Credo fermamente che il sorriso sia l'accessorio più bello che una donna possa indossare! Audrey Hepburn.
Capitolo 5
Dopo un'ora e mezza di viaggio arriviamo nel cortile della villa, dove si terrà la festa. E' illuminato da tantissime fiaccole accese che seguono la stradina di pietre che conduce all'ingresso principale.
È una proprietà storica con una spiaggia privata, due vigneti, e una vineria. La villa è una maestosa tenuta da 32 acri nel villaggio di Head of the Harbor sulla costa nord di Long Island.
La casa è divisa in due parti, quella che usano principalmente per grandi eventi è al piano terra, le camere invece, sono soltanto 15 situate al piano superiore. Un giovane ragazzo mi apre la portiera porgendomi la mano per aiutarmi a scendere e noto lo stupore nel vedermi alla guida.
Quando mi lascia la mano, Christopher è già al mio fianco, mi cinge la vita con un braccio, davanti a noi un enorme tappeto rosso ci conduce fino all'ingresso della villa. Gli interni sono caratterizzati da grandi lampadari di cristallo, pavimenti di legno, alti soffitti, un'enorme scalinata e grandi
finestre dal pavimento al soffitto da cui si vede l'oceano. Ad attenderci alla reception c'è il proprietario della villa. Un uomo sulla settantina che Christopher conosce bene a giudicare dal saluto che si scambiano.
<<Tesoro lui è Mr Clarkson, il proprietario della villa. >> le porgo la mano e lui la strige delicatamente.
<<Lei è la mia splendida moglie. >> dice fiero Christopher.
L'uomo mi guarda per un attimo
<<E' sempre un piacere conoscere e vedere coppie giovani e forti come voi, vi auguro il meglio.>> poi si volta verso Christopher
<<Complimenti per la moglie, è adorabile.. conosco i suoi genitori. Siamo amici di vecchia data, sono felice di poter fare la sua conoscenza. Ora seguitemi, sicuramente volete andare a prepararvi prima del Galà.>> si avvia dietro il bancone, prende le chiavi della nostra stanza e ci avviamo al piano di sopra.
Con noi ci sono anche gli uomini della scorta di Christopher, sono due fratelli Marck e Mercell, hanno una stanza anche loro affianco la nostra, mi spiega Christopher mentre saliamo. Di Amanda e Madison ancora nessuna traccia. Non saranno ancora arrivate e Mr Clarkson m'informa che Madison ha la stanza di fronte la nostra su richiesta di Christopher. La nostra suite naturalmente è la più grande con un piccolo
ingresso che conduce a un soggiorno con due divani bianchi e addirittura un camino. La vista é a dir poco spettacolare, il terrazzo si affaccia sulla parte posteriore della villa, dove ci sono ampi prati all'inglese, un campo da tennis, un molo, una piscina e i vigneti.
<<La stanza è di vostro gradimento Mrs Smith?>> domanda Mrs Clarkson.
<<Alexis, mi chiamo Alexis, e la stanza è favolosa. Peccato che non ho portato la mia tela avrei potuto dipingere con questo spettacolo davanti agli occhi. >> Mrs Clarkson mi guarda raggiante, non so se per il complimento alla stanza o per la mia fissazione di dipingere.
<<Se ama dipingere, ho una stanza piena di tele e tutto il necessario, non ci saranno problemi..>>
<<Lei dipinge?>> chiedo cautamente, non vorrei entrare nella sua privacy.
<<Io no, ma mio figlio sì, non so se sarà ancora qui domani, quindi la stanza è a sua disposizione. >> vedo nella sua espressione una nota di malinconia.
<<Tesoro>> Christopher attira la mia attenzione.
<<Domani mattina andrò alla battuta di caccia che hanno in programma. Puoi approfittarne, sono sicuro che Mr Clarkson sia d'accordo..>>
<<Assolutamente non ci sono problemi, posso mostrarle la stanza stasera, così domani mattina quando io non ci sarò, può andare tranquillamente. Invece se non vuole dipingere ci sono un sacco di cose che potrebbe fare, tipo il tennis, o una passeggiata tra i vigneti. >>
Si vede che gli brillano gli occhi quando parla della sua proprietà, deve essere ereditaria, si vede da come descrive i particolari, solo uno che è cresciuto qui può sapere tutto del posto. Mi chiedo come sarà il figlio, insomma se lui ha sulla settantina, il figlio ne avrà almeno quaranta o forse è giovane come me, ma se gli piace dipingere già so che mi piacerà come il padre.
<<La ringrazio molto Mr Clarkson... >> mi blocca subito.
<<La prego mi chiami Ray.>> mi piace quest'uomo, pieno di potere con tutta questa umiltà. Apprezzo davvero.
<<Ok allora, io sono Alexis.>>
Christopher mi guarda storto, ma io lo ignoro, non vuole che mi si chiamino con il mio nome, preferisce marcare il territorio, con Mrs Smith, così sicuro non mi si avvicina nessuno.
<<Allora stasera le farò fare un giro turistico per la tenuta, adesso vi lascio preparare..>>
Nel momento stesso che Mr Clarkson fa per congedarsi, fa la sua apparizione Madison che mi corre incontro, si ferma e mi abbraccia, quasi non mi vedesse da una vita.
<<Lo sai che io amo il pericolo, ma a quanto sei andata per arrivare così presto?>> la blocco con le mani e faccio cenno verso Mr Clarkson che in questo momento non sa come comportarsi.
<<Mr Clarkson, le presento Miss Hernandez, anche la sua famiglia alloggerà qui stanotte. >> lui resta più sorpreso di prima.
<<Tu devi essere la piccola Madison, mi ricordo di te, tua madre quando era incinta veniva spesso qui a rilassarsi, poi ti ha portato qui in estate per i tuoi primi anni, non ricordi?>>.
Madison ha perso le parole e questo è un bene. Arrivano i genitori di Madison, e con loro, qualche passo più indietro, la sorella maggiore, Stella, la quale parla frettolosamente al telefono gesticolando, sarà una chiamata di lavoro, sembra arrabbiata. Madison non va d'accordo con la sorella, loro due sono gli opposti.
Questo spiega perché la sorella è vice capo dell'azienda del padre e Madison no, spiega perché stella, ama le sfilate e Madison no, insomma, sono opposte in tutto e per tutto ed io non ci sono mai andata d'accordo.
<<Ray.>> esordisce Mrs Hernandez, è lei che comanda tutto, il padre di Madison è un tesoro rispetto la madre. Infatti, questo spiega perché lui si precipita a salutare noi, mentre la mamma invece saluta Ray, vorrei urlargli contro "ehi qui ci siamo noi, e soprattutto tua figlia". So che non mi darebbe retta quindi facciamo ciò che facciamo sempre, far finta che ci sia simpatica.
<<Salve Lola, da quanto tempo, stavo giusto parlando con sua figlia..>> gli indica Madison, che alza palesemente gli occhi al cielo
<<Ciao mamma>>
Poi si volta verso il padre che la cinge con un braccio e le da un bacio sulla guancia, lei lo adora, e anche io.
Quando eravamo piccole e facevamo qualche guaio, ci andavamo a confessare solo da lui. Anche perché era l'unico di cui ci potevamo fidare. Una volta giocando a pallone in cucina abbiamo fatto saltare in aria il tacchino del giorno del ringraziamento. Lui si fece un sacco di risate, perché non gli sembrava vero che giocavamo a calcio in cucina, ma era l'unico posto, dove non ci venivano a cercare. Eravamo disperate, se l'avessero saputo le nostre madri, saremmo state nei guai. Lui ha risolto tutto, ci siamo messi in macchina e siamo andati alla ricerca del tacchino. Dopo vari tentativi ci siamo riusciti, ma quella bravata costò un mucchio di soldi, e a noi una punizione per non aver fatto in tempo a cambiarci. Quante risate con Sergio quando disse "Ragazze poteva andare peggio!" tutti gli altri non compresero il significato, ma noi sì, era il nostro piccolo segreto.
<<Fatte le presentazioni, vogliamo andare tutti a prepararci?>> la voce di Madison non suona come richiesta ma come dovere. Si trova sempre in imbarazzo con la sua famiglia davanti. Mi volto per andare nella mia stanza con Christopher, ma Madison mi afferra per un braccio
<<Non pensare minimamente di vestirti nella tua stanza, usiamo la mia!>> mi volto verso Christopher per riferirgli il messaggio, ma ha ascoltato tutto ed è lì che ci guarda appoggiato alla porta che scuote la testa.
<<Insieme sempre e comunque?>> dice. Madison scoppia a ridere
<<Ecco. vedo che hai capito, insieme sempre.. Quindi bada bene a quello che fai, ti tengo d'occhio!>> gli punta il dito contro, chi lo avrebbe mai detto? L'unica che non ha paura di Christopher è Madison, sempre schietta e sincera, sempre a difendermi. Se solo avessi la sua energia e la sua forza di affrontare le cose adesso non sarei a questo punto. Credo che Madison sia il mio angelo custode. Lei è quella che mi protegge, che mi sta vicino, che mi fa ragionare, lei è la mia ancora. Specialmente adesso che siamo solo io e lei, è ovvio che la mancanza di mia sorella sia sempre dolorosa, giorno dopo giorno, ma quando guardo Maddy che mi capisce e a modo suo mi protegge, quel senso di solitudine perenne che c'è dentro di me per un momento scopare, e questo è già tanto.
<<Madison credo che tu non cambierai mai, e soprattutto, che sei l'unica che usa quel tono con me. Ma cosa posso dire? Sono contento che Alexis abbia un'amica come te su cui possa contare, ma devi capire che io sono il marito. Voglio quello che vuoi tu, non gli farei mai del male..>>
Ops, la situazione adesso degenera sono sicura, infatti Madison parte come una furia, strattona me per farmi spostare, si piazza davanti a mio marito.
<<Dai segni che gli lasci, non si direbbe..>> è arrabbiata. La furia di Christopher invece va salendo man mano che Madison gli si avvicina con aria di sfida, devo fare qualcosa, e in fretta.
<Ok, ok ragazzi basta.>> dico piazzandomi tra di loro, guardo prima Madison.
<<Tu, in camera, e per favore smettiamola, lui è mio marito, non andargli contro!>> poi mi volto verso Christopher.
<<Tesoro vado a prepararmi, ci vediamo tra un po'.>> Lui non risponde si volta e va nella stanza sbattendo la porta, lasciando me e Madison fuori nel corridoio.
Un ragazzo è appoggiato alla colonna e ci guarda divertito mentre applaude, è con quel rumore che ci rendiamo conto di lui.
<<Bello spettacolo, degno di un film, due amiche che si proteggono, un marito geloso..>>
<<Da quando gli inservienti hanno anche il diritto di parlare? Potrei farti sbattere fuori di qui solo sbattendo le ciglia, quindi vedi di farti gli affari tuoi e torna al tuo posto>> risponde Madison prontamente, molto probabile ancora agitata da Christopher. La tiro da un braccio
<<Cosa ti prende? Basta adesso, anche con i dipendenti te la prendi?>> mi fulmina con lo sguardo <<Andiamo dai. Non voglio che Christopher senta tutto questo.>> ci voltiamo per andare nelle nostre stanze.
<<Perché il maritino potrebbe prendermi a calci?>> dice ridendo il ragazzo, ci voltiamo. Lui è lì appoggiato con la spalla alla colonna di marmo bianco. E' vestito di nero, un jeans sbiadito, una maglia a collo a v con giubbino di pelle nera e un paio di stivali consumati alle punte. Deve essere proprio un dipendente di Mr Clarkson. Mentre lo studio alza il viso verso di me, è castano scuro, capelli corti, rasati dai lati, ma il suo sguardo è ipnotizzante grazie ai verdissimi occhi. Restiamo a fissarci per una frazione di secondo. Non so spiegarlo, è come se quel secondo duri una vita e mi sento nuda, come se con un solo sguardo possa capire tutto di me e leggermi come un libro.
<<Non è il marito che ti prende a calci, ma io. >> dice con calma Madison, con troppa calma. Il ragazzo si mette a ridere più forte.
<<Brava, mi piacciono le tipe toste..>>
<<Ryan.. cosa stai facendo lì? Ancora devi cambiarti?>> un altro ragazzo si sta avvicinando. Lui è totalmente diverso, alto quasi quanto Christopher, rasato, muscoloso e di colore, con un sorriso stampato in faccia. Deve essere un tipo divertente, non un insolente come quel ragazzo..
<<Sto andando ora, ma ho incontrato Telma e Louise, non potevo perdermi lo spettacolo. >> Ride ancora, si sta prendendo gioco di noi, ma quei nomignoli mi fanno ridere, anche perché ci chiamava così mia sorella. Ci diceva sempre "voi a Telma e Louise gli fate un baffo, dovevano prendere voi per fare il film".
Una porta si apre dietro di noi, il mio cuore sobbalza e la paura si diffonde sul mio viso, se è Christopher, sono finita. Mi volto lentamente, è Mark, la guardia del corpo che si affretta a venire verso di noi.
<<Tutto ok Mrs Smith?>> mi chiede. Io annuisco.
<<Grazie Mark stiamo andando a prepararci è tutto ok, tranquillo >>.
I due ragazzi si scambiano uno sguardo poi il ragazzo di colore si rivolge a noi.
<<Scusate per il mio amico.. non voleva essere invadente.. Buona serata>>
STAI LEGGENDO
Il mio pezzo mancante
RomanceAlexis Miller è una giovane donna di 23 anni, vive a NY con suo marito Christopher. Un affascinante e facoltoso uomo di affari, si conoscono praticamente da sempre, ma non è tutto oro quello che luccica. Presto si ritroverà con marito violento, che...