PROLOGO

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-"Papà mi porti a sparare?"-

Ero solo una bambina piccola quando mi appassionai delle armi,ancor di più quando per la prima volta vidi la divisa di una poliziotta..quella che sarebbe diventata la mia quando sarei stata più grande e finito gli studi.

Di certo non era questo il lavoro che avrebbero voluto i miei genitori,pensavano che io scherzassi, che lo dicessi così per dire,perché ero un'innocente bambina di 5 anni.

Quando mi veniva posta la domanda "cosa farai da grande" io non esitavo a rispondere 'voglio arruolarmi' e loro mi guardavano come se avessi due teste.

Mi sono sempre sentita dire 'non ce la farai mai' oppure 'sei troppo debole'. Ma a dirla tutta,non mi sono mai scoraggiata anzi,mi invogliavano sempre di più a raggiungere i miei obbiettivi.

Ho dovuto faticare tanto per entrare nel l'accademia. Ho superato tantissime prove fisiche che a detta loro 'solo un maschio può farcela'.

Ci sono stati un sacco di ragazzi che non sono entrati perché le loro resistenza fisiche era scarsa,quindi credo proprio che ho del potenziale come pochi di loro.

Appena finito i superiori,all'età di 18 anni ho preso il porto d'armi,con un punteggio di 9 su 10,quindi la mira e quasi perfetta,i ragazzi che erano nel corso con me mi guardavano sempre sbigottiti,credo sia per le mie potenzialità migliori delle loro sia per il mio fisico.

Posso pur essere una ragazza ma ho sviluppato molti muscoli nel corso degli anni. Gambe toniche,muscoli alle braccia e accenno di tartaruga.

Non me ne vergogno,adoro il mio fisico,neanche quando dicono; "Sei peggio di un uomo".

Ora ho tutto quello di cui ho bisogno,una famiglia che mi ama e che mi sostiene e un lavoro che amo alla follia e che non potrebbe rendermi più felice.

E chissà,forse potrebbe arrivare qualcosa di inatteso,qualcosa fuori dalla mia immaginazione che potrebbe rendermi ancora più felice di quello che sono ora.

A Policewoman - Nient altro di cui ho bisognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora