Capitolo 25/26

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Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini. Karl Kraus.

Capitolo 25

Oggi è venerdì, ho finito da poco le lezioni, e sono già in viaggio per tornare a casa da Christopher. Devo sistemare le cose con lui. Dopo la litigata di ieri sera non ci siamo più sentiti. La distanza tra di noi è sempre più evidente, è più freddo e brusco con me. Devo assolutamente parlarci, e insieme troveremo una soluzione, o insieme o separati. Io propenso per la seconda. Alzo lo stereo della macchina e mi rilasso, pensando a quello che gli dirò tra un po'. Mi squilla il cellulare risuonando nelle casse della macchina, è Maddy, mi farà bene la sua voce.
<<Ehi..>> dico allegra.
<<Alexis dove sei? Sono tornata a casa e non c'eri, Ryan ha detto di non averti visto, e nemmeno Daniel e Mia..>>
<<Sto bene, sto andando a casa.>> dico interrompendola. Lei sbuffa scocciata.
<<Oddio allora non stai bene davvero, perché continui ad andare dal quel.. uffa non so nemmeno come chiamarlo.>> è nervosa lo sento.
<<Beh potresti provare con "marito" perché a meno che non soffri di amnesia, ti ricordo che lui è mio marito.>> sbuffa ancora di più.
<< Non riesco a credere che un giorno, se mi sposerò la penserò come te, ma come fai a giustificarlo solo perché è tuo marito?>> gli voglio bene, ma mi da sui nervi quando cerca di dirmi quello che devo fare.
<<Ok Maddy, quando la smetterai di dirmi quello che devo o non devo fare?>> la sua voce si abbassa.
<<Smetterò di dirti che tuo marito è la persona più pericolosa intorno a te, quando non mi importerà più di te. E questo vuol dire quando non saremo più amiche! Quindi rassegnati cara, sarò sempre qui a ricordarti che lui è davvero così schifoso e pericoloso come sembra, e fidati quando ti dico che l'amore è altro. Non picchiare la moglie a sangue.>> la blocco, detto ad alta voce così mi fa male.
<<Ok.. ok Maddy, ora basta, sono adulta, non devo dare spiegazioni a nessuno e vuol dire nemmeno a te! Quindi ora se vuoi scusarmi vado da mio marito, e scusa tanto se non ti piace, ma io credo in lui, anzi in noi.>> chiudo la telefonata senza aspettare la sua risposta. In realtà non penso davvero quello che ho detto. Ho bisogno di sperare che tutto possa cambiare. Ne ho bisogno io e anche Christopher, Mi squilla di nuovo il cellulare, è un sms di Maddy.
Ti voglio bene, stai attenta per favore.
Non finirò mai di volergli bene, ma ammettiamolo a volte è insopportabile. E poi perché tutta questa preoccupazione? A finale vado sempre da mio marito. Sarà che ultimamente ci siamo litigate per lui non so, vabbè le parlerò quando tornerò a casa.
Si è appena fatto buio quando parcheggio l'auto nel garage, non mi piace guidare di notte.
Appena entro in casa sento una voce dolce che sta cantando, ma non la conosco.
<<Chris sono a casa.>> urlo per sovrastare la musica, ma nessuna risposta.
La musica proviene dal suo studio, busso prima di entrare, ad un tratto la musica si ferma.
<<Chris posso entrare?>> metto la mano sulla maniglia quando la apre lui uscendo di corsa. Mi abbraccia subito chiudendo la porta alle sue spalle.
<<Ehi sei tornata!>> mi dice con stupore e mi abbraccia forte, ma sento che c'è qualcosa che non va.
<<Chi era che cantava? Non ho mai sentito quella voce>> chiedo allontanandolo un po' da me. Indossa un paio di jeans scuri con una camicia mezza sbottonata e la cravatta allentata.
<<Non so è una cantante lirica, ti va un po' di vino?>> dice quasi trascinandomi verso la cucina.
<<Dov'è Sophia?>>
<<Gli ho dato la giornata libera>> risponde brusco.
Apre il frigo e mette il vino nei bicchieri senza dire una parola, ne alza uno verso di me e beve tutto d'un fiato.
<<Chris cosa c'è che non va?>> so che non dovrei aprire così il discorso, ma è troppo strano e io voglio capire.
<<Cosa c'è che non va? Beh tutto Alexis!>> urla improvvisamente.
<<Ogni volta che vengo a casa tua devo prima litigare con quella specie di amica che hai. Devo viaggiare di notte per tornare a casa a riposare  e alzarmi presto la mattina per tornare al lavoro! Senza contare quando mi chiamate che stai male e devo correre da te! Maledizione Alexis lavoro dalla mattina alla sera ho mille preoccupazioni. Ci manchi tu che ti metti a fare l'adolescente! Ti avevo chiesto di non abbandonarmi, e così non è stato! Te ne freghi!>> ringhia.
Mi viene vicino con gli occhi che fumano di rabbia, il pugno chiuso e la mascella contratta. Istintivamente faccio un passo indietro, qualcosa mi dice che passerò una lunga nottata, ma non devo sottomettermi. Non questa volta!
<<Christopher cerca di ragionare! Ti stai arrabbiando per delle cose che non contano niente! Se c'è qualcuno che deve essere arrabbiata sono io!>> sto iniziando ad urlare anch'io. La rabbia prevale su tutte le buone intenzioni che mi hanno spinto a venire a casa.
<<Tu? Bene Alexis accomodati. Dimmi perché ora le cose vanno male per colpa mia!>> Mi sta letteralmente urlando in faccia.
<<Ascoltami..>> inizio a dire per farlo calmare e per calmarmi anch'io. <<Litigando non arriviamo da nessuna parte. Io sono tornata qui per risolvere le cose..>> continuo un pó titubante.
<<Bene, sentiamo quindi. Come pensi di risolvere le cose?>> chiede in modo sarcastico. È ancora maledettamente arrabbiato.
<<Ecco.. Potremmo.. Prenderci un pò di tempo. Capire cosa vogliamo e soprattutto cosa proviamo.>> mi guarda con gli occhi sbarrati.
<<Stai dicendo di separarci?>> chiede incredulo. I suoi occhi ardono di rabbia.
<<Non in maniera definitiva ecco.. Vedere come vanno le cose, cosa proviamo a stare lontani..>> mi interrompe prendendomi per il polso.
<<Tu Sei Mia.>> mi ringhia contro. <<Non ti permetterò di allontanarti da me hai capito!! È solo colpa tua se siamo in questa situazione!>> mi urla in faccia, mi allontano così che la sua mano lasci il mio polso.
<<Christopher non ci provare..>> dico con la voce tremante <<..non provare a toccarmi!>> alzo la mano per tenerlo a distanza. Ma lui mi prende di nuovo per il polso stringendolo forte, sento il bracciale che mi si conficca nella carne.
<<Chris mi stai facendo male smettila!>>
<<Tu non capisci vero? Non capisci lo sforzo che ho fatto in questo periodo per andare avanti. No, non lo capisci, perché mentre io cercavo di lavorare tu facevi i cavoli tuoi tranquilla. Senza contare ad Halloween che facevi la puttanella su un carro nelle strade di NY! E in più sei riuscita a farmi sentire un estraneo! E adesso mi chiedi di startene per i fatti tuoi!!!>>
Mi tira un schiaffo talmente forte che mi fa girare la testa e perdo l'equilibrio cadendo a terra, portandomi con me gli sgabelli.
<<Chris ma cosa dici? Quella volta ho fatto solo un favore a mia nonna! E poi ti ho chiamato per dirtelo e mi hai anche detto divertiti!>> gli urlo contro.
Lui butta il bicchiere a terra scansandomi per un soffio. Si riduce in frantumi e le schegge mi colpiscono il viso e il braccio.
Si abbassa e mi prende per i capelli.
<<Si certo, per caso ti ho anche detto ubriacati, cadi in una fontana per fare la puttana!??>> mi tira i capelli per guardarlo negli occhi. Mi fissa per un attimo in attesa di una risposta.
<<Scusa..Scusami..>> balbetto.
I suoi occhi mandano lampi di rabbia
<<Mi fai schifo>> dice tirandomi un calcio nell'addome per poi abbassarsi su di me e scaricare una sfilza di pugni sulla coscia, le braccia le spalle.
<<Ti prego bastaa!!>> urlo piangendo <<Mi fai male! Ti prego!!>> Ma lui non si ferma è accecato dalla rabbia.

Il mio pezzo mancanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora