17. Done Deal.

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"Affare fatto."

"Ci saró sempre per te Daisy"
Quella frase le ronzò in testa per tutta la giornata, giornata che oltretutto non le era d'aiuto.. Continuavano a passarle davanti agli occhi coppiette che si tenevano per mano, ragazzi e ragazze che si scattavano foto dandosi baci, fidanzati che compravano mazzi di rose per le proprie donne ed in tutto questo, senza sapere il motivo, lei pensava a David.. Come mai le cose romantiche la riportavano costantemente a lui? Per quale motivo la sua mente aveva questo chiodo fisso che non andava via?
Non riusciva a darsi pace.
Lavorava ad un mazzo di orchidee quando le venne in mente la sua lista, ed uno dei punti segnati era il comprarsi un cellulare: senza pensarci due volte, all'uscita da lavoro andò nel supermercato vicino a casa sua entró nel negozio di telefonia ed iniziò a dare un occhiata ai mille telefono esposti nella vetrina, erano così tanti che non sapeva da dove cominciare, ce n'erano di grandi, di piccoli, bianchi, neri e colorati, partivano da prezzi economici fino ad arrivare a prezzi esorbitanti.
«Signorina posso aiutarla?» Daisy si voltò verso la voce, vide un ragazzo, moro, occhi marroni, un sorriso mozzafiato e due grossi bicipiti, rimase ad occhi spalancati, non aveva mai visto delle braccia così grosse ed iniziò a fantasticare di come potesse essere la sensazione di un suo abbraccio... Non era abbastanza,David poteva darle di più.
«Signorina?»Richiamò lui.
«Ehm sì, vorrei comprare un telefono..Non troppo caro.»
Gliene mostrò un paio e optò per quello ad un prezzo fattibile, si fece fare una scheda con un numero telefonico e poi arrivò a casa, triste:
Un telefono, ma nessun numero da salvare.

***

David girovagava per locali, lo stava cercando in ogni posto dove sapeva di aver possibilità di trovarlo, il bar del centro, il pub affianco al cinema, la piazza, i gradoni del municipio ed alla fine lo cercò lì, al "Paradise&Hell" , era contornato di femmine vestite di vergogna e teneva in mano una canna lunga quanto un manico di scopa, lo fissò a lungo fino a quando finalmente Tom lo notò.
I due si guardarono, poi Tom passò la canna ad una delle ragazze e gli andò incontro:
«Non dirmi che passi di qui e che questo è un caso perché non ci credo.» Gli disse, una volta raggiunto.
«Infatti no, ti stavo cercando.»
«Cosa vuoi?»
«Fare un patto.» Rispose David in preda alla rabbia trattenuta.
«Sentiamo.»
«Tu lasci in pace Daisy ed io ti farò quello che mi avevi chiesto tempo fa, ma lei deve starne fuori e non devi avvicinarti a lei..Una volta finito, ci lascerai in pace, per sempre.»
Tom lo ascoltava interessato, era una proposta interessante, nessuno era disposto a farlo, non in quella zona e di certo non avrebbe potuto farlo lui stesso, era troppo noto per una cosa del genere.
«Tu vuoi dirmi che sei disposto a rischiare così tanto per lei?»
David non rispose, era un'arma a doppio taglio, gli aveva fatto capire quanto Daisy fosse importante per lui.
«D'accordo. Non farò nulla ne' a te, ne' a lei per ora, se porti a termine l'opera scomparirò, ma se ti fai beccare renderò la sua vita un inferno. Affare fatto?»
Gli porse la mano.. David ci pensò un attimo guardandola schifato, buttò la sua sigaretta e con la mano che adesso era libera gliela strinse.
«Affare fatto.»

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