ha limite e si aiutano a vicenda i...