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28 Luglio 1914

Jaime's pov

Sembravano passati solo pochi minuti da quando mi ero steso accanto a lei per dormire, la sera prima era tardi e io non avevo saputo frenarmi, la voglia di tenerla fra le braccia era troppa, forse così mi sembrava di poterla tenere più al sicuro, di proteggerla come non avevo fatto. Resta il fatto che avevo dormito con Jen tra le braccia e anche se lei era incosciente, era stata una delle più belle notti della mia vita. E ora, qualcuno stava picchiettando leggermente sulla mia schiena per svegliarmi. Schiusi gli occhi leggermente e mi guardai attorni, ma la stanza era ancora immersa nel buio e non c'era nessuno, pensai di aver immaginato tutto, così strinsi ancora di più le braccia attorno al suo corpo, per sentire di averla accanto, il cuscino sotto la mia testa era impregnato del suo profumo. Inspirai ancora, stavolta mettendo la testa fra i suoi capelli sparsi e ricci. Mi mancava, mi mancavano i suoi occhi, mi mancava la sua risata, Dio la sua risata era il più bel suono che io avessi mai sentito, non mi sarei mai stancato di starle accanto, mai. Se possibile strinsi ancora di più le braccia attorno a lei e chiusi gli occhi. Sentii una sbuffo e poi parlò metà divertita e metà strozzata:-Mi stai strozzando!- disse mentre rideva piano e con voce leggermente roca. Per lo shock la lasciai e mi misi seduto di scatto, con gli occhi sgranati, temevo che il mio subconscio mi stesse facendo un brutto scherzo, ma i suoi occhi erano lì, scintillanti di divertimento. Io non riuscivo ancora a spiccicare mezza parola, aprivo la bocca ma la richiudevo subito non sapendo cosa dire. Si vedeva che si stava sforzando con tutte le forze di non ridermi in faccia, ma alla fine scoppiò in una fragorosa risata. -Se questo è quello che mi aspetta ogni volta che resto priva di sensi, sta sicuro che mi troverai svenuta molteplici volte, la tua faccia è stata impagabile!- disse continuando a ridere ed ad asciugarsi le lacrime dagli angoli degli occhi così simili ai diamanti. Io non ridevo affatto, non si era nemmeno resa conto di quello che le era accaduto! -Jen tu non sei stata "priva di sensi"!- dissi abbastanza alterato, mimando le virgolette. Lei iniziò a farsi un po' seria, ma si vedeva che voleva ancora scoppiare a ridere. Lei iniziò a farsi un po' seria, si toccò un po' la fronte e fece una smorfia, chiudendo gli occhi. -Tutto bene?- lei annuì -Solo un po' di mal di testa- poi ritornò normale. Allora continuai imperterrito, lei non aveva idea di cosa avevo passato io in queste settimane! -Lo senti?! Ti sei appena svegliata e dovresti stare ancora a riposo, visto che hai ancora gli effetti collaterali!Sei stata in coma per due settimane Jen!- dissi alzando la voce. Diventò seria improvvisamente , e sentendo le mie parole, alzò un sopracciglio. -Ti rendi conto di quello che hai fatto?! Hai la minima idea di come io mi sia sentito a guardarti stesa sul letto, con il respiro quasi inesistente?! Non sapevo se ti saresti svegliata! Non sapevo se avrei potuto più dirti tutto quello che penso! Non sapevo se avrei potuto più vedere i tuoi magnifici occhi, così simili eppure così diversi! Eh Jen? Ne hai la minima idea?- fece per dire qualcosa, ma ormai ero peggio di un fiume in piena -No sai perché, io adesso so come ci si sente e davvero, non lo auguro a nessuno! In queste due settimane non ho fatto altro che incolparmi per quello che ti era successo! Mi sono letteralmente spento senza di te! Cavolo Jen! Non sapevo nemmeno se saresti sopravvissuta o no! E io ho così tante cose da dirti e così tante cose da mostrarti, cose che ancora non ho il coraggio di far venire fuori, forse perché sono un vigliacco, o forse no! Vedi?! Mi hai mandato totalmente in confusione! Mi ero preparato tutto un discorso per quando ti saresti svegliata, ma mi hai fatto perdere tutto il fil del discorso, anzi, non me lo hai fatto proprio trovare il filo! Ti rendi conto dell'effetto che hai su di me!- Avevo cominciato a camminare nervoso per la stanza mentre tiravo i miei capelli con tutte e due le mani. Incominciai ad avvicinarmi di nuovo al letto, e lei era lì che mi guardava con uno sguardo dolce negli occhi ed un leggero sorriso le increspava le labbra rosee.         -Adesso immagino di dover ricominciare da capo, e so che sono un disastro, ma c'è questa cosa che provo, è come se qualcuno mi stritolasse in un'abbraccio, ma non un'abbraccio qualsiasi, uno di quelli spaccaossa, quelli che ti fanno male, ma è un dolore positivo, e davvero io non so in cosa mi sto cacciando, e te lo giuro, da quando sei entrata nella mia vita, questa si è incasinata irreversibilmente, e non sono nemmeno sicuro di volerla riordinare o ricostruire, sono talmente confuso e disorientato, sono sicuro di poche cose, ma...- il resto del discorso venne attutito dalle sue labbra che morbide, premevano sulle mie. Non era un bacio dettato dalla passione, era un bacio dolce e carezzevole, uno di quelli che ti avvolge e ti arriva fino all'anima, portandoti dall'affondare alla tua ancora di salvezza e viceversa, uno di quei baci che rimarginano tutte le ferite. 

Troppo presto si staccò. Si appoggiò con la fronte sulla mia e con un sorriso assurdamente grande che non capivo disse due parole che mi accompagnarono nel cielo:

-Ti amo- 

Non arrendersi mai {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora