Capitolo 7/8

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Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio. Jim Morrison.

Capitolo 7

Sento dei passi avvicinarsi, ma non mi volto, so già di chi si tratta, Madison.
<<Ricordi quando stavamo ore sulla spiaggia davanti casa dei tuoi a guardare le stelle? >>. Mi volto verso la sua voce, guarda il cielo su di noi persa nei ricordi, poi si volta verso di me con gli occhi lucidi come i miei.
<<Emily conosceva tutte le costellazioni. Lei le indicava e noi ascoltavamo come due scolarette>> ridiamo annuendoci a vicenda <<e ti ricordi che quando non c'era litigavamo per chi diceva i nomi giusti?>>.
Come dimenticarlo? Erano i nostri momenti felici, gli prendo la mano sorridendo, come le due complici che siamo sempre state.
<<E così ci trovavamo a litigare per l'Orsa Maggiore o quella minore>> dico sforzandomi di sorridere, per nascondere le lacrime che minacciano di scendere. Si volta e mi abbraccia di lato, gli poggio la testa sulla spalla e lei a sua volta sulla mia testa, un incastro perfetto contro la nostalgia.
<<Mi manca. >> quasi sussurro per il nodo che ho in gola.
Sospira rumorosamente, come se dovesse prendere coraggio, quel coraggio che riesce a sollevare entrambe in ogni situazione.
<<Manca anche a me.. ma noi siamo qui, e lei si arrabbierebbe se ci vedesse tristi a una festa..>> ha il tono deciso come sempre, mi fa sorridere l'idea di essere sgridata da mia sorella.
<<Sai, prima odiavo il suo modo da maestrina, ma adesso non so cosa darei per averla qui con noi. Mi sembra tutto così vuoto e senza senso, come se il tempo si fosse fermato e io non riuscissi ad andare avanti..>> Piego la testa guardandomi le scarpe, mi sono lasciata andare parole che di solito non dico, soprattutto a serate dove potrei turbare Maddy con i miei problemi. Cerco di riprendermi e cancellargli quello sguardo preoccupato dal viso, la prendo per mano e inizio a tirarla.
<<Non pensiamo ai vecchi tempi, andiamo a divertirci, andiamo a ballare come solo Thelma & Luise sanno fare.. >> sgrana gli occhi ma mi segue ridendo.
Non ballo mai a questi eventi, anche perché Chris pensa che attiro troppa attenzione su di me, a volte mi fa sentire davvero una vecchia battona. Mentre entriamo, sento Maddy che mi lascia la mano, non faccio in tempo a voltarmi che mio marito mi cinge la vita da dietro. So che è lui dalla sua presa decisa e possessiva, la riconoscerei tra un milione, sono le stesse braccia che un momento mi fanno toccare il paradiso, per poi sprofondare all'inferno. Mi poggia il mento sulla spalla e il suo accenno di barba mi solletica la guancia.
<<Dove sei stata? Stanno per aprire le danze e io ho voglia di ballare, ho voglia di ballare con mia moglie>> mi fa voltare verso di lui e fa quasi un inchino <<mi concede un ballo Mrs Smith?>>
E' sereno, sicuro avrà concluso qualche affare, oppure come spesso capita, vuole marcare il suo territorio e dimostrare a tutti che sono sua. Annuisco sorridendo, però mentre si volta per proseguire verso la sala da ballo Maddy mi agguanta un braccio.
<<Non è un inserviente. >> mi sussurra con discrezione prima di allontanarsi. Mi lascia un attimo scombussolata, ma non ho il tempo di elaborare la cosa, perché la musica inizia, è un lento, non conosco la canzone ma è bellissima.
Christopher mi fa fare un entrata sulla pista da ballo come se fossi una principessa, quando vuole ci sa fare. Gli occhi di tutti, ovviamente, sono puntati su di noi, immagino come ci vedano al di fuori, belli, giovani e innamorati. Illuminati da una luce propria, come dice sempre mia nonna, ma un vecchio detto dice anche che non è tutto oro quello che luccica, ma di certo non sarò io a far sapere questa cosa, per questo sono un attrice nata davanti la gente.
<<Te la dedico. >> mi sussurra stringendomi tra le braccia. Sono questi i momenti che mi sento confusa, ok, ci sta provando, ma io ho davvero dimenticato il passato?
<<S'intitola Kissing you.. trovo che sia una canzone adatta, non credi?>> dice mentre ci fissiamo negli occhi, azzurro contro verde senza dire una parola. Il suo sguardo mi sembra sincero e ammetto che non ho il tempo di pensare a nulla, siamo nel nostro piccolo momento, come i vecchi tempi e io ho bisogno di quelle sensazioni. Sul ritornello le nostre labbra si incontrano, restiamo fermi nella sala a baciarci e tutti gli altri intorno a ballare. Non sento più nulla, è quasi come se ci fossimo solo noi. Sento solo il contatto con mio marito e mi sembra un sogno.
Un sogno a cui aggrapparmi, come un'ancora. Forse non è tutto perduto.
Apro gli occhi, Christopher fa lo stesso e mi stringe più forte a se, sussurrando la canzone con le labbra appoggiate sul mio collo.
<<Sei bellissima stasera..>> lo guardo stupita
<<Non guardarmi così tesoro.. Beh insomma, sai di essere bellissima.>> mi dice come se fosse ovvio. Lo bacio sulle labbra, questa volta di mia iniziativa.
<<E' sempre bello sentirselo dire, ma la cosa più bella è avere mio marito indietro, come lo avevo prima.>> Mi regala il suo sorriso da copertina e ci lasciamo andare a un altro bacio travolgente. Quando ci stacchiamo, mi appoggio sulla sua spalla, la musica è cambiata, Sara Bareilles canta Gravity, una delle mie preferite.
Volteggiamo nella sala e incrocio gli sguardi euforici dei miei famigliari, poi in un angolo noto Omar che mi sta guardando, al suo fianco c'è "l'antipatico". Ha lo sguardo basso e ancora non capisco perché mi ha fatto credere di essere ciò che non è. Appartiene sicuro a qualcuno di importante per essere qui, a questo galà ci sono solo persone che contano. Ho fatto una gran brutta figura, ma lui, è stato un maleducato. Da lontano vedo Madison, sta ballando con suo padre, è felice, glielo leggo in faccia. Come dice sempre lei "il mio principe è mio papà" e ha ragione, l'amore che ti può dare tuo padre non te lo darà mai un marito per quanto ti possa amare. La musica si ferma, e veniamo richiamati all'attenzione di un signore con un cilindro in testa e un bastone, che sale sul palco.
<<Signori e signore adesso voglio che troviate una dama o un cavaliere e veniate tutti in pista. C'è il ballo con scambio di coppie>> già so che non parteciperemo mai, figurati se mi lascia ballare con qualcun altro <<adesso vi spiego, quindi state a sentire bene>> continua con il suo fare plateale <<ogni due minuti la musica cambia e ovviamente in quel momento voi dovete cambiare cavaliere o dama. Alla fine degli scambi, non importa se vi conosciate o no, ma dovete restare insieme per l'ultima gara di ballo. Chi si aggiudica il primo posto vince il titolo di re e regina del galà. Proprio come si faceva a scuola! Siamo qui per divertirci. Ora vi chiederete chi sarà a stabilire i migliori? Beh naturalmente io il mago delle feste, Mr Clarkson il padrone di casa e con l'aiuto fondamentale del nostro Mr Wilson. Beh che dire? Che le danze abbiano inizio, e ricordatevi di divertirvi>>
Mi volto verso Christopher, attendo che mi dice cosa dobbiamo fare nel frattempo, ma a mia sorpresa mi bacia sulle labbra.
<<Ti prego tesoro partecipiamo.>> mi dice tutto eccitato. Wow, la serata non può andare meglio di così.
Lo abbraccio e lui poggia le mani sui miei fianchi.
<<E' un si?>> chiede. Annuisco soltanto.
<<Ok, andiamo, ma mi raccomando, comportati bene. >> vorrei alzare gli occhi al cielo, ma non è il caso, ci scambiamo un rapido bacio prima che la musica inizia a suonare. È un lento, lui mi stringe a se come sempre e sembra tranquillo, c'è qualcosa che non torna.
<<Come mai partecipiamo e mi lasci a ballare con qualcun altro?>> chiedo prima che possa fermare le parole.
<<Tesoro, qui tutti sanno chi sei, non ci proverebbero nemmeno sotto minaccia>> dice facendomi un occhiolino.
<<Quindi quello show di prima era per marcare il territorio?>> il mio tono suona più aspro di come dovrebbe essere.
<<No, quello di prima era : voglio mia moglie e la bacio quando voglio, non ci sono doppi fini>> scuote la testa e per un momento abbassa lo sguardo. << so che non hai molti motivi per fidarti di me, ma ti ho detto che voglio ricominciare, vorrei che lo facessi pure tu>> ammette attendendo una mia risposta. Annuisco solo lasciando perdere come sempre, forse il problema qui sono io adesso e non lui, devo fare chiarezza dentro me.
La canzone dura due minuti. Appena cambia, noi dobbiamo cambiare partner, quindi visto che stiamo girando in cerchio, avanza verso il cavaliere solo la dama.
Davanti a me trovo Mr Hernandez, il padre di Madison, appena mi vede mi sorride.
<<Alexis, sei bellissima, prima non ho avuto modo di salutarti, come stai?>> è sempre così affettuoso.
<<Salve Mr Hernandez è un piacere vederla, la trovo bene..>>
Scambiamo due chiacchiere e poi la musica cambia ancora, davanti a me mio padre mi aspetta a braccia aperte.
<<Il mio tesoro>> mi stringe a se con forza,
<<Papà se mi stingi così dovrai chiamare mamma per farmi un massaggio cardiaco. >> dico piano contro il suo petto
<<Questa è la mia Alexis! Stasera oltre a essere bellissima, ti vedo serena, e questo è ciò che mi piace vedere.>> ammette con il suo sguardo da rimprovero.
<<Alexis tesoro se hai bisogno di qualcosa io e tua madre ci siamo, questo già lo sai, ma è bene che non ne dubiti mai.>> Mi fa tenerezza per come si preoccupa per me, sono sempre stata dell'idea che i genitori abbiano un sesto senso con i figli, e mai come ora ne ho la conferma.
La musica cambia di nuovo davanti a me Omar, con un sorriso a trentadue denti, iniziamo a ballare, mi volto per cercare Christopher. Sta ballando con Stella, la sorella di Madison, e da come ridono, si stanno divertendo, non so se sono gelosa o infastidita, ma comunque sia, stringo di più la mano di Omar,
<<Allora Mrs Smith, ci rincontriamo?>>
Mrs Smith solo questo ricorda la gente di me. Christopher è ancora con Stella, sono anche piuttosto vicini, non l'ho mai sopportata, anche da piccola. Lei è sempre la perfetta e noi le sbagliate, Madison a confronto con lei sembra adottata, anche gli atteggiamenti sono opposti.
<<Potresti chiamarmi Alexis? Sai, è così che mi chiamo. >> gli dico quasi sbuffando.
<<Mi scuso, ma si chiama anche Mrs Smith, è sposata se non sbaglio. >> mentre lo dice, mi guarda la mano sinistra, vede la mia fede.
<<Eh no, non mi sbaglio, lei è proprio Mrs Smith..>> dice ridendo, mi sfugge un sorriso anche a me per il suo modo di fare .
<<Allora Omar, mi dici chi diavolo è quel ragazzo che era prima con te?>> arrivo diritto al punto, ho poco tempo.
<<E' bello sentir parlare così qualcuno anche in queste occasioni.>> ha ragione e oggi ho fatto anche di peggio.
<<Oggi sono un po' fuori di me. >> dico ridendo, mi volto e Christopher mi sta osservando, gli mando un bacioper farlo stare tranquillo, lui ricambia, poi torno a dare attenzione a Omar.
