Basterebbe dirselo un "mi manchi" invece che continuare a mancarsi in silenzio per una vita.
Capitolo 39
È passata esattamente una settimana dal giorno del ringraziamento. Purtroppo non posso dire che è stata l'ultima volta in cui ho visto Ryan. Lo penso ogni giorno e ogni giorno mi manca sempre di più. Vederlo con la sua fidanzata tutti i santi giorni al college non aiuta per niente. Ormai è diventato tutto automatico, alzarsi, andare al college, tornare a casa, rifiutare le due chiamate puntuali di Chris, studiare e andare a dormire.
Oggi sono stata particolarmente distratta. Ho fatto il mio primo esame al college. Penso che sia andato bene, ma non posso saperlo al 100%. Dovrei essere euforica oppure super concentrata invece no. Ho addirittura risposto involontariamente a Christopher. Alla fine ci ho anche parlato, per scoprire una volta per tutte perchè mi sta tartassando di telefonate. La sua risposta è stata. <<Niente. Avevo voglia di sentirti. Di sapere come va. Come stai.>> è stata una telefonata abbastanza strana. Ma devo dire che appena abbiamo chiuso mi sono sentita più leggera. Non so il perché, ormai non cerco più neanche di capirlo. Faccio succedere le cose e me le faccio scivolare addosso. Forse per questo riesco ancora ad andare avanti. Non mi soffermo più a pensare.
<<Alex ci seii!??>> Maddy mi strappa dai miei pensieri.
<<Eeemm si.. dicevi??>>
<<Non so proprio cosa ti sta succedendo signorinella! Ma dove sei? Dimmelo, vengo anch'io!>> scoppiamo a ridere.
<<Niente, credo che sia ansia, tra qualche giorno ci sarà il processo..>>
<<Si lo so, ma tu non preoccuparti ci siamo noi con te.>> le rivolgo un sorriso e cambio immediatamente discorso
<<Allora? Volevi qualcosa o sbaglio!?>>
<<Oh si, mi hai preso il libro che ti dicevo dalla biblioteca?>> Sbianco, cavolo mi sono completamente dimenticata!!
<Aaaaleeeeeexxxx!!!>> sbuffa con disperazione.
<<Ti ho mandato tre messaggi e non so quante volte te l'ho ripetuto!!>> mi alzo di scatto.
<<Si, lo so, è per questo che ora vado a prendertelo. E per farmi perdonare porterò anche la cena.>> faccio tutto velocemente per impedirgli di parlare. Mi precipito nell'ascensore e mi rilasso un attimo.
Qualche secondo dopo si ferma proprio due piani sotto di me. So benissimo chi vedrò tra pochi secondi. Le porte si aprono e vedo un Ryan che non ho mai visto.
Barcolla fissando il pavimento e si sorregge dalle pareti. Ha una bottiglia di vetro in una mano. Non si è ancora accorto di me. Inciampa un paio di volte e devo trattenermi dall'aiutarlo.
<<Cazzoo!>> bofonchia. Poi si blocca. E lentamente segue la sagoma del mio corpo fino ritrovarci occhi negli occhi. Dio non l'ho mai visto così.. è.. è ubriaco.
<<Guarda un po' chi c'è qui..>> biascica reggendosi allo corrimano.
<<Vai da qualche parte?>> mi domanda
<<Non è una cosa che deve interessarti.>>gli rispondo freddamente. Ma dentro di me sto combattendo contro l'impulso di trascinarlo dentro il suo appartamento e metterlo a letto. Possibilmente legato in modo da non mettersi in pericolo uscendo in queste condizioni.
<<Dio Alex..>> dice e crolla a terra. In ginocchio davanti a me. Ha il capo chino e la bottiglia che aveva in mano gli cade a terra versando un liquido ambrato sulla moquette.
<<Non ce la faccio..>>dice singhiozzando e non riesco a capire se sta piangendo oppure è solo per l'alcool che ha in corpo.
<<Non ce la faccio..>> ripete alzando il viso verso di me. Sta piangendo. Rilassa le spalle e poggia le braccia sulle gambe con i palmi rivolti verso l'alto. Ha le nocche rosse e vedo dei tagli per tutte le mani.
<<Non riesco a starti lontano, non riesco a non pensarti, non riesco a non guardarti di nascosto tra i libri mentre studi in biblioteca! Non ce la faccio più.. Ti prego... Ti prego perdonami..>> mi chiede disperato. Gli occhi rossi e le lacrime che gli scendono incontrollate.
<<Io.. io non posso..>> dico balbettando e in quel momento si aprono le porte dell'ascensore.
Corro verso il parcheggio e mi accascio contro la mia auto. Dio, sono sconvolta non l'ho mai visto così. Prendo il telefono e chiamo immediatamente Madison.
<<Cos'hai dimenticato?>> chiede allegra.
<<Maddy, c'è Ryan ubriaco in ascensore, non so se è ancora lì, ti prego chiama qualcuno, aiutatelo.>>
In quel momento realizzo. Cosa mi è saltato in mente? Come ho potuto lasciarlo lì in quel modo? Brevi immagini di noi spensierati mi passano per la mente "Io ci sarò sempre per te." Metto il telefono in borsa e mi precipito di sopra. non posso lasciarlo in quel modo.
Arrivo di sopra e trovo Maddy in ginocchio vicino il corpo di Ryan. È accasciato a terra in posizione fetale.
Maddy alza la testa di scatto.
<<Cosa ci fai qui?>>
<<Non posso abbandonarlo così, non posso dopo quello che ha fatto lui per me.>> mi sorride e mi fa spazio per aiutarla.
A fatica riusciamo a trascinarlo a letto.
<<Perché non ti sdrai vicino a me?>> mi chiede con un sorrisetto.
<<Perché non dovrei essere qui. Perché tu non dovresti essere in questo stato, e che dio mi aiuti se non la smetti subito ti trascino sotto la doccia ghiacciata!>> sbotto.
<<Allora in fondo ci tieni a me..>> sorride e chiude gli occhi.
Come potrei non volergli bene, dopo quello che abbiamo passato. È stato la mia salvezza. Senza di lui non so a quest'ora dov'ero. Aspetto che si mette a dormire e vado via. Non posso stare a casa sua. Anche se ci ho passato solo una notte, ci sono troppi ricordi. È stato lì dove mi sono concessa a lui, prima che scoprissi che aveva una fidanzata.
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Il mio pezzo mancante
RomanceAlexis Miller è una giovane donna di 23 anni, vive a NY con suo marito Christopher. Un affascinante e facoltoso uomo di affari, si conoscono praticamente da sempre, ma non è tutto oro quello che luccica. Presto si ritroverà con marito violento, che...