Jennifer's povNon ricordavo di aver dormito così bene da tempo, forse un po' troppo caldo, ma era un tepore confortevole, uno di quelli che ti avvolge, e la mattina, quando ti svegli ne hai ancora delle tracce addosso, un tepore in cui ti crogioleresti a tempo indefinito, da cui fai molta fatica a staccarti. Ecco, quella mattina non mi volevo alzare, volevo solamente restare avvolta nelle sue braccia, strette attorno al mio corpo. Era una sensazione troppo piacevole, e non volevo nemmeno pensare a quello che ci aspettava una volta in piedi. Non volevo pensare al futuro, volevo godermi quel momento. Purtroppo il ragazzo affianco me non la pensava allo stesso modo.
-Jen- disse piegando il braccio sotto di sé e con l'altra mano mi accarezzò dolcemente una gote.
-Mmh- risposi lamentandomi piano.
-Dobbiamo riprendere il cammino, non è sicuro qui.- aprii un occhio e lo scrutai, alla ricerca di qualche segno, non volevo lasciare quel caldo nido, dove mi sentivo protetta, alzarmi mi sarebbe valso solo altre preoccupazioni e la piena coscienza che non avevo la minima idea di dove fossimo e cosa avremmo dovuto fare.
-Mmh- risposi ancora richiudendo l'occhio, sconfitta, nei suoi c'era solo determinazione.
Lui iniziò a lasciarmi baci leggeri sul collo, e rotolò sopra di me.
-Anche io vorrei restare qui, steso con te- e mi baciò delicatamente -ma dobbiamo andare, non è sicuro qui- ribadì.
-Prometto che quando saremo in Inghilterra, ci sveglieremo così tutte le mattine e non dovremo nemmeno alzarci- disse guardandomi con occhi dolci, mentre io riaprivo i miei.
-Promesso?- chiesi. Lui mi baciò ancora.
-Promesso.-
E quindi cos'altro potevo fare se non ubbidirgli e alzarmi?
Mi tirai su solo con il busto, e la "coperta" scivolò giù.
-Mmh- disse lui, e io arrosii di botto, ricordandomi di essere senza nulla addosso. Afferrai il mantello e lo ritirai su, per coprirmi, sempre più rossa.
-Ripensandoci, stare un altro pò qui, non sarebbe male- disse riportandomi per terra per poi rimettersi su di me e iniziando a baciarmi. Una sua mano scivolò sul mio fianco, le coperte attorcigliate sui i petti, le gambe incrociate. Non avevo mai provato tutto questo, per me era tutto nuovo, era come cadere in un burrone, toccare il fondo e risalire. Sensazioni bellissime che mi facevano diventare tutta un tremito. I nostri respiri erano affannosi. Non riuscivamo a staccarci.Alla fine, ci rivestimmo, non senza alcune difficoltà visto che non riuscivamo a smettere di baciarci.
Riprendemmo il cammino, con la solita giornata, galoppare, raggiungere un laghetto, far riposare i cavalli, riposare anche noi e riprendere il cammino. Così via per giorni, avevo perso completamente la cognizione del tempo. Di Jeremia niente, così avevo pensato che non fossimo più "ricercati", ma avevo scacciato subito questo pensiero. Una volta dopo aver chiesto informazioni ad un contadino di passaggio sul dove ci trovassimo, riprendemmo il cammino verso l'Austria. In una città ci informammo sulla guerra: la Germania aveva violato la neutralità del Belgio invadendo dapprrima Lussemburgo ed il Belgio, potendo così sfondare le barriere Francesi senza quasi incontrare resistenza. L'Italia per adesso era neutrale.Una sera, Jaime mi disse:
-Non sono sicuro che via terra sia la soluzione migliore per arrivare in Inghilterra.-
-In che senso scusa?- chiesi confusa.
-Forse dovremmo andarci con una nave.-
No, tutto ma non le navi.
-Perché?- chiesi in panico, l'ultima volta che avevo preso una nave per andare in Spagna, non era finita bene per me.
-Perché?! Forse perché dove dobbiamo andare, infuria una guerra catastrofica? Forse perché la Germania ha invaso il Belgio e sta invadendo la Francia, e noi, dovremmo passarci proprio attraverso?- disse alzando le sopracciglia, ovvio.
Così, non avendo argomentazioni per controbattere, mi arresi all'evidenza.
-Va bene, dunque, che strada dovremmo prendere?-
-Dovremmo arrivare a Genova e prendere un'imbarcazione da lì.- disse annuendo a sé stesso. Aveva più conoscenza dell'Italia Jaime di me, e lui per di piú era straniero, certo viveva qui da abbastanza tempo, però in un certo senso, mi sentivo umiliata, io e la geografia, non andavamo molto d'accordo.Una delle cose positive di tutto questo, era che stavo cambiando, anche involontariamente, ma lo stavo facendo. Ero diventata più attenta ai dettagli, più meticolosa. Molto probabilmemte stavo anche facendo impazzire Jaime, poiché ogni cosa che mi sembrava minimamente sospetta, la indicavo e lo mettevo in allarme con strilletti, che di tanto in tanto lo facevano saltare. Qualche volta l'avevo fatto anche appositamente, le sue reazioni mi divertivano troppo, prima saltava spaventato, poi mi guardava preoccupato, si guardava intorno per scorgere eventuali pericoli, dopo di che, mi guardava male, ed io non potevo che ridere di gusto. Lui puntualmente si arrabbiava un pochino e alla fine, finivamo sempre per baciarci. Un parere sincero? Non mi dispiaceva neanche un pò!
E poi c'era anche il fatto che ogni giorno, lui fosse sempre accorto verso di me, e tutti i suoi gesti, seppur piccoli, mi facevano innamorare sempre di più, giorno dopo giorno, ora dopo ora, e sentivo che non sarebbe stato facile se uno dei due non ce l'avesse fatta. Avevo preso in considerazione quest'ipotesi, perché eravamo dei fuggitivi, se così ci potevamo definire, che erano costantemente rincorsi da uno psicopatico, che non sapevo cosa voleva, me forse, ma non ero pienamente convinta. Possibile che per un contratto si fosse scatenato tutto questo inferno?
Avevo capito che Jeremia non si sarebbe arreso tanto facilmente, ma non potevo sopportare il pensiero che da tutto questo, forse, uno sarebbe uscito senza l'altro. Potevo paragonarci a una preda, che inevitabilmente viene cacciato da qualcosa che non può affrontare, come una gazzella col leone e l'unica cosa che può fare è scappare. Davvero era questo il nostro destino? Scappare per sempre? No, non l'avrei permesso.My space!
Mi dipiace, ma ultimamente ho un problema, so cosa deve succedere, ma non so come farlo succedere, quindi sono in difficoltà nello scrivere capitoli e ho paura che vengano di M!!
Adesso spero mi venga qualche idea, entro possibilmente domenica perché poi parto, altrimenti credo che prenderò a testate un muro nella speranza che mi venga qualche idea o che succeda un miracolo, e poiché andrò in campeggio, non avrò né cellulare ne computer! (Se trovatr qualche errore, non esitate a farmelo notare!)Kisses & hugs!
Occhi_diversi
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Non arrendersi mai {IN REVISIONE}
ChickLitJennifer, ragazza diciassettenne, figlia di un membro del Consiglio dell'Italia, al servizio di Giolitti, una sera per caso, incontra un ragazzo, di quelli da togliere il fiato con uno sguardo, quelli che lei potrebbe definire "principi azzurri". Do...