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28 giugno 1914

Mi svegliai con una nuova consapevolezza quella mattina. Non sapevo da dove arrivava tutta questa improvvisa voglia di vendetta, ma mi aveva ingannata, mi aveva fatto credere di essere solo un gentiluomo libero, ed io ero caduta nella tela del ragno. Questa sera gli avrei fatto vedere di chi si era permesso di farsi beffe e se ne sarebbe pentito.

Passai tutta la mattinata e un pezzo di pomeriggio vagando tra bagni profumati, massaggi, cura della pelle, manicure e pedicure per essere al massimo di quello che potevo permettermi.  Completai il tutto con un'elaborata acconciatura, mi infilai scarpe e vestito e mi guardai allo specchio: lì vidi una persona totalmente diversa da quella del giorno prima, quando prima i miei occhi erano ridiventati calorosi e spensierati ora erano di nuovo freddi e distaccati, vuoti, senza sentimenti. La mia pelle era come porcellana, gli occhi affilati come lame, i capelli che tirati indietro scendevano fino alla vita e il vestito fasciava il mio corpo come se fosse stato fatto apposta per me. Feci un ultimo respiro per essere sicura di non rovinare la mia maschera nel bel mezzo dell'azione ed uscii dalla stanza.
Ovviamente per entrare nella sala da ballo della villa o si entrava dall'ingresso principale se eri invitato oppure ti toccava scendere delle scale che ti portavano dritte dritte davanti alla pista da ballo, insomma si capisce che è per non dare nell'occhio. Con un gran sospiro iniziai la mia lenta discesa verso la sala, con lentezza esasperante, come se stessi andando al patibolo. Si è capito che odio con tutto il mio cuore dare nell'occhio?
A metà scale qualcuno già iniziava a girarsi curioso. Ditemi messere, ho per caso scritto in fronte a caratteri cubitali: SCRUTARE CON ATTENZIONE!?
Feci finta di non accorgermene e continuai la mia discesa. Iniziai a guardarmi intorno per vedere se c'era qualche faccia familiare, una in particolare. Ma non la scorsi da nessuna parte. Rimasi in gran parte di me delusa. Volevo fargliela pagare, ma sapevo che molto probabilmente appena l'avessi rivisto sarei rimasta imbambolata a guardarlo incapace di proferir parola. Già, proprio solo speranza... Quindi, anche se minimissima, una parte di me era felice che non fosse venuto. Mio padre mi aspettava ai piedi della scala con un sorriso orgoglioso e fiero. Forse perché ero riuscita a fare tutte le scale senza inciampare e rotolare giù? Probabile.
Mi prese sottobraccio e mi condusse da alcuni suoi compari. Parlammo per lo più di argomenti leggeri e io non dovetti intervenire più di tanto, solo lo stretto necessario, perché la delusione si stava diffondendo come l'acqua negli scompartimenti del Titanic, affondandomi sempre di più. La verità? L'unica cosa che volevo in quel momento era Jaime. Non mi importava se l'avevo maledetto almeno un trimiliardo di volte nelle ultime due giornate, non mi importava se mi aveva fatto sentire uno schifo per non so nemmeno quale motivo. Mi importava solo di poter affogare nei suoi occhi. Per un attimo immaginai me stessa dentro ad una pupilla che si dimenava come una posseduta perchè stava affogando, no, non era proprio una bella scena, forse avrei preferito non affogare nei suoi occhi.
9:30 niente di niente.
10:00 nemmeno un occhio blu mare in cui perdersi.
10:30 niente assoluto.
11:00 vuoto totale.
11:30 nemmeno l'ombra.
Ormai la festa era quasi conclusa, mio padre aveva già fatto il discorso che era solito fare e io avevo raggiunto il livello massimo di delusione. Fuori cercavo di mantenere sempre la mia maschera di compostezza, ma dentro avevo lo stomaco che non ne voleva smettere di scapriolarsi, i polmoni doloranti e il cuore che cadeva a pezzi.
Ne erano rimasti davvero pochi di invitati così uscii un attimo a prendere una boccata d'aria. Che cosa ti aspettavi Jennifer?
Sconsolata tornai dentro. Salutai gentilmente gli ultimi ospiti e mi congedai dando la buona notte a mio padre. Arrivata in camera respinsi di nuovo tutte le lacrime. Non avrei pianto nemmeno oggi. Le mie lacrime le avrei riservate a qualcuno che teneva veramente a me, non per chi sapevo non sarebbe mai stato mio. Mi tolsi tutto e mi misi a letto, cercando di tenere uniti i pezzi del mio cuore. Solo speranza.

My space😘✌

Salve a tutti, inizio con lo scusarmi per questo capitolo più corto degli altri, ma la scuola è quella che è.... Prometto che mi rifarò nel prossimo... Mi raccomando votate se  vi piace e commentate!!!!

Byeee!!!✌✌✌🙋🙋

Ps: cosa ne pensate del modello che ho messo come Jaime?? Io personalmente me lo sposerei in questo momento

Non arrendersi mai {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora