Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. W.Shakespeare.
Capitolo 19
Mi sveglio in un enorme letto con Ryan al mio fianco, che dorme su una sedia. Non so dove mi trovo, ma la sveglia sul comodino segnale le 4.45 del mattino, sta per sorgere il sole e i suoi primi raggi filtrano dalle tende aperte.
Mi alzo per accostare le tende, e noto i miei vestiti sparsi a terra, oh cavolo, quanto ho bevuto? O peggio cosa ho fatto? Mi volto verso Ryan, è vestito come ieri.
Ha solo la camicia arrotolata sulle braccia, ma per il resto ha pure le scarpe, quindi non ho fatto nulla con lui. Allora di chi è questa maglia da maschio che ho addosso?
Mi va a vestitino e noto che la mia biancheria intima è al suo posto, quindi per il momento lascio stare le mie domande paranoiche. Vado a coprire Ryan con una coperta che trovo al bordo del letto dove ho dormito. E' davvero bello quando dorme, anzi.. è bello sempre. Mi soffermo un attimo a scrutare il suo viso, sembra sereno e felice. Un rumore oltre la porta attira la mia attenzione, qualcuno sta camminando nel corridoio.
Lascio Ryan riposare e mi dirigo verso la porta, un enorme corridoio si apre davanti a me con una decina di porte tutte chiuse. Mi avvio a piedi nudi sul parquet scuro. La casa è nello stile come quella di mia madre, e soprattutto gigante. Scendo le scale in cerca di qualche particolare, e infatti arrivata nel salone so di chi è questa casa. Omar, sul camino padroneggia un quadro dove posano Omar il padre e una donna che presumo sia la madre.
Cerco la cucina e la raggiungo tramite il profumo di uova e bacon che mi attira, sto morendo di fame, non so chi incontrerò, quindi meglio far piano.
Mi affaccio alla porta della cucina e vedo una domestica che sta cucinando la colazione, alza lo sguardo verso di me.
<< Buongiorno Miss.>> non dice il mio nome quindi non sa chi sono, per fortuna.
<< Buongiorno.>> balbetto. Capisce che sono a disagio e mi incita a sedermi su uno degli sgabelli.
<< Tu devi essere un amica di Omar. Io sono la sua cameriera, vive qui da solo, quindi tranquilla non verrà nessuno.>> gli sorrido debolmente.
<< Vuoi fare colazione?>> Annuisco imbarazzata per la mise.
Lei va nella stanza affianco, e io mi avvio verso la porta finestra, che da su una piscina, il sole sta per sorgere, quindi mi avvicino e la apro. Sento dietro a me qualcuno che si schiarisce la voce, mi volto ed è di nuovo la cameriera con una coperta in mano.
<< Vai a vedere il panorama, ma metti questa addosso.>> dice sorridendomi, mi ricorda molto Sofia. Quanto mi manca.
Mi avvio verso la piscina e mi siedo a guardare l'alba su una sdraio in vimini, sono immersa nei miei pensieri quando sento avvicinarsi qualcuno, sarà la domestica, mi dico in mente, invece è Ryan.
Capelli scompigliati, camicia stropicciata, faccia assonnata. Mi porge una tazza di the, è fumante e invitante, quindi la prendo tra le mani e mi riscaldo.
<< Grazie..>> dico abbassando lo sguardo per concentrarmi sulla tazza come se fosse un oggetto raro.
<< Prego.. come stai?>> Non so che dire, o meglio come comportarmi.
<< Bene.. per lo meno. Per quanto ho bevuto dovrei stare peggio.>> dico bevendo un sorso di thè.
<< Sono contento, solo che dobbiamo parlare.>> la sua voce si fa seria.
<< Non credo sia una buona idea.>> ribatto. Lui sbuffa e si viene a sedere affianco a me.
<< Già! Neanche ieri non volevi parlare, ma solo andare a letto con me, e ti ho accontentato, ma ora basta, ho bisogno di parlare con te!>>
Mi crolla il mondo addosso, ho fatto qualcosa con lui. Ho tradito mio marito, sbianco di colpo.
<< Noi abbiamo..??>> alzo lo sguardo su di lui che annuisce.
Il sole inizia a sorgere illuminando i suoi occhi, io inizio a tremare, ma lui trattiene un sorriso.
<< Mi stai prendendo in giro?>> chiedo arrabbiata. Lui scoppia a ridere.
<< Dio!! Sei troppo forte..! La tua faccia.. devi vedere la tua faccia.. Alexis tu mi fai morire..>> dice a stento ridendo.
Gli butto il thè addosso e lui si scansa dal liquido bollente per un pelo cadendo a terra.
<< Io ti uccido..>> gli dico minacciosa. Lui guarda la macchia di thè a terra, poi sposta lo sguardo su di me.
<< Questo non dovevi farlo piccola strega!>> Si alza in piedi con aria minacciosa, ma mi fa il suo sorriso furbo e vendicatore.
<< Sai, io preferisco il freddo al caldo, quindi ora faremo una nuotata.. a quanto più o meno?>> si ferma a pensare <<a quanto pensi sia l'acqua in piscina? 5 gradi?>>
Inizio a tirarmi su la coperta, questo non porta a nulla di buono.
<< Vuoi farmi morire di freddo?>>chiedo. Lui si toglie le scarpe, le getta in un angolo e si avvicina a me.
Capisco le sue intenzioni, quindi mi scopro e inizio a correre nella parte opposta, il freddo mi congela le gambe e in un attimo il freddo mi sale per tutto il corpo.
Ryan mi sta correndo dietro, mentre corro cerco di chiedere scusa, ma lui non molla, poi con il fiatone decido di fermarmi e mi poggio con la mano alla scala del trampolino. Sono in trappola!
<< Ed eccola qui la nostra Alexis, che si è stancata.. vedi hai peggiorato solo la situazione, perché mi hai fatto stare una nottata sulla poltrona a tenerti sotto controllo. Sono venuto a portarti il the caldo e per poco non mi arrivava addosso, e per finire mi hai fatto fare una corsa a prima mattina.. Quindi dimmi perché dovrei avere pietà di te?>> chiede avvicinandosi sempre di più a me, mentre io indietreggio sul trampolino.
<< Ryan, ragioniamo! Non ti ho chiesto io di tenermi sotto controllo, non ti ho chiesto io di portarmi qui e non ti ho chiesto io quel maledetto the.. Ma tu ti prendi gioco di me, e mi fai incazzare da matti quando lo fai.>> dico cercando di giustificarmi. Scoppia a ridere.
Ed è così sincero che rido anche io, ma mi blocco di colpo quando avanza fino a due centimetri dal mio viso.
<< Sai, ti stai sbagliando su tutto! Mi hai chiesto molte cose stanotte, e devo dire che mi piaci anche di più da ubriaca. Se sapevo ti portavo un bicchiere di tequila stamattina, perché solo quando sei sotto alcolici parli con me.. Ma soprattutto.. non scappi via da me..>> Cerco di distogliere lo sguardo da lui, ma mi prende il viso tra le mani per costringermi a guardarlo negli occhi. Il mio battito accelera e il respiro si fa irregolare.
Scambio il suo sguardo, poi i miei occhi vagano sulla sua bocca.
Dio le sue labbra! Sento che si sta facendo più vicino a me, e vorrei muovermi per non concedergli ciò che vuole, ma sono come paralizzata. Un urlo di Maddy mi fa sussultare.
<< Cosa diavolo fate lì?>>
In un attimo siamo nell'acqua ghiacciata.
Ryan cerca disperatamente di uscire il più veloce possibile dall'acqua, io non mi sento più le gambe e le braccia, così si rituffa e mi viene a prendere.
Mi porta in braccio fin dentro casa e mi poggia sul divano, sto tremando e anche lui con me. Non sento nemmeno quello che dice. Maddy sembra una pazza, gesticola parlando al telefono, mentre Ryan mi tiene stretta a se.
<< Maddy vai a riempire la vasca con acqua calda.>> lei sbuffa ma va di sopra. Due minuti più tardi inizio a capire qualcosa di quello che dice Ryan. Arriva pure Omar con addosso solo il pantalone del pigiama, e si precipita verso di noi.
<< Cristo, cosa è successo? Perché siete zuppi d'acqua?>> Ryan mi guarda ridendo.
<< Alexis voleva fare una nuotata in piscina..>> viene interrotto da Maddy che entra di fretta e in furia.
<< Il dottore ha detto che deve fare un bagno bollente e stare a letto, quindi muovetevi, perché quando vi sarete ripresi vi uccido io!>> sbraita.
Un'ora più tardi sono di nuovo nel letto dove ho dormito, ma con la febbre e il raffreddore, idem Ryan che ora si trova nella stanza di Omar. Maddy fa capolinea nella stanza e dalla faccia è arrabbiata.
<< Quanto sei arrabbiata??>> chiedo coprendomi di più con il lenzuolo.
<< Sono furiosa!! Ma dico io, per baciarvi c'è bisogno che vi buttate in piscina? Ma che ti prende?>> mi alzo con la schiena dal letto.
<< Non ci stavamo baciando giuro!>>
Lei inizia a camminare per tutta la stanza.
<< Alexis ti ho visto.. non negare con me, io sai che sono dalla tua parte.>> scuoto la testa.
<< No, davvero un attimo dopo magari avrei fatto pure questa cazzata, ma quando sei arrivata non lo stavo baciando. Mi sono solo spaventata, ho perso l'equilibrio e sono scivolata in acqua.. e Ryan con me..>> Dico abbassando lo sguardo.
<< Cosa c'è Alexis.. vuoi Ryan?>>
Scuoto di nuovo la testa, in quel momento arriva la cameriera con dei vestiti puliti.
<< Ne parliamo a casa, ora vestiti dobbiamo andare, perché il tuo simpatico marito sarà da noi tra esattamente due ore..>>
Mi vesto alla velocità della luce e il un quarto d'ora siamo già in macchina per tornare in tempo nel nostro appartamento.
<< Maddy ma come sai che Christopher sta per arrivare?>>
In tutta la frenesia si è sfuggito questo particolare, mi giro verso di lei intenta a guidare la mia Audi.
<< Ho sentito squillare il tuo cellulare mentre facevi il bagno insieme a Ryan!>> sbuffa arrabbiata <<E prima che la situazione degenerasse ho risposto, gli ho detto che eravamo a casa e tu non potevi rispondere perché stavi ancora dormendo.>>
<< Oddio ed ora cosa gli raccontiamo!>> dico quasi urlando dal panico tirando su con il naso. Mi fa un sorriso diabolico.
<< Ho già sistemato tutto, gli ho detto che ieri sera alla parata, degli scemi ubriachi ti hanno spinto in una fontana. L'acqua era ghiacciata e siamo tornate subito a casa. Hai avuto i brividi per tutta la notte e sei stata male.>>
<<Madison Hernandez, la maga delle bugie!>> gli sorrido soddisfatta ma mi sento in colpa.
<< Invece di ringraziarmi per averti parato il culo, prega che arriviamo prima noi a casa!>> mi sgrida.
La casa di Omar è fuori New York, ci è voluta più di un'ora per arrivare a Manhattan. Il traffico è alle stelle, oggi è festa e iniziamo a guardare l'orologio in ansia. Ma ho un'altra domanda che mi frulla nella testa.
<< Maddy.. Come siamo arrivati a casa di Omar con questa macchina?>> Mi volto per guardare i sedili di dietro praticamente inesistenti.
<< Noi due ci siamo messe dietro, abbiamo fatto un po' a botte con le ginocchia e la testa, ma per il resto ce la siamo cavata.>> mi dice facendomi l'occhiolino.
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Il mio pezzo mancante
RomanceAlexis Miller è una giovane donna di 23 anni, vive a NY con suo marito Christopher. Un affascinante e facoltoso uomo di affari, si conoscono praticamente da sempre, ma non è tutto oro quello che luccica. Presto si ritroverà con marito violento, che...