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Jennifer's pov

Stavo camminando verso la veranda da cui Jamie mi aveva trascinata via, con un sorriso ebete in faccia e ogni tanto calciavo i sassolini che mi capitavano a tiro. Non riuscivo a smettere di sorridere, ero troppo... non c'erano parole per descrivere come mi sentivo in quel momento, felice era troppo poco. Salii i tre gradini saltellando come una bambina piccola ed entrai dal portico, dentro la festa era ancora gremita di gente che ballava e si divertiva. Scorsi mio padre dall'altra parte della sala e il suo sguardo non era per niente amichevole, stava parlando con qualcuno che non riuscivo a vedere. Mi avvicinai, prima di farlo imbestialire:- Padre- dissi con cortesia per richiamare la sua attenzione       -Mio Dio Jennifer, ma dove siete stata?- chiese arrabbiato, molto arrabbiato. E adesso che gli rispondo? Mi schiarii la voce per prendere tempo e creare una scusa credibile. -Ehm... stavo conversando con la signorina Elisabeth padre...- Dai che ci crede, dai che ci crede, dai che ci crede...-Ah si? Ma si da il caso che io abbia visto la signorina Malcom poco fa con la madre e tu non c'eri...- No, non ci crede. E adesso che mi invento? Schiarii di nuovo la voce cercando un qualsiasi volto familiare che potesse salvarmi dalla mia imminente morte. Niente, assolutamente niente. -N-non mi sono sentita bene, sono dovuta scappare al bagno- sotteratemi vi prego. -Vuoi tornare a casa?- chiese dolce e comprensivo. Davvero se l'era bevuta? -No no, adesso sto bene- dissi con un sorriso rassicurante, ancora incredula. A stento trattenevo una risata, non ero mai stata brava a mentire, ogni volta che lo facevo scoppiavo a ridere. Ho intenzione di chiedere a tuo padre di poterti corteggiare all'improvviso mi tornò in mente la frase che aveva detto Jamie, aveva veramente intenzione di chiederglielo? Speravo ardentemente di si, però ero anche preoccupata dalla reazione che avrebbe potuto avere mio padre alla richiesta. -Comunque Jennifer, andiamo a casa, vi devo parlare- -Oh, andiamo allora- non prometteva niente di buono. Prima di uscire dalla porta, mi lanciai un  ultimo sguardo alle spalle ed incontrai due occhi azzurri che mi guardavano divertiti e felici, aveva un bellissimo sorriso. Possibile che in lui non ci fosse un minimo di bruttezza?
Gli sorrisi di rimando e andai alla carrozza.
Durante il viaggio mio padre fu stranamente silenzioso e pensieroso, guardava fuori dal finestrino, e ogni tanto sospirava. -Che cosa vi affligge padre?- chiesi curiosa.
-Niente, Jen, niente- capii che non me lo voleva dire, va bene, avrei aspettato tutto il tempo necessario. Per adesso volevo solo godermi quello stato di felicità in cui Jamie mi aveva fatto piombare. Guardavo la luna alta nel cielo pieno di stelle, riconoscendo alcune costellazioni. Non avevo per niente sonno e dubitavo che ne avrei preso, così decisi di uscire di casa non appena fossi arrivata e andare a farmi una cavalcata fino al lago, ovviamente mio padre non avrebbe dovuto sapere niente, altrimenti sarebbero stati guai grossi.
Arrivata a casa, inventai la prima scusa che mi venne in mente per congedarmi, mi vestii più comoda che potei e quando mi fui accertata che mio padre e la servitù dormiva, uscii dalla porta nel retro e mi diressi verso le stalle. Misi solo le redini e cavalcai senza sella fino al lago che in quel momento sembrava surreale, con la luna che si specchiava in esso, creando varie ombre sugli alberi. Mi sedetti in riva, cercando di cercare altre costellazioni, mia madre mi aveva insegnato dove si situavano varie di esse, certe erano più semplici da scovare, altre più difficili. Riuscivo però, solo a pensare a Jamie, prima mi aveva fatto provare emozioni a me sconosciute, delle quali io avevo un po' paura, ma soprattutto volevo andare avanti, vedere come si evolveva il nostro rapporto, qualsiasi esso sia.
-Che ci fai tu qui?- al suono di quella voce mi girai di scatto. Jaime era appoggiato ad un albero, con le braccia incrociate e le labbra aperte in un mezzo sorriso, gli occhi riflettevano la luce della luna.
-Potrei farti la stessa domanda- dissi scrollando le spalle, fingendo noncuranza quando dentro il cuore continuava a ballare il tip-tap.
-Gente e gente di tutta la terra acclamate e cantate, non mi ha dato del voi!- disse con un tono leggermente più alto del normale. Corsi da lui e gli tappai la bocca con il terrore che mio padre avesse potuto sentire. Lui rise e staccò la mia mano dalla sua bocca -Credi che tuo padre a questa distanza ci possa sentire?- chiese sinceramente divertito dalla mia reazione. -Tu non sai con chi hai a che fare- dissi sorridendo -non si sa mai, cosa è capace di fare un padre molto prottetivo-
-Ah si? Non lo so?- disse ad un centimetro dalla mia faccia. Come ci eravamo avvicinati così tanto?!
Rigirò le posizioni spingendomi con la schiena contro l'albero e lui davanti a me. Eravamo vicinissimi, le nostre labbra si sfioravano ed io cominciavo ad avere il respiro affannato. Le sue pupille erano allargate e anche lui iniziava ad avere il respiro corto. Posò le mani ai lati della mia testa ed iniziò a darmi dei lenti e caldi baci sul collo, stavo per perdere il controllo. Però volevo fermarlo, di sicuro me ne sarei pentita in seguito, ma non mi andava di essere come tutte le altre ragazze che al minimo tocco ansimano, no. Volevo farmi desiderare. Voleva conquistarmi? Bene, gliel'avrei resa difficile. Presi un grosso respiro e con tutta la forza di volontà che raccimolai (che era pari allo 0,01%) parlai:- non avevate detto che prima di corteggiarmi, volevate chiederlo espressamente a mio padre?- poi scivolai velocemente sotto il suo braccio e mi allontanai di un po'. La mia coscienza se ne era pentita subito, ma la decisione ormai era presa. Lui si girò quasi subito, e negli occhi passarono vari lampi di emozioni: confusione, delusione, incertezza e ancora confusione. Lo conoscevo da poco, ma era come se lo conoscessi da una vita.
-Si- rispose esitante. -Bene, non vedo l'ora di assistere a questa scena. Ora devo andare, o mio padre si accorgerà della mia assenza.- mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulla guancia, poi iniziai ad incamminarmi verso il cavallo. Poi mi girai e dissi, ricordandomi dei voleri di mio padre:- Ah, Jamie, mio padre domani ha organizzato un ricevimento per scegliere il miglior pretendente per me.-        -È un invito?- chiese sorridendo   -Secondo voi?- e me ne andai.
Il giorno dopo sarebbe stata una giornata molto interessante...

My space!!!!!!✌✌✌😀😘

Hey gente!!!! Come state? Lo so è tanto che non aggiorno pardón (non so se si scrive così!)...passando a cose serie, come vi sembra? Secondo voi cosa succederà tra i due piccioncini??
Bene, le solite cose, commentate e se vi piace votate e buona domenica!!!!

Bye!!!!!

Occhi_diversi!!!!😀😘

Kisses & hugs!!!!!

Non arrendersi mai {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora