"Vecchi amici"
Daisy entrò nel suo appartamento ancora intontita da quello che era succeso, perché era successo vero?
Per la prima volta in 18 anni aveva baciato un ragazzo che per giunta non le dispiaceva e soprattutto le stava davvero simpatico perché riusciva a trattarla bene, come lei voleva sentirsi, come lei meritava di sentirsi..
Soltanto un piccolo bacio, per giunta a stampo le provocò dentro di lei un turbinio di emozioni che non riusciva più a controllare. Quello era il suo primo bacio e qualcosa le batteva dentro il petto.. Era il cuore.. Lei poteva provare sentimenti.
Era un bene? O forse era una lama a doppio taglio? Se non provava sentimenti non gioiva ma allo stesso tempo anche il dolore non c'era.. E adesso che invece si rendeva conto di essere differente da un robot era spaventata.. Aveva paura di soffrire, di nuovo.
Guardò la lista che aveva tra le mani, quella che David aveva scritto sotto dettatura di Daisy e poi scrisse quello che aveva voluto scrivere fin dall'inizio:
-Trovare mio fratello.***
Dio quanto era bella con quel vestito dannatamente sexy, pensó David mentre con la macchina guidava verso il suo appartamento, ora si ricordava di lei e gli era più facile capire il motivo per cui era così coinvolto nella vita di quella ragazza.
Aveva sbagliato a darle quel piccolissimo bacio, non aveva fatto altro che incrementare la sua voglia di baciarla ancora, ma baciarla bene, passionalmente, facendo ballare le loro lingue e viaggiare i loro cuori, voleva averla perché se la ricordava, le voleva bene già prima di conoscerla quella sera, perché lui quella ragazza l'aveva già conosciuta, molto tempo prima.
Cosa avrebbe dovuto fare adesso? Come avrebbe potuto comportarsi normalmente se adesso le sue labbra avevano il suo sapore? Cosa poteva farci se nelle sue narici sentiva ancora il profumo dei suoi capelli lunghi?
Era sbagliato, probabilmente lei a quest'ora starà già dormendo e perché vanno solitamente le cose, sarà già innamorata di Luca.
Ma non era così, lei in quella stanza non stava dormendo, stava sorridendo, ripensando a quel piccolissimo bacio scambiato sulla soglia di una porta.La mattina arrivò ben presto, soprattutto per David che si alzò nuovamente alle 8.30 per andare a lavoro, quel lavoro che anche se gli serviva e sapeva fare.. Odiava.
Doveva essere un giorno normale quello, lui doveva andare li', fare le sue 5 ore, tornare a casa ed andare a trovare Luca o Daisy.. Ma così non fu..
Iniziò com'era programmato, quindi dopo essersi vestito ed infilato in macchina si recò in carrozzeria, dopo di che iniziò il suo lavoro, tutto sembrava andare bene, ad un tratto dei passi attirarono la sua attenzione, alzò la testa dal cofano della macchina che stava cercando di riparare, vide prima dei jeans un po' strappati, ma alzando ancora di più riuscì a notare la felpa ed infine quegli occhi nocciola che fino a poco tempo fa gli mettevano così tanta rabbia di gridare nel buio e picchiare qualsiasi persona gli capitasse a tiro:
«Cosa cazzo ci fai tu qui?»
Il ragazzo indesiderato sorrise, come se quegli occhi che non erano cambiati, ma rimanevano incredibilmente arrabbiati gli provocassero una certa goduria.
«È questo il modo di salutare un tuo vecchio amico?»
«Tu non sei mai stato mio amico. Cosa vuoi?»
Il ragazzo sorrise ancora, era decisamente un sadico, adorava dare fastidio, sentirsi indesiderato.
«Giuro, non sapevo tu lavorassi qui.. Ho la macchina rotta e sono venuto, ma a quanto pare il destino è dalla mia parte. »
David tese i pugni ed irrigidì la mascella, la voglia di fargli male era più forte di lui, aveva bisogno di sentire quelle guance così odiose sotto le sue nocche, aveva voglia di punirlo per tutto quello che gli aveva fatto passare senza mai pagarla.
«Vattene da qui! C'è un'altra carrozzeria a 5 km.»
«E come dovrei fare? Sono senza macchina. » Rise ancora più forte e fu a quel punto che David scoppió perdendo completamente la pazienza.
Gli corse incontro, gli mise entrambi le mani al collo e Tom, mentre rischiava di soffocare aveva gli occhi felici, era questo quello che voleva, fargli avere rabbia.. Per un motivo che nessuno sapeva, forse invidia, tutto ciò che Tom desiderava era vedere David che si mangiava dalla rabbia, vederlo soffrire.. Non gli bastava quello che già aveva fatto, era tornato per il secondo round.
«Ehi cosa succede?» Gridò il capo di David vedendo la scena, immediatamente le mani dal collo di Tom si staccarono e lui si massaggiò il posto dove era stato soffocato per un po'.
«Non lo so signore. Sono venuto qui, ho detto che la mia macchina non andava piu' ed ha reagito così. »
David fu ad una goccia dal picchiarlo nuovamente, ma si trattenne perché era sul suo posto di lavoro e gli serviva troppo per perderlo in quel modo.
«Cosa? Ma tu sei pazzo! Non è vero! Non è andata così! »
Il capo di David lo guardò, poi girò lo sguardo su Tom.. Quel ragazzo non gli piaceva, per niente.
«Ehm.. Mi dispiace per il disguido..» Tom sorrise, aveva vinto. «..Ma siamo pieni.» Aggiunse il boss.
Lo sguardo dell'invidioso fu pieno di collera, si girò verso David e stringendo i denti gli sussurrò:
«Non finisce qui. Sappilo.»
E poi si allontanò, lasciando David ad immaginarsi il suo futuro con questo qui di nuovo tra i piedi. Non prometteva nulla buono e lo sapeva.
STAI LEGGENDO
Sotto Altri Occhi.
RomanceDaisy adesso però è cresciuta e non è più la bambina di un tempo, non le interessano le cose, non le interessa sapere nulla che già non sappia. A Daisy è stata strappata la vita, tutto ciò che era è stato portata via dal giorno in cui lei stessa è s...