Jennifer's pov
Avevamo ancora tutti e due il respiro affannoso per quel bacio. Non mi ero ancora pienamente resa conto di quello che era successo, non avevo ancora riacceso la mente. Quando mi aveva detto di fermarlo, avevo spento il cervello e mi ero lasciata andare, semplicemente. E nemmeno una minima parte di me era pentita, anzi, non ci stavo proprio più con la testa con tutte le sensazioni che mi aveva fatto provare in quei minuti. Il mio cervello era decisamente morto e defunto, che possa riposare in pace. Cercai di dissepperlirlo, e quando arrivai a formulare una frase intera senza balbettare, provai a dire:-P-perché mi hai baciata?- ma balbettati lo stesso. Lui ancora con la fronte appoggiata alla mia disse:-Perché non resistevo più-lo guardavo senza parlare né capire:- Come scusa?- lui sorrise dolce ed io mi sciolsi, tanto le mie gambe erano già di burro.-Perché non resistevo più, perché non vedevo l'ora di baciarti, perché sei semplicemente irresistibile, perché se...- -Frena, frena, frena, tra il mio cervello messo abbastanza male visto che l'hai ridotto ad un ammasso di non so che e il mio corpo quasi completamente sciolto, io non riesco assolutamente a capire quello che mi vuoi dire. Se mi devi dire una cosa del genere, devi aspettare che io mi sia ripresa, perché non puoi sconvolgere così una persona per poi sganciargli la bomba- brava Jen, hai appena rovinato un perfetto momento romantico! Poi trovai il coraggio di guardarlo e stava facendo davvero fatica a trattenersi dal ridere. Poi non ce la fece più e scoppiò in una fragorosa risata, che contagiò anche me. Ridevamo in quel momento così dolce che sognavo da tempo, molto tempo. Quando smettemmo, avevamo tutti e due le lacrime agli occhi, lui me le asciugò e io feci un sorrisi a trentadue denti. In quel momento non me ne importava niente di tutto ciò che era successo, non me ne importava se mio padre o il suo ci stessero cercando, incavolati neri, non mi importava se sua sorella pensava male, non mi importava che il mondo stesse per cadere in guerra, in quel momento mi importava solamente del ragazzo che avevo di fronte che mi guardava sorridendo, di quel ragazzo che mi aveva fatto provare sensazioni ed emozioni a me sconosciute, quel ragazzo che mi aveva fatto soffrire come nessun altro, quel ragazzo a cui avevo appena dato il mio primo bacio, quel ragazzo incontrato sotto la veranda, quel ragazzo che sembrava irreale, quel ragazzo che io amavo alla follia.
Poi lui riavvicinò le labbra alle mie, dandomi un bacio casto, mentre le sue mani si muovevano lentamente su e giù per i miei fianchi ed io ero tutta un brivido. Quando si staccò, mugolai di dispiacere, avevo avuto pochissimo di lui, ma quel contatto, lo volevo per sempre. Lui rise, lusingato dalla mia protesta, così lo riattirai a me, schiudendo le mie labbra e lui non fece resistenza. Ricominciai a baciarlo come prima, con i nostri cuori che battevano all'unisono, una sua mano che scorreva libera sul mio corpo provocandomi mille brividi, e piacere, l'altra intrecciata con la mia, le lingue che ballavano insieme. Ci staccammo dopo un tempo infinito, con il fiatone. Non ci baciavamo, ma restavamo abbracciati, stretti l'uno all'altra, come se stessimo per precipitare e aggrapparsi all'altro fosse l'unica possibilità. Lui mi strinse ancora più forte, non pensavo fosse possibile, poi affondò il viso nei miei capelli e vi lasciò un bacio. Io avevo ancora la faccia affondata nel suo petto e respiravo il suo odore che mi faceva impazzire, non era un profumo che si trovava in natura, era profumo di lui. E lo amavo da impazzire, lui mi stava facendo impazzire.
Poi disse con voce attutita dai miei capelli:- Adesso me lo dici il vero motivo per cui ti comportavi male con me? E non mentire, non crederò ad una sola frase che dica che non sei attratta da me come lo sono io- Sbuffai sempre con la faccia premuta contro il suo petto e rimasi zitta, sarebbe stato troppo imbarazzante raccontargli tutto. -Jennifer?- ripeté incitandomi -Eh va bene, ma prometti che non ti arrabbierai ne ti metterai a ridere!- dissi allontanandomi un pochino dal calore confortante del suo petto per guardarlo negli occhi. - Promesso- disse lui, ricambiando lo sguardo con quei suoi stramaledetti occhi! Ma perché doveva averli così maledettamente stupendi?! Prima di ripensarci buttai fuori tutto:-Ti ho visto un giorno con tua sorella al lago e ho pensato che fossi già occupato, così mi sono arrabbiata perché pensavo che tu ci avessi provato con me anche se eri già di un'altra, illudendomi che fra noi ci potesse essere qualcosa. E sono stata molto male perché provavo, anzi provo qualcosa per te. Per questo mi comportavo male. E questo è tutto.- -Quindi tu hai pensato che io stessi con mia sorella?!- disse a metà tra il divertito e lo schifato. Vedendo la sua faccia mi misi a ridere io. E non riuscivo a smettere, ma se dovevo soffrire tutto quello che avevo sofferto, per poi dover vedere una faccia del genere... Avrei sofferto tutte le volte che ne avevo l'occasione perché quella faccia era impagabile. -Perché ridi?- chiese offeso -Oh, niente- e continuai a ridere -Ah si? Niente?- disse ed un lampo di divertimento gli attraversò gli occhi. Poi si buttò su di me e prese a farmi il solletico. Io iniziai a ridere ancora di più e a lanciare urletti, contorcendomi su me stessa. Rideva anche lui e Dio, quanto amavo la sua risata. Riuscii a creare un varco per scappare ed iniziai a correre, ma il vestito non aiutava per niente, infatti mi stava dietro senza sforzo. Quando mi prese, mi caricò sulla sua spalla come un sacco di patate e mi scaricò solo in un'altro posto in cui nessuno poteva vederci. Poggiò una delle sue mani di lato alla mia testa e l'altra sul mio fianco. Potevo sentire il suo respiro affannato sulla mia guancia, e ciò mi provocava brividi, molti brividi. Iniziò a baciarmi ogni guancia con molta delicatezza, poi passò a tutto il volto, la fronte, il profilo del mento, le palpebre e io gemetti piano, così si fermò con un sorrisino compiaciuto sulle labbra e poi continuò il suo percorso lungo tutto il mio naso e finalmente arrivò alla bocca. Ci baciammo con delicatezza, tenerezza e con quel bacio mi conquistò fino all'ultima parte della mia essenza. - Ora me lo dici?- chiese quando ci staccammo. Io annui e risposi:- Rido per la tua faccia, è stata impagabile- e sorrisi al ricordo. Lui sorrise e mi diede un ultimo bacio a fior di labbra prima di allontanarsi. Iniziò ad incamminarsi verso la casa ed io fui avvolta subito dalla mancanza di calore che emanava il suo corpo. Volevo che mi abbracciasse, volevo che mi tenesse per sempre stretta a lui. Jamie si girò verso di me con un mezzo sorriso e disse:-Ho intenzione di chiedere a tuo padre di poterti corteggiare- e lì sorrisi anche io perché era l'unica cosa che potevo fare in quel momento così felice. Non c'era altra via di scampo, ormai lo amavo. E non lo avrei lasciato andare via tanto facilmente.Jamie's pov
La amavo, la amavo con tutto me stesso e non l'avrei lasciata andare per nessuna ragione al mondo.
My space!!!!!!!!!😀😀👌✌✌
Bene....i don't know cosa dire...quindi spero che vi sia piaciuto... Commentate e se vi piace votate!!
Notte!!!!!
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Non arrendersi mai {IN REVISIONE}
ChickLitJennifer, ragazza diciassettenne, figlia di un membro del Consiglio dell'Italia, al servizio di Giolitti, una sera per caso, incontra un ragazzo, di quelli da togliere il fiato con uno sguardo, quelli che lei potrebbe definire "principi azzurri". Do...