CAPITOLO 33

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Da quando,una mezz'ora prima,mi ero svegliata nel cuore della notte,la realtà mi ha brutalmente presa in pieno.

Di lì a poco ci sarebbe stato un blitz e io non avevo idea se ne fossi ritornata viva e illesa,ferita o morta.

Avevamo organizzato tutto nei minimi dettagli,se qualcosa fosse andato storto non me lo sarei mai potuta perdonare. C'erano le vite dei miei colleghi a rischio e la mia.

Era questo il motivo per la quale non volevo impegnarmi con qualcuno. Sapevo il rischio che correvo ogni giorno per il lavoro che faccio e sapevo cosa sarebbe successo se avessi lasciato avvicinare una persona a me.

Tray gemette nel sonno e mi strinse ancora di più a sé. Spero non si svegli,non saprei cosa dirgli ora che me ne devo andare ma soprattutto non posso dirgli se mai tornerò.

Nonostante tutto,avevo un sorriso stampato in faccia ripensando a quello che è successo poche ore prima. Ero andata da lui a riprendermelo,dovevo spiegargli tutto e lui mi è stato a sentire,mi ha perdonata e ci siamo tolti subito i vestiti di dosso come due furie in procinto di sbranarsi a vicenda.

Alzo il braccio e gli sposto i capelli scompigliati dal viso,è bellissimo. L'uomo più bello e perfetto che io abbia mai conosciuto è in questo letto affianco a me,nudo. La sua pelle bronzea risplende sotto i raggi lunari che entrano dalla finestra e il suo fisico possente riempie tutto il letto così come il suo calore mi riscalda fin dentro al cuore.

Non avrei mai pensato che quel giorno afoso di agosto avrei incontrato una persona in grado si farmi risentire viva.

Con le lacrime agli occhi gli do un leggero bacio sulle labbra dischiuse e piano esco dalla sua presa sui miei fianchi.

Vago per la stanza in cerca delle mie cose e dopo aver messo i vestiti,prima di uscire dalla stanza,lo guardo per l'ultima volta.

Stringe il mio cuscino come se fosse la sua ancora di salvezza e sorride lievemente nel sonno. Sorrido anche io e una lacrima mi fuoriesce dagli occhi.

Scendo giù nella sua cucina e prendo un foglio e una penna.

Quando leggerai questa lettera è perché io non ci sarò lì con te,in quel letto Dove abbiamo condiviso tutto quello che di più bello esiste. Quando ti svegliarai e tasterai il letto in cerca del mio corpo,non ci sarò e so che ti arrabbierai. I rischi che corro facendo quello che mi piace sono tanti,forse troppi per condividerli amche con te. Ma non fa niente perché io ti amo. Sono tornata da te perché dovevo dirti che ti amavo e che avrei scelto semrpe te. Come sai volevo chiudere con il mio passato per iniziare una nuova relazione con te. Ieri sera volevo che tu avessi un ricordo vivido di noi due insieme. Volevo che tu ti ricordassi che stare con me non è stare con chiunque altro,ma questo già lo sai eppure hai scelto me. Incasinata come non mai e ogni giorno a rischio con la sua vita. Ti scrivo questo non per lasciarti,perché mi dispiace per te ma dovrai sopportarmi per il resto dei tuoi giorni,ma in caso contrario volevo che tu ricordassi di me come quella ragazza che ti ha fatto innamorare e essere geloso di tutti. Questo non è un addio,ma un Arrivederci. Se mai non tornerò ricordati che ti amo.
Ci vediamo,amore mio.
La tua ragazzina.

Chiudo il foglio e ritorni in camera sua trovandolo nella stessa posizione e lascio il bigliettino Dove prima era steso il mio corpo.

Mi piego sul letto e accarezzo la sua guancia ispida di barba e mi si stringe il cuore. Amo davvero quest'uomo,un amore che non può essere spiegato perché le parole non sono abbastanza.

So che quando leggerà,si arrabbierà,non gli piace stare fuori dalla mia vita e non accetta cose che non gli vengano dette ma questo non potevo dirglielo,è una cosa altamente segreta.

A Policewoman - Nient altro di cui ho bisognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora