La felicità è un affiorare interiore. E' un risveglio delle tue energie. E' un risveglio della tua anima. Osho.
Capitolo 3
Siamo nel salone di bellezza più grande della città. Mia suocera ci sta aspettando all'entrata, seduta a un tavolino con la sua amica Katrine, la proprietaria. Sono tutte e due di una finezza mai vista, mia suocera è padrona di se ma allo stesso tempo di un'umiltà incredibile. Mi ricorda quasi mia nonna. Quando si volta verso la porta, sento su di me il suo sguardo affettuoso, che mi riscalda, mentre io e Madison entriamo ridendo per le figura che abbiamo fatto al negozio con l'addetto alle casse.
<<Hai visto come ci guardava sconvolto?>> continua Madison.
<<Per non parlare di quando hai preso la carta di credito a nome Alexis Smith.>> gesticola con le mani.
<<Quasi non ci credeva che fossi la moglie di Mr Smith, si è scusato subito per la commessa, ma secondo me rischia anche..>>
<Sono contenta che sia bastato il cognome di mio figlio per mettere a posto i tuoi commessi!>> dice Amanda interrompendoci con il suo sorriso speciale. Ci voltiamo di scatto. Madison resta un po' perplessa, è una donna che mette soggezione.
<<Salve.. Mrs Smith>> quasi balbetta Madison.
<<Su ragazze, mi fa piacere vedervi belle e allegre, lasciate stare le maniere formali con me. Io sono Amanda, preferisco essere chiamata per nome, ora andiamo a salutare Katrine>> dice voltandosi verso di me.
<<Mi ha chiesto molto di te Alexis, è un bel po' che non ti fai vedere da queste parti, per non parlare da quanto tempo non vieni a trovare tua suocera!>> mi dice strizzandomi un occhio.
Ci avviamo verso Katrine, ma noto subito che le dipendenti del salone mi guardano tutte strano, come se volessero dirmi qualcosa. Bisbigliano tra di loro, sento addirittura l'addetta all'accettazione che parla al telefono di me.
<<E' arrivata Mrs Smith.. Si ora.. Con una ragazza..>> collego subito che sarà mio marito che mi fa controllare. Tocco il braccio a Madison per richiamare la sua attenzione, ma lei sta già fulminando con gli occhi la spiona. Mi viene da ridere, lei si volta per guardarmi.
<<Cioè stai ridendo?>> sbotta Maddy. Annuisco e continuo a ridere, allora lei mi guarda storto.
<<Ci ha fatti venire qua per controllarti meglio sotto lo sguardo di mammina e dipendenti?>> sbotta.
La tiro dietro l'angolo, per parlargli da sola, non voglio che qualcuno ci senta.
<<Ehi.. abbassa la voce, la madre non c'entra niente. Ne sono certa.>> dal suo sguardo non mi crede.
<<Allora come spieghi il fatto che chiama le commesse anche per vedere se e con chi sei arrivata?>> Questa donna è impossibile, mi dico in testa, ma io gli voglio bene, è sempre pronta a difendermi contro tutti, di slancio l'abbraccio.
<<Ok Alexis adesso mi fai preoccupare..>> mi si alzano gli angoli della bocca in un sorriso.
<<Madison, lo sai che ti voglio bene, ma dai non preoccupati. Forse voleva solo controllare se ero arrivata, in fin dei conti è la prima volta che mi fa uscire sola. E poi mi sono divertita un mondo oggi con te, senza gente in mezzo ad ascoltare anche che taglia porto! Non roviniamo questa giornata, ora andiamo che Amanda ci aspetta. >>
Mi guarda con gli occhi lucidi, è nervosa lo so, non gli torna qualcosa, ma decide di lasciar correre, si volta e s'incammina verso il tavolo, poi si volta di nuovo verso di me. Non molla.
<<E comunque, vorrei precisare che hai un telefono, quindi può chiamarti o peggio ancora rintracciarti via GPS.>> dice frustrata.
<<Non c'è bisogno di far sapere al mondo intero che non si fida di te. Poteva chiamare la madre o me, per vedere se eri davvero con noi e non con qualche Brasiliano a goderti la vita!>> E' furiosa. D'altronde non posso dargli torto, il suo ex è chiuso in prigione per stalcker, pensa che Christopher sia come lui.
<<Maddy calmati, lui non è come il tuo ex..>> forse peggio, mi dico in mente. Mi guarda fiduciosa.
<<Controlla il tuo telefono. >> Apro la borsa, controllo il mio iPhone, come salva schermo ho la foto mia e di Maddy a una festa in maschera. C'è un messaggio è Christopher.
- Tesoro sei arrivata?? Sto in pensiero, fammi sapere se ti serve qualcosa o devo mandare qualcuno.-
Rispondo velocemente senza pensarci. Sento Madison che mi sta parlando, ma la mia mente è chiusa, in sospeso a questa situazione strana.
- Chi sei tu? Cosa ne hai fatto di mio marito?- Digito velocemente, la sua risposta arriva immediata.
-Sono sempre io, ma a volte si sbaglia, e se un uomo vuole, impara dai suoi errori. Cosa vuoi che ti dica, gli antichi se non sbaglio dicevano così: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Se lo dicono gli antichi, allora sarà vero. Comunque, non hai risposto alle mie domande, devo far venire lì qualcuno? Hai bisogno di qualcosa?-
Resto sempre più sconcertata, alzo gli occhi su Madison che mi sta parlando invano. Mi fissa truce e sta sbattendo il piede a terra con impazienza.
<<Beh, che cavolo succede?>> sbotta indignata. Rispondo velocemente a mio marito senza dire una parola.
- No, non mi serve nulla, sono al salone, non c'è bisogno di guardie del corpo. A dopo -
Consegno il telefono a Madison per leggere i messaggi, ccontinuando a camminare verso il tavolo di Amanda e Katrine che ci guardano incuriosite. Non hanno tutti i torti, siamo arrivate già da un po' e ancora dobbiamo arrivare al tavolo.
<<Scusa, non ci sto capendo più nulla. Non avevate litigato??>> mi dice da dietro Madison. Non la vedo ma so che sta sbuffando con le mani allargate e lo sguardo al cielo, infatti, mi volto ed è perfettamente come me la immaginavo nella mia mente.
<<Dai muoviti e non chiedermi spiegazioni, perché è esattamente quello che ti dicevo prima, è stato uno sbaglio e ora stiamo cercando di risolvere le cose.>> la incoraggio facendogli segno con la mano. In effetti, è proprio così che stanno le cose.. in un certo senso..
<<Ci aspettano. >> corre verso di me ridendo, siamo ridicole insieme.
<<Signorina, l'annuncio che deve fare una seduta dalla mia psicologa fidata. Lei è gravemente malata. Suppongo che ci sia una cura adeguata a tutto ciò.>> scoppiamo a ridere ancora di più.
<<Oh e allora sentiamo quale sarebbe questa cura?>> chiedo scherzando. Lei diventa seria, mi fissa negli occhi come una vera professionista.
<<L'amore è la cura. Una bella dose di amore. Ti sei dimenticata cosa si prova, ora dobbiamo solo capire se lo vuoi o no. >> gli sfugge un sorriso. Ha perfettamente capito la situazione! Lo voglio oppure no? Certo che sì.. Ma Christopher?
<<Se poi non ci capiamo un tubo, invece, possiamo sempre ricorrere alla nostra amica Vodka, lei ci aiuterà a capire. >> continua facendomi un occhiolino. La soluzione ai problemi di cuore.. La vodka! È proprio una pazza. Scoppiamo a ridere.
<<Ragazze, da quando tempo non vi vedete? Siete arrivate da un bel po' e ancora non siete arrivate al tavolo! Dai vi stiamo aspettando!>> ci sgrida Amanda da lontano.
<<Scusaci Amanda arriviamo.>> diciamo in coro come due scolarette.
Finalmente arriviamo da Katrine, due ragazze ci portano subito due bicchieri di champagne.
<<Salve Mrs Smith>> mi saluta.
<<Salve Katrine, è sempre un piacere vederti, cosa c'è in riserbo per noi oggi?>> .
<<Oggi la parola d'ordine è relax, quindi se volete seguire le mie assistenti faranno ciò che sanno fare meglio. Coccolarvi>>
Ci incamminiamo nell'immenso salone, ognuno ha una camera per conto proprio, quindi non mi preoccupo dei lividi che ho sulla pelle, Amanda e Madison non li vedranno.
Ci fanno massaggi di tutti i tipi, alla fine ci siamo ritrovate nella vasca dei fanghi, tutte e tre. Madison ha due fette di cetriolo sugli occhi e la testa appoggiata sul bordo della vasca. Amanda sta attenta alla ragazza che gli fa la manicure. Io invece sono immersa nei miei pensieri, fino a quando entra una ragazza con i capelli neri e uno sgargiante rossetto rosso sulle labbra carnose. Si guarda intorno per cercare qualcosa, poi mi vede e si avvicina a me.
<<Mi scusi Mrs Smith, il suo pacchetto prevede un trattamento diverso, se si vuole fare la doccia e seguirmi. >> dice porgendomi la mano. Le docce sono davanti alle vasche dei fanghi. La situazione si mette male, mi volto per vedere cosa fanno le due signore. Sono ancora come prima se faccio presto, non si accorgeranno di niente.
<<Ehm.. io vado.>> dico a bassa voce.
Madison alza una fetta di cetriolo dall'occhio destro e mi fa cenno che va bene, Amanda invece sbuffa.
<<Si cara vai pure, ci vediamo a pranzo, mangeremo nella sala privata di Katrine avverti anche Christopher se si vuole unire a noi. >> eh?? Christopher qui? Non se ne parla.
<<Certo Amanda, avvertirò.>> manco morta!
Mi avvio nelle docce sotto lo sguardo della ragazza e mi lavo velocemente il fango. Sto per mettermi l'accappatoio quando un urlo di Amanda fa vibrare la stanza.
<<Che cosa sono quei lividi?>> la sua voce è paurosa. Prendo velocemente l'accappatoio per coprirmi ma ormai è troppo tardi. Madison e Amanda mi hanno già visto con i loro sguardi bionici, che adesso sono accesi d'ira. Per fortuna non possono alzarsi per venire a guardare da vicino.
<<Mmm..>> mi schiarisco la voce <<Non è nulla sono caduta, niente di ché..>> Amanda mi investe con la velocità di un treno.
<<Puoi prendere in giro tutti, anche te stessa negando! Io riconosco i lividi causati da una caduta.>> stringe gli occhi, e un pugno sul tavolo fa volare gli attrezzi alla ragazza.
<<E' stato mio figlio?>> mi chiede quasi sussurrando. Mi volto dall'altro lato.
<<Come ho detto sono caduta, non capisco tutta questa preoccupazione, ora, se volete scusarmi, vado a rilassarmi. >>
Mi precipito fuori dalla porta quasi piangendo e mi appoggio al muro. La ragazza con il camice bianco e la targhetta sul petto con scritto BELLA, mi viene subito in soccorso.
<<Si sente male? Mrs Smith?>> mi sorregge da un braccio ed io riprendo le forze.
<<Alexis.>> sussurro <<mi chiamo Alexis, lascia stare il mio cognome>> la ragazza mi guarda con la bocca spalancata. Qualsiasi sana di mente negli stati uniti vorrebbe portare il mio cognome, o meglio, avere mio marito.
<<Come preferisce Alexis, ora se vogliamo andare. >>
Mi accompagna in una stanza buia, poi esce, chiudendosi la porta alle spalle. Resto da sola nella stanza, comincio a credere il peggio.
Poi all'improvviso, una foto appare sulla parete davanti a me. Resto di sasso, è la foto del mio matrimonio.
Christopher ed io all'altare che ci baciamo dopo lo scambio delle fedi. Non sento nemmeno aprirsi la porta dietro di me, ma sento il suo profumo... Christopher.. è qui!
Mi giro di scatto e lo vedo con tre rose in mano che mi guarda con gli occhi lucidi.
Mi avvicino a lui, ma alza le mani per farmi fermare.
<<Mmhh.. >> si schiarisce la voce poi inizia come un treno
<<Tesoro, oggi sono due anni che ci siamo sposati. Tu sei così diversa da quel giorno, e mi rendo conto che è tutta colpa mia. Sono stato un animale, anzi no, molto peggio. Ma nonostante tutto tu sei qui, nonostante tutto io so che mi ami. Nonostante tutto io so che ti amo e che se non apro gli occhi so che ti perdo! Oggi, del nostro anniversario, ti chiedo se vuoi ricominciare tutto da capo con me..>>
Gli mancano le parole, ma all'improvviso s'inginocchia, poggia le rose a terra e mi prende le mani baciandomi le nocche. Non so più cosa pensare.
<<Non ti chiedo di rispondermi adesso, so di non meritarlo..>> si blocca di nuovo, le lacrime gli scorrono sul viso
<<Ti amo troppo, sono disposto a cambiare, possiamo fare un periodo di prova. Puoi dirmi ciò che vuoi fare e lo farai, non so, andare in vacanza, licenziare il maggiordomo..>> oddio sta divagando ora
<<Insomma voglio rimediare se me lo permetti. >>
Abbassa la testa e guarda in basso le lacrime scendono anche sul mio viso, ma non so se per la gioia o per lo shock di tutte queste rivelazioni. Gli lascio le mani e lui alza di scatto la testa verso di me, con gli occhi preoccupati. Gli do un bacio leggero sul naso e lui mi sorride, un sorriso che non vedevo da tanto. Si alza e mi abbraccia.
<<Questo è un si?>> mi chiede scostandosi un po' da me.
<<Se non sbaglio hai detto che non volevi una risposta, quindi mi astengo, non mi fido più di te. Se tieni a me, puoi dimostrarmi il tuo amore, magari cominciando a non picchiarmi. >> mi abbraccia di nuovo.
<<Cristo scusa..>> sussurra
<<Però per la storia del maggiordomo, sono d'accordo, non lo voglio più in casa, solo Sofia.>> Si mette a ridere.
<<Consideralo fatto piccola, ora devo andare, ho lasciato i Russi nel mio ufficio per venire qui. Ma non fa nulla, nessun interesse lavorativo vale quanto te Alexis..>> mi sfiora le labbra
<<Auguri, sperando in una rinascita. >> si volta per andarsene, poi si volta di nuovo verso di me.
<<Dormiremo al ricevimento e torneremo domani a casa, non mi va di viaggiare di notte. >> mi guarda aspettando una mia risposta.
<<Ovviamente se per te ve bene, altrimenti ci facciamo accompagnare da uno dei miei uomini. >> lo blocco
<<Va bene, dormiamo li, però devo andare a casa a lasciare la macchina e prepararmi per la serata.>>
<<Ti farò portare tutto io, mandami un messaggio con quello che ti serve, anche a Madison s'intende. La macchina la porto via io ora, poi potete prepararvi direttamente lì, vi passo a prendere per le 18. A dopo. >>
E va via.
Resto per un bel po' a guardare la nostra foto ancora al muro, credo di essere sotto shock. Avevo completamente dimenticato il nostro anniversario! Non riesco a crederci. Christopher che vuole ricominciare da capo, che dice di amarmi davvero. M'iniziano a scendere di nuovo le lacrime, ma ancora, non so cosa provo, deve essere un sogno. Scuoto la testa. Ma no, sono sveglia, sta succedendo tutto davvero, ed io non so cosa fare e da dove iniziare!
Entra la ragazza di prima
<<Alexis, ora può uscire, Amanda e Madison la stanno aspettando per pranzare.>> Cavolo! Come farò ora a spiegare ad Amanda cosa sta succedendo? Anche perché non ci sto capendo niente neanche io!
Cerco di recuperare quelle poche forze che ho, per affrontare questa guerra! Appena entro nella sala ristoro privata, Amanda e Madison si voltano contemporaneamente verso di me.
<<Allora, ti è piaciuta la sorpresa che ti ha fatto mio figlio?>> Il suo tono è accusatorio e indagatore, guardo per un attimo Madison che mi fa spallucce con aria indifferente.
<<Si grazie, tu lo sapevi allora?>>
<<Si, avevo capito che doveva chiederti scusa per qualcosa, ma mai immaginavo tanto!>>
<<Senti Amanda non è come pensi, davvero!>>.
<<Ah si? Allora dimmi chi è stato, perché non mi prendi in giro. Quelli non sono lividi che si fanno candendo! Offendi la mia intelligenza se pensi che mi beva una storia del genere!>>. Ora è arrabbiata, sta quasi urlando
<<E tu Madison non dici niente? Non mi dire che sapevi cosa succedeva e non hai fatto niente se non coprirla!!>>.
<<No Mrs Smith, sapevo solo di qualche schiaffo, poi oggi ho capito che c'era qualcosa in più e poco fa ho avuto la conferma>> lancio un'occhiata assassina alla mia amica ma lei fa finta di niente.
<<Ok va bene, avete vinto, non sono caduta. >>
<<Questo lo avevamo capito Alexis>> dice Amanda in tono mieloso<<noi ora vogliamo sapere il perché, il come ed il quando!!>> Oddio cosa posso fare ora!? Posso dirgli tutta la verità? E come si comporterà con Christopher? Lui ama sua madre.
<<È successo solo una volta, abbiamo litigato, abbiamo alzato la voce, e poi...>> Non riesco a continuare. Abbasso lo sguardo sul tavolino in attesa che questo momento passi in fretta. La mano di Amanda mi prende il mento per farmi alzare la testa.
<<Non devi nasconderti Alexis. Non tu almeno, solo una volta? Sei sicura che sia successo solo una volta?>>
Abbasso di nuovo lo sguardo, ho troppo rispetto verso di lei per mentirgli così, guardandola negli occhi.
<<Si solo una volta e mi ha promesso che non succederà mai più, però ti prego Amanda>> allungo le braccia sul tavolo per prendergli le mani<<Ti prego non dirgli niente. Non dirgli che te l'ho detto! Stiamo cercando di risolvere le cose e sembra che ci stiamo riuscendo, ti prego non roviniamo tutto per qualcosa che è già successa e non possiamo più farci niente. Ti prego!!>> lo dico tutto ad un fiato guardandola negli occhi e cercando di trattenere le lacrime.
<<Non ti preoccupare piccola, non ti preoccupare.>>
Gli trema la voce e mi stringe con forza le mani, solo ora noto che ha le lacrime agli occhi e anche Madison, che stranamente ha assistito in silenzio.
<<Vi prego ora possiamo cambiare argomento?>>.
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Il mio pezzo mancante
RomanceAlexis Miller è una giovane donna di 23 anni, vive a NY con suo marito Christopher. Un affascinante e facoltoso uomo di affari, si conoscono praticamente da sempre, ma non è tutto oro quello che luccica. Presto si ritroverà con marito violento, che...