Il mio pezzo mancante

Capitolo 43/44

Puoi dire mi dispiace un milione di volte, dire ti amo quanto vuoi, dire quello che vuoi ogni volta e come vuoi. Ma se non avrai intenzione di provare che le cose che dici sono vere, allora non dire niente di niente. Se non puoi dimostrarlo, le tue parole non significano nulla.

Capitolo 43

Il giorno seguente lo passiamo a casa circondate dai libri. Quando il mio telefono squilla disturbandoci, vorrei sprofondare, è Christopher.

<<Pronto..>>
<<Alex.. ciao..>> dice e sento che è a disagio.
<<Ciao Chris..>> rispondo stizzita.
<<Eemm.. io.. io ti ho chiamata per.. per chiederti come stai..>>
<<Bene Chris, grazie per il pensiero.. Ora dimmi il vero motivo.>> dico incastrandolo, lo conosco troppo bene.
<<Si, hai ragione, non è da me girarci intorno.. ecco volevo parlare con te per il divorzio.. il mio avvocato vuole sapere cos'abbiamo deciso.>>
Diritto al punto. Dovrei consultarmi con Omar.
<<Ascolta..>>dice interrompendo il mio silenzio <<So che non è facile per te.. in fin dei conti non lo è neanche per me.. Cosa ne pensi di raggiungermi a casa? Così decidiamo con calma, puoi prenderti un po' di cose che hai lasciato qui, poi non so.. Non mi va di parlare di queste cose in un bar o a casa tua, con tutta la tua squadra.>>vuole essere sarcastico, ma io non sono proprio dell'umore adatto.
<<Si, penso che hai ragione, neanch'io voglio parlare di queste cose in luogo pubblico..>> ammetto.
<<Perché non torni a casa?>> lo propone come se fosse la cosa più semplice al mondo, considerando che l'ultima volta che ci sono stata, mi ha picchiato e costretta a scappare. Detto così, con quel tono di voce non sono poi tanto sicura che vuole parlare di divorzio.
<<Emm.. non so..>> cerco di prendere tempo, valutando la situaione.
<<Dai Alex.. non farti pregare, potrei passare a prenderti io così magari puoi portarti anche l'altra macchina al tuo ritorno e poi se vuoi portarti qualche vestito avrai più spazio. Posso dormire nella camera degli ospiti, non ho nessun problema.>>
<<Va bene >>dico un po' titubante, ma a pensarci meglio, tornare a casa sarebbe bello, staccare la spina e allontanarmi per un po'.
<<Ok, io per oggi ho già finito, dimmi quando vuoi e passo a prenderti.>> non mi aspettavo questa tempestività, ma ormai non posso tirarmi in dietro.
<<Dammi dieci minuti allora.>>
<<Va bene, a tra poco.>>
Chiudo la telefonata e resto a fissare lo schermo. Mi piace quando mi chiama, penso che siano solo attenzioni quelle che mi mancano. Da quando abbiamo fatto il processo sembra sinceramente intenzionato a farmi felice. Ma si sa con Christopher è sempre una sorpresa.
Basta pensare, inizio a prendere le cose necessarie per passare qualche giorno fuori, non ho bisogno di vestiti ho un armadio pieno a casa.
<<Ehi.. cosa stai facendo?>> mi chiede Maddy spalancando la porta con una tazza gigante di caffè in una mano e biscotti nell'altra.       
<<Vado a casa, Christopher sta venendo a prendermi.>> Dico distrattamente. La sento tossire convulsamente e alzo gli occhi su di lei, si è strozzata con un biscotto! Ha gli occhi rossi e gonfi di lacrime quando finalmente riesce a respirare.
<<Cos'hai detto scusa? Cosa significa esattamente?>>
<<Sta tranquilla non voglio tornare con lui, mi ha chiesto di parlare del divorzio e chiaramente non possiamo parlarne in un bar!>> la fisso per fargli afferrare il concetto, ma lei non si lascia intimidire, come sempre del resto.
<<Io invece suggerisco fortemente un luogo pubblico.>> quasi urla. <<Ma se vuoi andare a casa, allora chiamo Omar.>>Dice voltandosi verso la sua stanza.
<<Maddy non hai capito, non ci saranno avvocati, saremo solo io e lui.>>
<<E c'è bisogno di andare a casa?>> ha gli occhi sbarrati.
<<Maddy per favore non farmi il tuo solito interrogatorio. Starò via al massimo fino a domani sera credo, non lo so. Ho bisogno di staccare la spina.>> Lo dico quasi esasperata, spero che mi capisca, so che si preoccupa per me, ma ho bisogno di un po' di aria.
<<E tornando a casa con TUO MARITO credi di staccare la spina?>> dice.