CAPITOLO 4

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Sì ok,è tutto uno scherzo vero? Non sono veramente qui con quello difronte a me che non ha voluto dirmi niente alla caserma.

Si è tutto un incubo. Mi do un pizzicotto per svegliarmi ma ahimè,non succede nulla.

Vedo che ci stiamo ancora guardando fisso negli occhi,ci avrei giurato di aver visto gli occhi del signore da qualche altra parte ma non pensavo fossero anche quelli del figlio alias nonnetto.

-"Voi già vi conoscete?"-. Domandano mia madre e sua madre insieme,mentre mio padre mi guarda curioso e suo padre si gira solo verso il figlio.

Sto per dire di si,che mi ha insultata in quel locale la prima volta e che si è presentato brillo in caserma non volendomi dire niente mani mi precede, credo non voglia far sapere tutto questo.

-"Sì ci siamo incontrati alla taverna qui vicino e abbiamo scambiato quattro chiacchiere,aveva appena terminato il suo turno in caserma"-. Scrolla le spalle e si avvicina a noi rimanendo a debita distanza da me.

Lo trucido con gli occhi e lui sorride sornione. Mi arrabbio ancora di più e stringo i pugni. Lo odio,non lo sopporto.

-"Oh quindi questa bella ragazza è un militare?"-. Domanda sorpreso il pure di lui,Malcom.

-"Una poliziotta,sono una poliziotta"-.

Do uno sguardo a mia madre che capisce la situazione scomoda e ci avverte di andare in sala da pranzo Dove tra poco saremo stati serviti da Anna,la loro governante da tantissimo, sono cresciuta con lei perché i miei praticamente non c'erano mai.

La sala è come la ricordavo,ampia color bordeaux e oro. Mamma ha sempre avuto gusto nel personalizzare la casa.
Il tavolo è di una lunghezza media, ai capo tavola si mettono mio padre e Malcom,io prendo posto affianco a lui e mia madre vicino a me,difronte invece ho quell'essere vivente e affianco sua madre Annabeth.

Ora che lo vedo bene,è vestito con,jeans a sigaretta chiari e una camicia bianca sbottonata di tre bottoni al torace,ora invece sta facendo i risvolti sulle braccia,credo si stia rendendo conto che fa caldo anche se mamma ha acceso il condizionatore.

Noto un tribale lungo il braccio destro che va dal polso fino alla spalla che si intravede sotto la camicia. È davvero bellissimo. I tatuaggi non mi attraggono molto,non su di me precisamente,l'idea che gli aghi iniettassero inchiostro sotto la mia pelle e la certezza di rendere permanente frasi o disegni era qualcosa che non mi apparteneva. Ora invece,mi chiedevo fin dove arrivassero quei tatuaggi....Solo sul braccio? O anche sulla schiena? Sul petto? Sarei davvero curiosa di scoprirlo.

Si dice che è una delle debolezze delle donne vedere un ragazzo che si fa i risvolti alla camicia e devo dire che è vero,mi convinco di levare lo sguardo ma incrocio il suo che mi sorride malizioso colta sul fatto. Accidenti!

Sbuffo e prendo la brocca dell'acqua per versarmene un po,quando la riposo sento come una scarica elettrica nel mio corpo,vedo che lui mi sta sfiorando la dite per prenderla e gliela lascio. Ma cosa mi sta succedendo? Finalmente viene Anna,mi alzo per abbracciarla e lei è felicissima di vedermi,e porta le portate.

Da piccola sono sempre stata terribile ma quando lei si sedeva a giocare con me o quando mi leggeva le favole ero stranamente tranquilla.

Vedo che ha preparato le lasagne,Dio mio. Sono le mie preferite,le più buone che io abbia mai mangiato e le fa solo lei così.

Papa vedendo i miei occhi brillare ride e io lo seguo.
Diciamo che tutto trascorre liscio,parlano di affari e qualcos'altro mentre io messaggio con Antony.

-Pranzo di famiglia?-

-Sì ti prego salvami-

-Sei la solita esagerata Meredith-

A Policewoman - Nient altro di cui ho bisognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora