Non voglio qualcuno che si preoccupi per me, voglio qualcuno che mi ami.
Sai qual è la differenza?
Se ti preoccupi mi chiami e vuoi sapere come sto. Se mi ami mi chiami e mi dici che stai arrivando.Capitolo 47
Sono passati esattamente sei giorni da quando mi sono svegliata.
Ho quasi recuperato tutte le forze, anche se non mi lasciano ancora camminare da sola con la stampella. Sento che sto meglio. Ryan e Madison non hanno mai lasciato il mio capezzale.
Oggi finalmente potrò tornare a casa. Mia madre è letteralmente impazzita correndo qua e là a prendere la mia roba, che non è molta. Ha dovuto fare due viaggi a casa e non so il perché.
<<Sei pronta?>> mi dice Ryan entrando nella stanza con quel suo bellissimo sorriso. Ci siamo avvicinati molto. Ma non sono ancora pronta per parlarci. Voglio stare da sola per il momento. Voglio leccarmi le ferite in santa pace come non sono mai riuscita a fare. Per il momento mi basta essergli amica, anche se ogni volta che si avvicina, non controllo più mio corpo.
<<Si, sono pronta.>> mi alzo reggendomi alla stampella, ma in un attimo è al mio fianco. Mi cinge la vita con un braccio e ci incamminiamo finalmente verso l'uscita di quest'ospedale. Pronta a ricominciare.<<Io inizio a salire.>> ci dice mia madre mentre Ryan mi aiuta a scendere dall'auto.
<<Mamma!>> la sgrido, ma lei mi fa un alzata di spalle e indica una mini borsa da palestra dove ci sono le mie cose.
<<Lasciala stare è euforica.>> mi dice Ryan con un sorriso. Capisco cosa intende. Ha rischiato di perdermi. L'unica figlia che le sia rimasta stava per morire uccisa da suo marito. Ho sbagliato tutto. Tutte le scelte che ho fatto da quando è morta Emily sono state tutte sbagliate. Ho deciso che seguirò il consiglio della psicologa. Affrontare tutti imiei demoni. E inizierò proprio con la mia famiglia.
<<Ehi..>> Ryan richiama la mia attenzione mentre schiaccia il pulsante dell'ultimo piano.
<<Scusa.. mi ero un attimo persa nei miei pensieri.>> dico quasi balbettando. Mi fissa e si avvicina di più a me, con un braccio mi cinge la vita e con l'altra mano mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi bacia sulla guancia.
<<Sono contento che tu sia qui... A casa.. >> Vorrebbe aggiungere qualcos'altro ma il campanello dell'ascensore ci distrae e si allontana un po' da me. Le porte si aprono e quasi non riconosco casa mia.
<<Bentornata a casaaaaa!!!!!>> Un urlo generale mi riscuote e poi li vedo uno per uno. Ci sono proprio tutti. Madison, Omar, mia madre e mio padre, i miei nonni, Amanda e Carrik, mia, Daniel, sofia e perfino Jhon.
<<Bentornata a casa piccola.>> mi sussurra Ryan in un orecchio. Mi da un rapido bacio sulla guancia e si sposta per farmi salutare da tutti gli altri.Ci sono palloncini colorati ovunque, sul soffitto con dei nastini che scendono fino a toccarmi i capelli, a terra, insieme a tantissimi coriandoli colorati.
E poi lo vedo, o per meglio dire, mi abbaglia.
Un grande, grandissimo, gigantesco albero di natale. Resto stordita da tanta magnificenza, questa volta Madison si è superata. La guardo e lei in cambio mi fa un'alzata di spalle.
<<So quello che stai pensando, e la risposta è no. Non è l'albero che abbiamo scelto insieme. Per il tuo rientro a casa ci voleva qualcosa di più.>> Si volta a guardare il maestoso albero con gli occhi che le luccicano.
<<Non è meraviglioso??>> mi chiede scoppiando a ridere e io insieme a lei.
<<Sei incorreggibile Maddy.>> Mi abbraccia e mi porta davanti l'albero. È bellissimo, decorato con palline bianco e oro, dei meravigliosi cristalli trasparenti e.. delle nostre foto.
Ci siamo io e lei da sole, ce ne sono tante e piano piano mi rendo conto che ognuna di quelle foto, ha come sfondo un viaggio diverso che abbiamo fatto insieme. In altre invece siamo con Ryan, con Omar, Mia e Daniel, e perfino alcune con rob. Alcune vecchie e alcune recenti. Ho le lacrime agli occhi per la commozione e la abbraccio di slancio.
<<Aspetta, ho un'altra cosa per te.>> si scosta e da sotto l'albero prende una busta rossa. La apro e dentro ci trovo una nostra foto, fatta non molto tempo fa, qui a casa. Non capisco cosa mi voglia dire, ho il cervello in stand by. Lei me la strappa dalle mani e ci mette un gancetto per appenderla sul'albero.
<<Questo è il nostro ultimo viaggio..>> mi spiega<<Questa casa, il college è l'ultimo viaggio che abbiamo fatto. Ci siamo ancora dentro.>> mi sorride e si stringe tra le spalle. Io la sorrido e insieme appendiamo quest'ultimo addobbo, proprio come ogni anno.
STAI LEGGENDO
Il mio pezzo mancante
RomanceAlexis Miller è una giovane donna di 23 anni, vive a NY con suo marito Christopher. Un affascinante e facoltoso uomo di affari, si conoscono praticamente da sempre, ma non è tutto oro quello che luccica. Presto si ritroverà con marito violento, che...