CAPITOLO 2

12.3K 347 7
                                    

Qualche settimana dopo..

Scendo dalla volante insieme ad Antony,ormai lavoriamo insieme,e chiudo lo sportello.Siamo stati per strada quasi l'intera giornata e abbiamo fatto circa una ventina di verbali.

Entro dentro seguita da lui e prendo subito una bottiglia di acqua ghiacciata,fa davvero caldo ed io sto letteralmente morendo.

-"Fai qualcosa stasera?"-. Mi chiede sbracciandosi nella divisa per il caldo.

-"Bhe domani non ho nessun turno quindi pensavo di uscire"-.

Oggi è Sabato quindi un po di divertimento ci vuole.

Sono sempre stata un po festaiola,ho cominciato verso il 2 superiore ad andare alle feste anche perché i miei non volevano. Quando ho preso la mano poi,tutti i sabato o i venerdì erano abituati a vedermi uscire.

Ed è proprio in una di quelle feste della confraternita che ho perso la verginità,mi sono concessa ad un ragazzo che mi faceva il filo da qualche anno e una serata ero alquanto ubriaca e sapete com'è andata a finire.

Non ricordo niente tutt'oggi,era il capitano della squadra di basket e molto bello ma i tipi biondi non mi hanno mai entusiasmato,e poi non è stato niente di speciale.

Ho sempre pensato che non esiste il principe azzurro o una storia come nelle fiabe,e tutti quelli dopo di lui me ne hanno dato la prova.

Mi sono ritrovata con due costole rotte e un tutore al braccio per non parlare dei lividi sul mio corpo.

Angel,un ragazzo più grande di me mi aveva subito incuriosito ma non avrei mai pensato che mi facesse tutto quello,per lui ero uno sfogo quindi mi picchiava e una sera mi hanno portata in ospedale,anzi, suo fratello minore lo ha fatto,a differenza di Angel,era davvero un bravo ragazzo.

Quindi ricapitolando,aveva solo il nome di un angelo ma lui era un diavolo dentro.

Dopo quest'esperienza non ho voluto aver a che fare più con nessuno dal 4 superiore in poi.

Fin ora sono stata single ma mai infelice. Ho un lavoro che amo e una famiglia che mi sostiene sempre,forse la mancanza di una sorella o un fratello non mi è stata d'aiuto,ma vabene così.

-"Hei mi stavi ascoltando?"-.
Antony mi schiocca due dita davanti agli occhi.

-"No scusami pensavo ad altro"-.

-"Me ne ero reso conto,dicevo stasera pensavo di unirmi a te"-. Annuisco e mi incammino salutandolo.

Devo passare dal Tenente della nostra unità per assicurarmi che sia tutto apposto prima di andarmene.

Busso due volte e dopo un "Avanti" entro e lo trovo al computer .

-"Signorina Dyer mi dica"-. Alza lo sguardo e mi presta la sua attenzione.

Nonostante l'età e pur semrpe un bell'uomo. Alto,brizzolato e biondo con due occhi ambrati come il whisky.

-"Stavo per andare via e volevo assicurarmi che lei non abbia bisogno del mio aiuto o se tutto andava bene"-. Dixo in modo professionale.

Lui mi fa un sorriso e si appoggia con la schiena alla sedia in pelle.

-"Apprezzo il tuo interessamento signorina. Lo sa,già la prima volta che lho vista entrare in questa caserma mi sono detto "lei è quello che serve in questo posto". Ho subito notato la sua fermezza e la sua rigidità impressionante in campo lavorativo e non. Non mi stupisce che una ragazza come lei abbia deciso di intraprendere questa carriera"-.

Rimango ferma sull'uscio della porta.
È sempre stato un uomo di poche parole quindi non me lo aspettavo.

-"Bhe sinceramente non so che dirle,la ringrazio"-. Balbetto incerta e lui mi sorride.

A Policewoman - Nient altro di cui ho bisognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora