Il mio pezzo mancante Capitolo 1/2

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L'egoismo non consiste nel vivere come ci pare, ma nell'esigere che gli altri vivano come pare a noi. Oscar Wilde.

Capitolo 1

Qualcosa mi sfiora la guancia, saranno i miei capelli, anche se diventa sempre più intenso, sembrano delle carezze.
<<Alexis cara, andiamo è tardi. >>
Apro gli occhi e trovo Christopher a gattoni sopra di me, già lavato e vestito.
<<Ehi finalmente! Hai dormito come un sasso, non riuscivo a svegliarti. >> dice e mi da un leggero bacio sulla testa.
<<Oh scusa non me ne sono accorta! Che ore sono?>>
<<Beh è un po' tardi, io sono già andato in ufficio, sono tornato e tu sei ancora a letto. >>
E' di buon umore stamattina, di solito per una cosa del genere non mi andava così bene. Sfrega la sua guancia contro la mia, poi mi da una leggera pacca sul fianco e si alza.
<<Su alzati abbiamo un viaggio di un'ora e sono le undici, mettiti comoda ma copriti, c'è un po' di vento. >>
Lo osservo muoversi per la stanza, prende un jeans Calvin Klein e una polo Ralph Lauren blu a maniche corte. E' sempre bello e sicuro di se, alto, biondo, con i muscoli al punto giusto e i suoi bellissimi occhi azzurri. Non ha niente da invidiare a quei modelli che si vedono in tv. Peccato però che il suo carattere sia cambiato. Non è più il ragazzo affettuoso di un tempo.
Mi alzo, ho già fatto abbastanza tardi, vado verso la cabina armadio e prendo anch'io un jeans, l'intimo e una t- shirt nera e corro in bagno a fare una doccia.
Mi guardo allo specchio e noto che finalmente il mio corpo sta tornando al suo colorito naturale. Mi è rimasta solo qualche macchia olivastra all'altezza delle scapole e sul busto, ma quelle, sono facili da coprire.
Quando esco dal bagno, già vestita, Christopher non è più nella stanza. Prendo un paio di ballerine nere e scendo in cucina.
Trovo subito Sofia, la nostra governante, ma nessuna traccia di Christopher.
<<Alexis, vuoi fare colazione? Ho fatto dei cornetti! Se vuoi, li metto in un sacchetto e li mangiate durante il viaggio.>>
<<No grazie Sofia, lo mangio qui, hai visto Christopher?>>
<<Si è in garage, ha portato il cestino del pic nic in macchina, ho messo anche una tovaglia e due coperte, a mare farà fresco. >>
<<Oh grazie, pensi sempre a tutto. >> Gli faccio un tenero sorriso, prendo il mio cornetto ancora caldo e vado alla ricerca della mia borsa, iPhone compreso. Sicuramente sarà anche scarico, non ricordo l'ultima volta che l'ho preso!
<<Alexis dai andiamo è tardi!>> Sento Christopher chiamarmi, oh al diavolo anche l'iPhone, e poi chi dovrebbe chiamarmi?!
<<Si arrivo. >>
Lo trovo all'ingresso ormai impaziente. Ecco, ho rovinato tutto, gli vado vicino.
<<Scusa non trovo più il mio iPhone, ma andiamo, tanto non mi serve.>> Mi guarda diffidente e mi prende la mano con una stretta decisa.
<<Allora andiamo. >> Dice secco. Ormai è arrabbiato, arriviamo in garage e si dirige verso la sua Jeep Compass.
<<Andremo con la Jeep è più comoda e sicura. >>
<<Si d'accordo. >> Gli rispondo, anche se non era una domanda.
Mi arrampico dentro è una bestia di auto nera. Con gli interni di pelle ghiaccio e i vetri oscurati, mi metto al lato passeggero e allaccio la cintura.
Aspetto che si sistema anche lui e quando mette in moto, mi allungo per prendergli le mani.
<<Scusa, non essere arrabbiato con me ti prego, non roviniamo questa bella giornata sono davvero contenta.>> E lo penso davvero.
Lui mi guarda con aria dura, poi sospira e mi fa un sorriso.
<<Si hai ragione, non roviniamo questa bella giornata. >>
Si avvicina e mi guarda a un centimetro dalla mia bocca, io trattengo il respiro. Lui lo nota e poggia le sue labbra sulla mia fronte, chiudo gli occhi e rimaniamo un attimo così, mani nelle mani, occhi chiusi e la sua bocca sulla mia fronte. Il mio battito accelera e anche il suo.
Oh perché deve essere tutto così difficile?
<<Dai andiamo, abbiamo fatto abbastanza tardi è mezzogiorno. >> mi sistemo sul sedile e partiamo.
Accendo la radio e mi rilasso sul mio sedile mentre lui guida deciso, a un tratto il telefono squilla, schiaccia un tasto nell'auto.
<<Si?>> dice con tono autoritario. <<MR Smith?>>
<<Si Julien cosa c'è?>> è la sua segretaria.
<<Ho appena rintracciato i russi MR Smith, saranno qui domani verso l'ora di pranzo. >>
<<Bene, perfetto è tutto?>>
<<Si Mr Smith, dovevo solo ricordargli il galà di domani sera. >>
<<Ah si grazie lo avevo già dimenticato, è tutto?>>.
<<Si Mr Smith buona giornata. >> e spegne il cellulare.
<<Piccola avevo dimenticato, domani sera ci sarà un galà, puoi andare a fare shopping con Madison se vuoi. >>
<<Ah sì, va bene, domani gli manderò un messaggio. >>
Arriviamo a Westhampton beach dopo quasi un'oretta, finalmente vedo il mare.
La casa dei miei genitori si trova proprio qui, ma non mi andava di telefonargli.
Scendiamo dall'auto, prendiamo l'enorme cesto che ci ha preparato Sofia e ci avviamo verso la spiaggia. Una volta a riva poggio le coperte sulla sabbia, tolgo le ballerine e corro a bagnarmi i piedi proprio come fa una bambina.
<<Chris vieni! Vieni a toccare l'acqua!>> lui mi guarda attraverso i suoi Ray Ban con il suo sorriso smagliante.
È bellissimo nella sua tenuta casual ed è felice anche lui.
<<Alexis ora basta, è sicuramente fredda prenderai qualcosa. >> mi sgrida da lontano. Ha ragione l'acqua è fredda nonostante siano i primi di ottobre, ma io sono troppo felice e col piede schizzo l'acqua dappertutto.
<<Dai, Chris vieni!>> lo vedo togliersi le sue scarpe sportive, i calzini e si alza un po' i jeans.
Rido e gli batto le mani, lui si avvicina
<<Oddio Alexis è freddissima! Dai vieni qua. >>
Ha messo appena il piede nell'acqua! Mi avvicino a lui correndo e gli salto addosso, mi prende tra le sue braccia e mi fa fare una giravolta in aria. Resto sorpresa e mi aggrappo con tutta la mia forza alle sue braccia.
Mi mette giù ed io l'abbraccio affettuosa, sono davvero felice. Lui ricambia il mio abbraccio, ma in un secondo si abbassa e mi prende in braccio.
<<Adesso basta bimba, l'acqua è fredda prenderai qualcosa, e poi io ho fame!>>
Si allontana dalla riva e mi mette giù, dandomi una pacca sul sedere.
<<Su, muoviti sto davvero morendo di fame!>> gli sorrido e corro verso il cesto.
Sistemo la tovaglia sulla sabbia ci sediamo, e apro il cesto.
Wow Sofia ci ha messo di tutto, le baguette, dell'insalata, le patatine, della frutta, un dolce e del vino bianco!
Guardando bene trovo anche una rosa rossa! La prendo e la faccio vedere a Christopher.
<<E questa? È opera tua?>>
<<Mi piacerebbe dirti di sì, ma mentirei. Stamattina sono uscito presto e quando sono tornato, dormivi ancora. Non ho avuto né il tempo né il pensiero Alex, scusami. >> Resto un po' delusa, ma non ci do peso più di tanto, ho rischiato troppo stamattina!
Finisco di svuotare il cesto mentre Christopher prende il vino e lo versa nei calici di cristallo, me ne porge uno li fa tintinnare.
<<A noi. >>
È come se fossimo tornati indietro nel tempo, sembra il ragazzino innamorato che ho sposato due anni fa, mi sorride.
<<Beh? Hai intenzione di farmi morire di fame oggi?>> lo sto guardando come una sciocca che è appena scesa dalle nuvole, gli sorrido e gli passo la sua baguette.
<<Wow che servizio, è proprio come piace a me. >> Lo so, l'ho fatto apposta per farti piacere vorrei dirgli, ma gli sorrido soltanto.

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