Capitolo 16

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*da notare la foto*

La guardavo stupito e sentivo come mi veniva il mal di testa. Tutto aveva un senso ora: il fatto che non chiama Etsu "mamma", che ha paura di lei e che lei non la ama. So cosa vuol dire vivere senza la propria madre e avere un padre considerato un mostro, ma la sua storia è tragica. Solo quando pensavo che quel uomo ha potuto farle del male mi sentivo il corpo bruciare per la rabbia. Ero anche capace di fuggire con lei, lontano da tutti e da tutto, solo per poterla proteggere. Ed era l'unica soluzione se Etsu voleva mandarla da suo padre.
Volevo chiederle perchè non me lo aveva mai detto ma non mi sono permesso. Esistevano cosi tanti motivi se lei non me lo voleva dire e non volevo farle pensare che non mi fido dell'amore che provava per me.
Siamo restati lì un po di tempo, senza dire una parola. Semplicemente la tenevo tra le braccia, accarezzandola dolcemente. Ogni tanto giocavo con le sue ciocche di capelli. Rinunciare a lei era l'ultima cosa che volevo pensare. Era felice insieme a me e io ero felice insieme a lei.
Ad un certo punto abbiamo deciso di vedere cosa fanno Etsu e Kenta ed io, sinceramente, ero curioso di sapere come andava a finire.
Siamo usciti dalla cucina e abbiamo trovato i due seduti sul divano, in un atmosfera di tensione.
"Kiko...possiamo parlare un pò? Solo io e te?" Etsu la guardò con cattiveria e lei fece lo stesso mentre salivano al piano di sopra.
Kenta mi fece segno di andare più vicino a lui e mi sussurò delle parole indicandomi la sua carta di credito:
"Ji vai via da qui. Prendi anche Kiko con te. Ti manderò l'indirizzo dell'appartamento che ho comprato. Tutto quello che voglio e che tu proteggi Kiko, ok? Non lasciare che arrivi da suo padre. Andate via sta notte. Prometto che Etsu non saprà dove cercarvi."
Feci segno di "si" con la testa. Mio padre mi chiedeva di fuggire con Kiko. Ci teneva a lei, lo potevo capire molto facilmente. Ma non ho capito perché...
*Prospettiva di Kiko*
"Per favore dimmi che non lo ami." mi guardò disgustata e io non le ho risposto.
Non ho nemmeno alzato lo sguardo per guardarla negli occhi. Mi sentivo malissimo e non volevi farglielo capire.
"Kiko non posso accettare una cosa del genere. Non posso accettare lui."
Sono caduta in ginocchio davanti a lei iniziando a piangere e a implorare. Mi trovavo in una situazione disperata, non sapevo più cosa fare.
"Ti prego, Etsu. Prendimi qualsiasi cosa ma non lui. Ti prego. Ti prego. Farò di tutto! Tutto!"
Ero ai suoi piedi mentre la pregavo e stavo quasi per soffocare da quanto piangevo. Credo che aveva ottenuto quello che voleva da me.
"Ho detto di no. Ora alzati cazzo e lascialo." mi disse facendomi perdere la testa.
"Non puoi dirmi cosa fare, stupida puttana!" urlai iniziando a correre sulle scale mentre lei mi seguiva camminando.
Appena Ji mi vide mi accolse in un caldo abbraccio.
"Shh. Andrà tutto bene." mi disse sussurando quando vide Etsu che si avvicinava a noi.
Aprì la bocca per dire qualcosa ma non lo fece e penso ad abbracciarmi più stretto possibile.
"Non permetterle di portarmi via da te, Ji! Ho bisogno di te! Ti amo!"
*Fine prospettiva di Kiko*
Tenevo il piccolo corpo di Kiko tra le mie braccia e sentivo come urlava e piangeva. Tutto quello che fece Etsu è stato ridere. Non potevo resistere a quella scena e sentivo i piedi che non mi reggevano più, ma cercai di restare nella stessa posizione. Etsu fece alcuni passi verso di noi e io abbracciai Kiko con più forza, non potevo permettere a Etsu di farle del male.
"Comunque non ti ama veramente. Dopo che farete sesso di lascerà come una puttana usata!" sorrise orgogliosa.
Iniziai a diventare nervoso. Come poteva dire una cosa del genere?
In quel momento Kiko fece la cosa migliore: si girò e diede uno schiaffo a Etsu più forte che poteva. Io, mio padre e anche la bionda rimasimo sorpresi con la bocca aperta. Sembra che i limiti di Kiko sono finiti. Io ero il suo debole e lei il mio. Me lo ha dimostrato quel giorno, con quel gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato.
"Cosa diavolo fai Kiko? Ti credevo più intelligente! Dovevo lasciarti marcire insieme a tuo padre! Ti ho cresciuta e tu cosi mi ringrazi?" ha urlato la"principessa" disperata alzando le mani per picchiare Kiko.
"Non la toccare." dissi piano facendo sentire ogni singola parola.
Presi Kiko da un mano e la portai in camera mia iniziando a mettere i miei vestiti nella valigia.
"Che stai facendo?" chiese cercando di smettere di piangere.
"Preparo le valigie. Andiamo via da qui. Non ho intenzione di perderti!" la guardai negli occhi mentre mi avvicinai a lei per baciarla dolcemente.
La sua faccia era diventata rossa e gonfia, come i suoi occhi, ma si vedeva chiaramente che era molto più calma e libera. Finalmente aveva sconfitto il demone che la teneva prigioniera, finalmente era libera e non aveva più paura di nascondersi. Avevamo intenzione di andarcene e di farci una nuova vita: una vita migliore.

*questa è una traduzione*
AUTRICE: Batman102Muratura77

Il gioco dell'amore |F.F. G-Dragon| BigBang (Finita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora