Capitolo 13

684 47 1
                                    

*Prospettiva di Kiko*
Mi fermai bruscamente tirandolo vicino a me.
"Dove mi porti?" gli chiesi tenendogli la mano.
"Vedrai. Fidati e basta." rise e continuo a camminare facendomi andare dietro di lui.
"Finito. Puoi toglierlo." sentii la sua voce dopo un po.
Quando mi lasciò la mano credevo che se ne era andato via da me ma non avevo sentito il suono dei suoi passi, ma del mare.
Portai le mie mani dietro la testa e riuscii a disfare il nodo che mi teneva legata la benda.
Aprii lentamente gli occhi e non riuscivo a credere che quello che vedevo era vero: il cielo nero pieno di stelle, il mare nero e calmo, la sabbia fine e il silenzio della notte. Li adoravo. Era la cosa piu bella che avesso visto e non riuscivo a credere che Ji mi aveva portato in un luogo cosi calmo e perfetto.
"Ti piace?" chiese emozionato vedendo che non dico niente.
"E meraviglioso Ji."
Tiro fuori un urlo di felicità battendo le mani, mi fece morire dal ridere.
Ci tolsimo le scarpe tenendole in mano. Quando sentii la sabbia fredda e morbida sotto i piedi sorrisi soddisfatta. Adoro il mare, la spiaggia e la notte stellata. Era il momento perfetto insieme a Ji.
Iniziammo a camminare uno accanto all'altro facendo arrivare le onde fredde del mare fino ai nostri piedi bagnati.
"Uhm...volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me: perche hai provato ad aiutarmi e a conoscermi. Sei l'unica persona che non mi ha giudicato e che ha creduto in me, indifferentemente da quanto sia fottuto." mi disse facendomi quasi piangere.
Sentirlo parlare cosi era la cosa piu bella. Guardai la sua mano e intrecciai le mie dita con le sue tenendolo dalla mano. Appoggiai la testa sulla sua spalla senza dire niente. Avevo paura di rovinare tutto iniziando a piangere.
"Mi lascerai il modo di conoscerti?" chiesi finalmente.
"Si. Cosa vuoi sapere di me?"
"Tutto." dissi.
"M...allora. Sono nato il 18 agosto, quindi si, sono leone. Quando ero piccolo ero molto energico e mia madre mi diceva che sono buono."
Sua madre. Non mi aveva mai parlato di lei. Credo che era l'argomento piu sensibile che poteva dire. Restai muta facendolo continuare.
"Mio padre era sempre in viaggio con i suoi impegni, sempre. Veniva una volta al mese ed era sempre nervoso e stressato. Non l'ho mai amato come un padre."
La sua voce era diventata triste ma lui fece un grosso respiro cercando di calmarsi. Riuscivo a sentire il suo terrore di sbagliare. Continuavamo a camminare sulla spiaggia.
"Avevo un sacco di amici e la mia vita era perfetta con mia mamma. Forse mio padre era l'unica cosa che non andava bene a quei tempi. E tutto continuò a essere perfetto fino alla morte di mia madre."
La sua voce divenne sempre piu triste ma avevo intenzione di approfittare del'occasione e scoprire tutto quello che volevo sapere:
"Come è morta?"
"Cancro. Me lo ha tenuto nascosto fino all'ultimo momento. Avevo dodici anni. Andava spesso dal dottore e prendeva molte pastiglie ma ha detto che era una cosa normale. Dopo ha iniziato a perdere i capelli, ma per questo non mi ha dato nessuna spiegazione. Si guardava allo specchio e mi chiedeva se è ancora bella, e io la abbracciavo e le dicevo che è la piu bella creatura e che lo sará sempre." disse sospirando.
Il mio cuore si rompeva dopo ogni parola detta.
"Se non puoi continuare è ok." gli dissi ma la verita è che ero io quella che stava piu male di lui.
"No. Non ho mai detto queste cose a qualcuno ed è arrivato il momento di sfogarmi." mi fissò neglio occhi.
Il fatto che si fidava di me mi ha portata ad annuire per farlo continuare.
"In un gioro se ne è andata. Mio padre era venuto e mi aveva detto che mia madre era all'ospedale. Iniziai a piangere e ho chiesto cos'era successo ma non mi ha risposto. Gli ho chiesto di portarmi a vederla ma mi ha detto che lei non voleva vedermi. Ero distrutto. Avevo gia quattordici anni. Ho iniziato a urlare contro mio padre e a spaccare quello che trovavo ma a mio padre non interessava niente. Un giorno mi ha portato a vederla ed è stato tragico: era cosi magra che le si vedevano le ossa, era pallida e si vedeva che era stanca di lottare. Era quasi arrivata alla morte. Mi sono avvicinato a lei e..." fece un pausa asciugandosi le lacrime. Anch'io piangevo e guardavo in basso cercando di non farmi vedere prima di finire di raccontare. E continuò:
"...e mi disse che si pentiva di avermelo nascosto per cosi tanto tempo perche non voleva farmi soffrire. Quel giorno morii e dopo la sua morte iniziai a essere violento, a picchiare i miei amici e a isolarmi. Non avevo piu amici. Mio padre decise che era meglio se andavamo via da quella casa, quei posti...e lo fecimo. Si...questo è successo. Sono venuto qui e mi sono fatto un gruppo di amici ma non ho smesso di essere come sono stato dopo la morte. Sono passati gli anni e mio padre ha conosciuto la tua e si...Spero che ora capisci perche non la voglio nella mia vita." sospirò cercando di controllarsi le lacrime.
*Fine prospettiva di Kiko*

*questa è una traduzione*
AUTRICE: Batman102Muratura77

Scusate gli errori.

"passate a leggere anche l'altra traduzione su Park Jimin"

Ciao dolcetti <3

Il gioco dell'amore |F.F. G-Dragon| BigBang (Finita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora