Nightmare.

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*Angolo autrice..
Come mia madre mi ha fatto notare non tutti conoscono l'inglese, quindi da adesso mettero' la traduzione dei titoli, i capitoli prima erano:

1) Lei era solo Daisy
2)Lui chi è?
3)Un bicchiere d'acqua per favore.

Smetto di rubarvi tempo! Buona lettura😘

***

"Incubi."

Sembra proprio che io non riesca a non intrufolarmi a casa tua, scusami davvero.» Il ragazzo arrossí sentendosi un peso agli occhi di quella piccola donna che sembrava avere addosso il doppio della sua età, anche adesso appena entrata a casa e avergli dato un bicchiere d'acqua non si fermò un secondo, iniziando a pulire, nonostante le ore di lavoro e l'ora di cena.
«Non preoccuparti,tanto qui non c'è nulla da rubare ed io non ho mai visite.» Quella frase lasciò David spiazzato, com' era possibile che una ragazza così bella e soprattutto gentile al punto di aiutare uno sconosciuto non avesse amici? E la sua famiglia invece dov'era? Non poteva sapere che lei era una persona completamente sola.
«Scusa ma fatico a crederci.»
Daisy sorrise sinceramente, ma era un sorriso malinconico, non provava più dolore all'idea di essere sola, ma di certo non gioiva e quel ragazzo le trasmetteva delle sensazioni parecchio estranee alle sue solite, aveva quasi paura di quello che sentiva.. Era un qualcosa che le partiva dalla pancia.
«Be', se sarai spesso qui dal tuo amico, lo noterai da te.»
Appoggiò il bicchiere d'acqua dentro il lavandino e mentre si girò incontrò gli occhi di Daisy, si fermó a guardarli per un secondo e lei tenne a fatica il suo sguardo deglutendo, come se fosse in imbarazzo, il cuore accelerò di qualche secondo, quella situazione le era sconosciuta, tendeva a non fissare la gente, aveva paura che qualcuno potesse notare il suo passato, temeva che qualcuno potesse scoprirla, ed infatti, quel ragazzo era bravo a leggere gli occhi, perché riuscì a vedere la tristezza che cercava di nascondere o che forse era talmente abituata ad avere che non tentava di celarla, questo lui non lo poteva sapere.
«Credo che Luca sia tornato, ho sentito chiudere la porta.. Ora dovrei andare.»
Daisy annuí semplicemente, un po' dispiaciuta che quello sguardo non fosse durato più a lungo, quel ragazzo le toglieva l'autocontrollo, sapeva che rischiava di crollore ad una sua domanda, ma non le importava in quel momento.. Perché? «Grazie ancora per l'acqua.»
«Quando vuoi.» Sorrise e lui uscì di casa, lasciandola per l'ennesima volta sola.

***

«Deve venire con noi signorina Milani.» Una signora ben vestita e con uno strano cappello cercava di tirarla via dalle gambe della madre, dove Daisy si stava aggrappando, mentre la mamma piangeva ed urlava «No! Mia figlia resta con me.»
«Non facciamo storie o sarò costretta a denunciarla.»
Denunciarla per cosa? Perché vuole tenersi sua figlia?
«Daisy è mia,non verrà con voi.»
«Avrebbe dovuto pensarci prima di farsi trovare per strada con altri uomini a fumare e a drogarsi.»
Quelle parole risuonarono come un urlo dentro le orecchie di Daisy e la madre, stordita ed umiliata lasciò la sua piccola nelle mani di quella che a lei sembrava un mostro. «No no! Ti prego mamma» Iniziò ad urlare, ma era tutto inutile, ormai era nella grande macchina nera che l'avrebbe portata via, senza sua fratello.

Si svegliò urlando come una disperata, era parecchio che non faceva più questi strani incubi, una visione sempre un po' distorta di com'erano andate realmente le cose, ma comunque in modo sempre troppo realistiche.
Urlava ancora, soprattutto quando aprendo gli occhi si ritrovò di fronte una casa che non era la solita, non aveva più la piccola scrivania dove di solito si rifugiava, sedendosi sotto di essa e chiudendosi con la sedia, era un altro posto e le era sconosciuta, urlava così forte che ad un certo punto la porta iniziò ad essere presa a calci.
«Daisy? Daisy stai bene? Apri la porta.»
Guardó l'orologio! Maledizione erano solo le 22.40, si era addormentata troppo in fretta e di sicuro David era ancora dal suo amico.
«Arrivo.» Disse con le ultime forze e la poca voce che le rimaneva, si guardó nello specchio, i suoi occhi erano rossi e gonfi e le sue guancie erano bagnate dalle troppe lacrime che le erano cadute.
Quando aprì la porta, un David ed un Luca parecchio impauriti le si trovarono di fronte, sono preoccupati per me? Perché? Avevano l'aria di due persone pronte a difenderla nel caso in cui qualcuno fosse stato dentro ad aggredirla.. Ma in quel momento, successe una cosa che lei non viveva più da secoli ormai, le braccia di David le si buttarono al collo, abbracciandola e coccolandole la testa.. Non la conosceva nemmeno, ma se c'era una cosa che aveva capito di quella ragazza è che aveva bisogno di qualcuno che le stesse vicino, era sola giusto? Da oggi non lo sarà più. pensò David quel pomeriggio e la stessa notte lo aveva dimostrato, per un motivo che ne a lui, ne a Daisy era chiaro lui aveva deciso di esserle amico.. Ma Daisy questo non lo sapeva e per questo motivo quando lui l'abbraccio rimase decisamente stupita ed il suo cuore che fin ora batteva più velocemente a causa dell'incubo, si rilassò non tornando però al suo battito regolare.. Qualcuno la stava abbracciando e questo per lei non era normale.

Sotto Altri Occhi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora