Drink.

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"Bere."

David uscì da quell'appartamento con una tale ferocia da poter quasi spaccare il condominio.. La rabbia che provava nei confronti di Tom ora era ancora più forte, in un modo implicito lo stava costringendo a rinunciare ad una persona a cui stranamente teneva, ma non poteva starle vicino.. Aveva promesso a se stesso che l'avrebbe protetta e starle lontano era l'unico modo.
Come poteva pensare che lui l'avrebbe abbandonata se si fossero baciati? Come poteva anche solo considerare una cosa del genere? Ma lei poteva eccome, perché per ora la vita le aveva insegnato che le cose belle ti vengono portate via e David adesso ne era la conferma.. Stava diventando una cosa decisamente bella per lei e nello stesso momento in cui iniziava ad ammetterlo lui ha confessato di doverla "abbandonare".
Non sarebbe più andato da lei, avrebbe continuato a vedere il suo amico, ma non avrebbe più bussato alla sua porta..Solo in questo modo Tom le sarebbe stato lontano.

***

Daisy stava in casa sua, si mangiava le unghie e camminava, camminava lungo il corridoio tra la camera e la cucina.. Anche questa volta aveva sbagliato qualcosa perché anche questa volta nessuno aveva deciso di lottare per lei.. Non era mai il rischio di nessuno e lo aveva accettato rinchiusa in quella comunità, ma ora che le emozioni iniziavano ad uscire al di fuori di quello scudo che si era creata, la delusione le faceva più male del previsto.
Prese la lista che aveva fatto qualche giorno prima con Luca e David e la rilesse.. Considerando che il primo punto era prendere la patente di certo, non poteva prenderla all'istante, per cui decise che non avrebbe fatto le cose in ordine, ma per lo più come la vita glielo permetteva:
-Prendere la patente.
-Andare ad una festa.
-Bere.
-Avere più amici o almeno persone con cui uscire.
-Comprarsi un computer.
-Comprarsi un telefono.
-Andare in discoteca.
-Andare al mare.
-Prendere un aereo.
-Prendere un treno.
-Provare a fumare una sigaretta, ma non cominciare.
-Provare l'erba.
-Avere un appuntamento con un ragazzo.
-Baciare un ragazzo.
-Fare l'amore con un ragazzo.
-Trovare mio fratello.
Era notte.. Poteva fare solo una cosa: bere.
Si mise un paio di jeans ed una felpa colorata, l'unica felpa colorata che avesse, prese le chiavi di casa ed uscì, percorse metri, chilometri forse fino a quando si ritrovò di fronte ad un bar e ci entró:
«Sera.» Pronunciò in tono basso, ma quanto bastava per farsi sentire dalla piccola donna panzuta dall'altro lato del bancone.
«Ciao, dimmi tutto tesoro.»
Fu allora che si ricordó che non sapeva nemmeno da dove cominciare.. Cosa doveva bere!? Cercò di fare mente locale di quello che bevevano i protagonisti alcolizzati dei libri che leggeva, ma immaginò che sarebbe stato troppo esagerato per una prima bevuta, perciò disse la prima cosa che le venne in mente:
«Mi può dare una bottiglia di vino bianco per piacere?»
La barista sorrise, la prese e la porse a Daisy che intanto tirava fuori i soldi.
Pagò e tornò a casa.. Se la scolò in 1 ora.. Inutile dire che stava davvero in condizioni oscene: la testa le girava, la bocca era secca e la nausea era troppa.. Non resistette e vomitò più di quanto aveva mai fatto prima..Nell'arco di poco si addormentò.
***
Stava urlando come una forsennata quando David bussò alla sua porta, Luca, mentre stava tornando a casa da lavoro l'aveva sentita prima vomitare, poi piangere ed urlare ed è a quel punto che decise di chiamare David perché sapeva che lui da solo, non sarebbe stato di nessun aiuto.
«Daisy, ti prego. Apri questa maledetta porta.» Urlava David sbattendo i pugni. Aveva promesso a se stesso che non sarebbe mai tornato da lei eppure la sera stessa era già lì a implorarla di aprire.. Era più forte di lui, quella chiamata dal suo amico lo aveva fatto preoccupare troppo, gli venne prima in mente che Tom potesse averla trovata.. Mentre invece il colpevole di tutto, più o meno, era lui.
Daisy da dentro la stanza sentì la voce del ragazzo solo quando i pugni diventarono troppo forti al punto di svegliarsi da quel maledetto incubo che stava facendo,riconobbe il suono e subito si ricordò le sue parole.
«Avevi detto che non volevi più venire qui. Cosa ci fai allora?»
L'alcol nel corpo di lei agiva in parte a suo favore, perché riusciva a tirar fuori parole che da sobria non avrebbe detto, ma di certo, non le recava vantaggio dal momento in cui quelle stesse parole risultavano sconnesse e biascicate.
«Apri e te lo spiego.»
La curiosità vinse e barcollando aprì la porta.
David e Luca sentirono subito l'odore di vino.
«Ma cos'hai combinato? Hai bevuto?» Chiese Luca in una espressione tra il preoccupato ed il divertito.
Lei sghignazzò e ammise: «Ho solo iniziato a realizzare i punti della lista.»

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