<<Allora? Chi è? E soprattutto perché mi avete fatto credere che è un inserviente?>> chiedo di nuovo. La musica cambia, io mi blocco un secondo per aspettare la risposta di Omar, il quale mi fa cenno dietro di me, dove c'è il ragazzo in questione e non so perché quando mi volto e lo vedo avvicinarsi con quel sorrisino sento un dolore allo stomaco, non mi era mai succeso.
<<Detective, credo che potrà chiederglielo lei stessa, è stato un piacere. >> dice Omar baciandomi la mano.
<<E' stato un piacere anche per me>> gli sorrido.
Mi volto verso il ragazzo che mi aspetta con il suo sorriso da strafottente.
<<Allora Mrs Smith, vuole concedermi questo ballo o stiamo impalati in mezzo la pista?>> dice sorridendo osservandosi intorno mentre le altre coppie hanno già iniziato a ballare, gli prendo la mano che mi porge.
<<Mettiamo le cose in chiaro, io sono Alexis, e non mi dare del lei, in fondo avrai la mia età.>> dico perdendomi nei suoi occhi, Christopher ora sta ballando con mia madre lo vedo che mi passa avanti ma lui sta parlando quindi non mi nota.
<<Alexis, bene, mi piace. davvero un bel nome>>
<<Grazie, tu sei?>> scuote la testa, e quella fossetta sul lato destro del viso che viene fuori quando ride, mi ipnotizza.
<<Oh no, no, no il mio nome già lo conosci. Io sono l'inserviente, ricordi? L'hai detto tu. >> oh è più antipatico di quanto sembrava.
<<Sai una cosa Alexis? La vita è come una partita a poker, c'è chi gioca le sue carte lealmente e chi invece bleffa.>> Questa deve essere una sua perla di saggezza
<<Questa la usi per rimorchiare o è solo una tua ammissione per dirmi che stai bluffando?>> gli chiedo sconcertandomi anche io per la mia schiettezza, lui scuote di nuovo la testa sorridendomi mentre si morde il labro in un modo estremamente sexy. Lo fisso pentendomi subito, visto che vengo beccata in pieno.
<<Sei tu che devi capirlo, sono le regole del gioco.>> la musica cambia di nuovo, questa volta avrei voluto più tempo.
<<Sai ti dirò io una cosa, prima pensavo che fossi solo antipatico, ora ne sono sicura però aggiungerei anche stronzo alla lista, buona continuazione>> mi volto senza guardarlo, davanti a me il mio caro nonno Benjamin.
<<Ehi nonno, da quanto tempo>> mi stringe a se, e il suo profumo mi fa sentire a casa.
<<Tesoro mi sei mancata. Vieni a trovare il tuo vecchietto ogni tanto, potresti passare anche dall'ufficio, lo sai che per te le porte sono sempre aperte, specialmente se vuoi vedere qualche partita dei giants>> Il mio nonnino, il mio punto di riferimento. Quando ero piccola, mi prendeva sulle sue ginocchia e ci guardavamo le partite, ci litigavamo sempre perché io tifavo per i jets,
<<Nonno lo sai io non sono per i vittoriosi, non è bello vincere facile, io tifo per quelli che hanno uno scopo, lo scopo di migliorare.>> mi guarda affascinato
<<Non sei cambiata in nulla tesoro, sei sempre la mia bimba cocciuta, ma questo non darà ai Jets una vittoria.. Devi rassegnarti i campioni siamo noi.>> dice ridendo, la canzone finisce ed io mi trovo davanti mio suocero a quanto pare questa è l'ultima canzone, farò con lui la gara. Il che va benissimo, visto che è un ballerino nato, il suo sorriso sincero mi dice che gli fa piacere vedermi, siamo sempre andati d'accordo.
<<Michael, che piacere, non c'eravamo ancora salutati. >> gli do un bacio sulla guancia per salutarlo, non lo vedevo da un po', ha lo stesso sguardo del figlio, ma sa trasmettermi un senso di protezione che il figlio ormai non mi trasmette più da tanto.
<<Il piacere è tutto mio mia piccola, ti trovo bene, come vanno le cose con quel mascalzone di mio figlio? Sai che se ti fa arrabbiare basta una telefonata ed io arrivo. >> dice facendomi l'occhiolino, e scoppiamo a ridere, ci voltiamo verso Christopher, che a quanto pare farà la gara con Madison, non ci posso credere, perderanno al primo giro.
La musica si ferma e il signore di prima prende la parola dal palco.
<<Vi siete divertiti? Bene perché il meglio ancora deve venire, ora ci saranno tre canzoni, che dovrete ballare, a finale delle canzoni vi accomodate ai vostri tavoli, inizierà la cena e poi alla fine della serata saranno eletti i migliori, siete pronti?>>chiede raggiante allargando le braccia, mentre la musica inizia.
Mi guardo intorno e la gente in sala è euforica. Omar sta ballando con Stella, Christopher e Madison ridono insieme, il che è raro, poiché non vanno d'accordo ultimamente. Il ragazzo dagli occhi verdi balla con mia madre, e da come la fa volteggiare, si capisce che è un ballerino con i fiocchi, mio suocero non è da meno, conduce i tre balli da vero cavaliere quale è. Quando finiamo i tre balli lo saluto e mi volto per andare al tavolo ma Christopher mi cinge la vita con il suo braccio cogliendomi di sorpresa.
<<Dove scappi moglie?>> dice posandomi un bacio sulla spalla
<<Da te>> mi sistema una ciocca dietro l'orecchio,
<<Ti stai divertendo?>> mi dice raggiante, mi volto verso di lui e lo circondo con le mie braccia.
<<Da morire. grazie>> sono sincera, mi piace questa serata.
<<Anch'io.. solo che tutti questi uomini che ti guardano non mi piacciono>> dice guardandosi in giro, gli sorrido.
<<Dai, lo sai che sono tua>>dico e annuisce. Mi prende per mano e ci incamminiamo al tavolo, dove sono seduti i nostri genitori. Amanda mi viene subito incontro e mi abbraccia calorosamente, come sempre. Ci accomodiamo, i miei genitori cominciano a parlare con i miei suoceri. Christopher ed io parliamo della giornata di domani, mi racconta di come si svolgono le battute di caccia. Faccio finta di ascoltarlo, ma non m'interessa niente della caccia. Sono un'animalista convinta, non mi piace che si uccida per puro divertimento. Il lungo discorso di Christopher viene interrotto da Mr Clarkson, mi volto, e con lui c'è il ragazzo dagli occhi verdi e anche Omar, ci alziamo per le presentazioni.
<<Mr Smith vorrei farle conoscere mio figlio Ryan e il mio caro amico Mr Wilson.>> mi affogo con lo champagne che sto sorseggiando, tutti si voltano verso di me.
<<Tesoro, tutto ok?>> chiede Christopher dandomi colpetti sulla spalla. Tutti gli occhi sono puntati su di me, Ryan e Omar mi guardano con i loro sorrisi furbi.
<<Mr Smith, questo è Ryan Jackson, mio figlio>> si stringono la mano, ma mio marito è scombussolato, forse per la presa decisa di Ryan, bel nome ad ogni modo. Si volta verso di me per presentarmi posandomi una mano dietro la schiena,
<<Lei è mia moglie Alexis.>>
<<E' un piacere, sono incantato.>> dice Ryan porgendomi la mano e sorridendomi.
<<Il piacere è tutto mio Ryan >> le parole mi sfuggono dalla bocca e ci fissiamo per un secondo.
<<Lui è Mr Omar Wilson>> dice Mr Clarkson a Christopher
<<Avete conosciuto il padre prima>> vedo Madison venirmi incontro.
<<Scusate, ho bisogno di Alexis un momento. >> dice mentre mi trascina letteralmente lungo tutta la sala, poi si ferma, apre la porta finestra e siamo sul balcone che affaccia sulla piscina, mi libero dalla presa.
<<Ok, ora basta, cosa ti prende? Devi smetterla di trascinarmi come una bambola>> sbuffo esasperata, a volte sa essere una vera rompiscatole.
Lei quasi sbuffa e alza le mani al cielo.
<<Non ci crederai mai. >> dice cominciando a camminare avanti e indietro. Quando fa così, la situazione è grave, la blocco e la prendo per le spalle.
<<Allora? Cosa c'è?>> mi guarda scuotendo la testa.
<<Ho fatto un grande, grandissimo errore. >> riprende sempre scuotendo la testa. Non so cosa ha fatto, ma è in crisi. E Maddy non è mai in crisi.
<<Allora mi dici cosa è successo?>> continuo a chiedergli, portandola alle poltrone in vimini che sono in un angolo buio del terrazzo.
<<Quello non è un inserviente e nemmeno Omar>>dice.
Mi alzo in piedi stizzita
<<Vuoi farmi credere che mi hai fatto prendere quasi un infarto perché abbiamo pensato male di due persone?>>chiedo. Scuote la testa, ci deve essere qualcos'altro. Altrimenti l'ammazzo, mi ha spaventato.
<<Non è solo Omar, il quale dovremmo conoscere il cognome, visto che Mr Wilson è il rettore della NY University, e lui è il più giovane avvocato della città, ha già ha uno studio tutto suo con 60 avvocati che lavorano per lui, la Law &Order. Mai sentito nominare?>> ci penso un po' su, forse mio nonno essendo avvocato me ne ha parlato, ma non ricordo.
<<Madison, non lo sapevo, non è mica un reato, ma il problema dov'è?>>.
Lei si alza e mi viene davanti.
<<Il problema è che ho dato dell'inserviente al figlio del rettore dell'università dove andremo.>> si blocca per un istante, ma veniamo interrotte dalla porta che si apre, è Christopher
<<La cena è a tavola, non sta bene stare qui fuori, potete parlare dopo.>> ci sgrida.
<<Arriviamo subito. >> rispondo. Lui annuisce e ritorna verso il tavolo,
<<Tranquilla, si sistemerà tutto, parlerò con Omar per scusarmi, guarda il lato positivo, già ci conoscono>> dico ridendo, lei mi fa una smorfia e torniamo dentro.
Al tavolo si sono uniti anche Mr Clarkson, il figlio Ryan e Omar con il padre, come ci avviciniamo al tavolo Amanda, si alza per accoglierci.
<<Tesoro vieni qua, devi conoscere il rettore Wilson, gli ho già parlato della tua voglia di ritornare allo studio. >> dice facendomi l'occhiolino, Christopher si volta di scatto verso di me.
<<Cos'è questa storia?>> chiede stringendomi il braccio. Il mio mondo comincia a girare vorticosamente, mi sostengo a Madison con il braccio libero.
<<Te ne avrei parlato dopo. >> gli dico scusandomi. Lui mi guarda storto
<<Christopher, non prendertela con Alexis, sono stata io a parlare con il rettore Wilson, se lei vuole riprendere gli studi, non vedo, dove sia il problema. In fondo ha solo 23 anni. >> interviene in mia difesa Amanda. Christopher si volta di nuovo verso di me, sembra arrabbiato, ma non so, distolgo lo sguardo e noto che Ryan fissa la presa di Cristopher sul mio braccio. Inizio a dire qualcosa, ma non riesco a formulare nulla.
<<non sarà mica la prima a riprendere gli studi a 23 anni>> dice Ryan con tono duro, Cristopher si volta verso di me e allenta la presa.
<<Vuoi davvero questo?>> mi chiede in modo che posso sentire solo io.
Annuisco solo, le parole non vogliono proprio uscire dalla bocca.
<<Allora Mr Wilson, quando avremo un appuntamento?>> chiede al rettore. Intorno a noi, scoppia un applauso, Christopher mi bacia sulla tempia, cogliendomi di sorpresa, mentre mi sfrego il braccio.
<<Ogni tuo desiderio è un ordine, bastava essere avvisato prima>> mi sussurra. La conversazione al tavolo si sintonizza sull'argomento università. Amanda spiega che anche Madison verrà con me e Omar e Ryan sembrano entusiasti, nonostante gli abbiamo dato degli inservienti.

Il mio pezzo mancanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora