Camminava sopra la neve, le impronte dei suoi stivali rimanevano fisse sopra quell' asfalto ricoperto,coperta sola dal suo cappotto nero cercava in tutti i modi di capire se stesse prendendo la via giusta, guardava la cartina e le sembrava scorretto, ma le sembrava correto a giudicare del panorama che si ricordava di aver visto quando venne a visitare l'appartamento, continuava a camminare e le persone la guardavano, o forse no, forse era lei che si sentiva fissata.. Per nove anni aveva vissuto con le stesse persone, certo qualcuno arrivava o qualcuno andava via, ma alla fine rimanevano sempre loro, mentre lì in quel momento, per strada, la gente che vedeva era completamente sconosciuta e probabilmente non l'avrebbe mai più rivista ed era così strano per lei.
Trovò l'appartamento dopo altri venti minuti di passeggiata, aprì il grande portone del condominio con la chiave che le era stata data dal proprietario e salì la prima rampa di scale per arrivare quindi al suo pianerottolo, aprì la porta ed entrò, come si aspettava dentro la sua testa non passò il pensiero "casa dolce casa", anzi, le era tutto così sconosciuto, quel divano dove non si era mai seduta, la cucina dove non aveva mai preparato nulla, lasciò la sua borsa sopra il tavolo e iniziò a girovagare dentro quella che da quel giorno sarebbe stata casa sua, non era felice, ma nemmeno triste.. Come da qualche anno a questa parte lei non aveva più emozioni, si svegliava, portava avanti la giornata fino quando alla sera si addormentava.
Anche se le emozioni non le sentiva,la fame invece si, aprì il frigo ed ovviamente era completamente vuoto, fortunatamente il supermercato era proprio a due passi da casa ed i soldi,considerando che lavorava da quasi un anno, ma vivendo in comunitá era tenuta a dargli agli educatori che glieli mettevano da parte, non le mancavano, perciò tornò fuori per fare una piccola spesa, almeno il necessario per mangiare un paio di giorni.***
Una volta tornata a casa sistemò tutto ciò che aveva comprato e si preparó un pranzetto coi fiocchi e mentre il cibo si cucinava lei metteva apposta quella poca roba che aveva: libri, vestiti ed un paio di foto.
Si fece in fretta la sera, preparó il letto e alle nove e mezza era già sotto le coperte con il suo libro in mano e l'abajour accesa.
L'idea di passare la sua prima notte in una casa diversa l'agitava un po' e di certo un libro poteva distoglierla dai pensieri che anche non volendo le attanagliavano la mente.
Erano le 23 quando dall'appartamento affianco la musica iniziò a risuonare ad un volume che ovviamente a quell'ora non dovrebbe esserco oltretutto ad aumentare il fastidio della musica era il fatto che probabilmente quella era una festa e lei ovviamente, non era mai stata ad una festa... Abitando in comunità, poteva sentire la mancanza di qualcosa che gli altri avevano, mentre lei no, ma adesso che era uscita era ancora peggio , adesso era chiaro quante cose si fosse persa.. Il tutto senza una motivazione che secondo lei fosse giusto, ma questo poco importava, alla fine era solo una festa e lei era solo Daisy.
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Sotto Altri Occhi.
RomansaDaisy adesso però è cresciuta e non è più la bambina di un tempo, non le interessano le cose, non le interessa sapere nulla che già non sappia. A Daisy è stata strappata la vita, tutto ciò che era è stato portata via dal giorno in cui lei stessa è s...