Consiglio- Money, power & glory, Lana del ReyJennifer's pov
Mi ero lasciata trascinare da Jamie, non del tutto conscia di quello che mi succedeva attorno, lo seguivo e basta, senza pensare, in quel momento, non riuscivo a pensare a niente, era come se la mia mente non collaborasse, e più cercavo di restare lucida, più una nebbia fitta mi avvolgeva, tutti i suoni mi arrivavano ovattati, gli alberi mi passavano accanto come spiriti leggiadri, lasciando su di me, solo una striscia d'aria. Non so quanto tempo era trascorso da quando avevo sentito lo sparo, e sinceramente, nemmeno me ne importava. Più ci inoltravamo nel fitto della foresta, più il buio si faceva evidente, più io sentivo la speranza svanire come la luce. L'unica cosa che riuscivo a sentire, era un dolore sordo, nel petto, un macigno che non voleva spostarsi, pesante e presente, che non riuscivo a rilegare in un angolo, come avevo già fatto in passato. Sentii il cavallo che rallentava appena, poi ancora di più, fino a fermarsi. Mi guardai intorno, c'erano soltanto alberi, alti e imponenti, solo qualche raggio di sole riusciva a penetrare tra i rami colmi di foglie, l'aria calda era satura di umidità. Davanti a noi, un cartello malconcio, indicava un sentiero pressoché invisibile, poiché ricoperto di varie erbacce. -Di qua- disse Jaime. Imboccammo il sentiero, volevo chiedergli dove stavamo andando, ma non trovavo la voce, così rimasi zitta, concentrandomi solo sul vento che mi si abbatteva in faccia. Guardai Jaime, che mentre cavalcava aveva un portamento fiero, quasi regale, solo guardandolo, l'uragano dentro di me, si placò un po', lui era con me, non mi avrebbe abbandonata. Quando la sera fu calata, arrivammo ad un piccolo villaggio, sperduto in mezzo ad una vallata. Tutto intorno a noi, si ergevano maestose le montagne, ormai quasi un tutt'uno con la notte, era un paesaggio mozzafiato, riuscire a scorgere sulle cime più alte, ancora la neve, che nemmeno in Agosto si scioglieva. Ero talmente assorta ad ammirare il paesaggio nelle sue molteplici sfaccettature, che non mi accorsi di Jaime e Marabella erano smontati da cavallo. Jaime venne da me, ancora in sella, e disse:-Jen? Vuoi che ti aiuti?- scossi il capo e scesi da cavallo agilmente. Quando toccai terra con i piedi, le sue mani si posarono sui miei fianchi, poi mi cinsero completamente, facendo toccare la mia schiena con il mio petto. Mi diede un bacio tra i capelli, poi mi lasciò andare, tenendomi però, sempre la mano, lo ringraziai con lo sguardo. Ci incamminammo verso una piccola locanda, tutta in legno. L'odore che emanava era di tabacco, cucinato e qualcos'altro che non riuscivo a capire, ma non era gradevole. Quando entrammo, i pochi forestieri che vi erano, si girarono a guardarci, forse perché dopo il tragitto eravamo sporchi e sudati, forse perché i nostri vestiti, erano troppo appariscenti per un posto del genere. Ci avvicinammo al bancone, dove un uomo che sembrava non radersi da una vita e con due occhi neri come la pece, ci guardava senza esprimerere niente. -Vorremmo due stanze, è possibile?- chiese Jaime, con un tono autoritario, ma cordiale che non avevo mai sentito. -Stanze 4 e 5- disse lui, lanciandogli le chiavi. -1 lira a stanza per notte.- Jamie le prese al volo, e prese due lire, per poi poggiarle sul bancone. Mi prense per mano e ci dirigemmo alle stanze. Jamie diede le chiavi a Marabella, che ancora scossa, mormorò un flebile grazie e andò a chiudersi nella sua stanza. Entrammo nella nostra, e devo dire che non era come me l'ero immaginata, era abbastanza pulita, il letto abbastanza grande per due persone, le finestre si affacciavano sul bosco quasi invisibile nella notte, tutto sembrava nero, anche la stanza era illuminata da piccole candele, che non illuminavano poi così tanto. Chissà perché, quando sei triste, tutto attorno, sembra rispecchiare il tuo umore. Sentii due braccia cingermi nuovamente da dietro, poi le sue labbra si posarono sul mio collo delicatamente, lasciandovi un leggero bacio. -Ehi- disse piano. -Ehi- risposi piano, con la voce arrochita dalla sete e dal mio temporaneo mutismo. -Vado a pendere qualcosa da mangiare e da bere- disse premuroso. Annuii solamente. Sentii le sue braccia prendermi e girarmi, per far si che i nostri occhi si incrociassero. I suoi erano preoccupati, ed un cipiglio occupava la sua fronte, era preoccupato. Era preoccupato perché in quel momento, io sembravo fragile e indifesa, era preoccupato che io potessi crollare da un momento all'altro. Questa consapevolezza, di come lui mi vedeva, mi fece risvegliare di colpo, non volevo sembrare fragile e indifesa, non volevo crollare, non volevo essere compatita ne tanto meno volevo compassione, odiavo davvero vedere gli altri che ti guardano con quello sguardo, a metà tra la pietà e la preoccupazione. Io non ero fragile e indifesa, non lo ero quando mia madre morì quando avevo quattordici anni, di sicuro non lo ero adesso. -Sto bene- dissi sicura. Lui mi guardò storto, forse per il mio repentino cambio di carattere. -Sicura?- disse sospirando -Si- risposi guardandolo negli occhi. Non so cosa fu a convincerlo, ma trovò qualcosa nei miei occhi che fece questo effetto. Annuí e poi posò delicatamente le labbra sulle mie. Era iniziato come un semplice bacio, ma poi, divenne qualcosa di più profondo, le nostre lingue si intrecciarono, le sue braccia mi cinsero il corpo sollevandomi, per far si che fossimo alla stessa altezza. Le mie mani trovarono la strada per i suoi capelli, ancora morbidi ma intrecciati, non osavo pensare a come fossero i miei! Una sua mano iniziò ad accarezzarmi la schiena in un movimento irregolare, dalla base al collo, facendomi provare milioni di brividi e di sentimenti. Quando ci staccammo, i nostri repiri si confondevano, i nostri nasi si sfioravano, le fronti si toccavano. Feci un bel respiro, per sentire il suo odore, poi la mia pancia brontolò, facendo affiorare un sorriso a tutti e due.
My space!!!!!!
Mi dispiace mi dispiace mi dispiace tantissimo di non aver aggiornato, ma queste due settimane sono state infernali tra scuola e vari impegni!! Pardon please!!!! Comunque spero vi stia piacendo!!!
Kisses & hugs!!!
Occhi_diversi!
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Non arrendersi mai {IN REVISIONE}
ChickLitJennifer, ragazza diciassettenne, figlia di un membro del Consiglio dell'Italia, al servizio di Giolitti, una sera per caso, incontra un ragazzo, di quelli da togliere il fiato con uno sguardo, quelli che lei potrebbe definire "principi azzurri". Do...