David rinsanì e capì che non era la cosa giusta da fare.Si staccò immediatamente, nello stesso momento in cui Daisy si convinceva che quelle erano esattamente le labbra che voleva baciare,giusto uno sfioramento che ovviamente lasciò desiderosi entrambi.
«Quindi è questo quello che fai?» Disse lei, quando ritornò alla realtà: «Mi fai capire cosa potrei avere per poi togliermelo. Certo. Come tutti gli altri.»
In fondo era sempre andata così la sua vita, non appena aveva qualcuno o qualcosa di bello tra le mani questa fuggiva o le veniva strappato e David non era niente di meno, con l'eccezione che adesso lei era in grado di provare dei sentimenti.
«Cosa? No, certo che no Daisy! Ma se tu sapessi la verità, non credo che avresti ancora voglia di baciarmi.»
Era a dir poco incredula a quelle parole, nemmeno un paio di mesi e già le aveva nascosto qualcosa.
«Che verità? Di cosa stai parlando?»
«Dio Daisy! Davvero non ti ricordi di me?»
Il lapsus più totale, cercava di sforzarsi a tutte le persone che avesse conosciuto nella sua vita, anche se, parlando chiaro non erano poi così tante a parte gli assistenti sociali, gli educatori e le ragazze che entravano ed uscivano dalla comunità.
«David il ciccione ti dice qualcosa?»
Niente. Il buio. Aveva cancellato gran parte dei suoi ricordi come autodifesa e sicuramente un bambino cicciottello non era un ricordo importante da mantenere.
«Ehm.. No.»
«Daisy.. Io so chi sei, da dove vieni e perché sei stata in comunità, perché io.. Quando eravamo piccoli ero il migliore amico di tuo fratello.»
Ed a quel punto Daisy era nuda, del tutto nuda, non c'erano più scudi, non c'erano più bugie , non c'era più un passato da nascondere perché lui già lo conosceva.
«Quando avevi intenzione di dirmelo?»
«Appunto Daisy.. Volevo dirtelo prima, ma non sapevo mai come prendere il discorso, avevo paura di perderti o che tu pensassi che ti girassi attorno per qualche secondo fine.»
Quello che David non capiva è che Daisy ora non era arrabbiata con lui, era la ragazza più felice del mondo, c'era una persona con cui non doveva più fingere.. Non avrebbe dovuto tenere altre maschere, poteva essere se stessa, con tutto il suo bagaglio ed il suo passato, ma nel cuor suo ci era rimasta male per il tempo in cui lui lo aveva nascosto , perciò nonostante era convinta di volerlo perdonare, voleva farlo penare un pochino.
«E non è così?» Chiese allora lei, riferendosi ai secondi fini.
«Certo che no Daisy. Non mi sono nemmeno reso conto di chi tu fossi fino a quando a casa di Luca non hai raccontato brevemente la tua storia.»
«Tu sai dov'è?»
«Chi?»
«Daniele.»
Se lui avesse saputo dove stava ora suo fratello, avrebbe preso nello stesso istante la valigia, l'avrebbe riempita di quelle quattro vesti che aveva nell'armadio e sarebbe corsa da lui, senza nemmeno pensarci due secondi.
«No, non lo sento più da quando mi sono trasferito, ovvero 5 o 6 anni fa.»
Pausa. Silenzio imbarazzante, Daisy guardava il pavimento e David si sedette sul letto.
«Te l'ho detto che avresti perso tutte le fantasie, sono stato un codardo, ti chiedo scusa.»
Lo guardò e capì che non era giusto farlo soffrire ancora, in fondo le aveva detto una verità complicata, aveva bisogno del suo tempo. Andò verso di lui e si inginocchiò, gli prese le mani e gli alzò la testa che teneva bassa, incrociò il suo sguardo e gli disse:« Mi hai reso libera di essere me stessa senza dovermi scoprire. Posso essere me per davvero, non hai nulla di cui scusarti. Ma mi devi promettere una cosa.»
Lui sapeva già cosa le avrebbe chiesto e senza bisogno che lei dicesse niente promise, promise di esserci e di aiutarla a cercare ovunque Daniele.
«David, mi stai promettendo qualcosa di grande, sicuro?»
«Qualsiasi cosa per renderti felice.»
Le accarezzò una guancia e lei, si appoggiò completamente alla sua mano, chiedendo altre carezze, era così felice di avere una possibilità di trovare suo fratello.
Lui tirò una ciocca di Daisy dietro l'orecchio e con gli occhi fissava i suoi senza quasi battere palpebra. La desiderava e lei desiderava lui.
Si avvicinarono di poco, Daisy prese coraggio e con il dito iniziò a seguire il tratto della mascella squadrata di David, era sempre più bello, ogni centimetro più vicino a lei significava più bellezza e gioia sul viso di lui. David, che infatti era pieno di gioia nel vederla così felice, iniziò a farle carezze ancora più dolci, fino a quando con il pollice tracciò la linea delle labbra di Daisy. Erano uniti con il cuore.
Non si capì bene chi terminò lo spazio, ma nel giro di pochi secondi finalmente le loro labbra si sfiorarono e iniziarono a baciarsi, un punto mai esplorato prima d'ora per Daisy, eppure era strano, non sapeva come si faceva ma incredibilmente riusciva a farlo istintivamente. Il calore e la sensazione che sentiva era qualcosa di nuovo ma incredibilmente piacevole, non avrebbe mai più voluto staccarsi. Non avrebbe voluto altre labbra.
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Sotto Altri Occhi.
RomansaDaisy adesso però è cresciuta e non è più la bambina di un tempo, non le interessano le cose, non le interessa sapere nulla che già non sappia. A Daisy è stata strappata la vita, tutto ciò che era è stato portata via dal giorno in cui lei stessa è s...