20° Prigione di lusso.

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La mia nuova casa era un castello, sembra proprio un cliché , ma quello che non mi ero immaginato era che fosse completamente sottoterra.... In una grotta nei pressi dei confini di Blackbroken c'era l'entrata in un mondo sotterraneo. Un intera città costruita sottoterra, ed io alloggiato in una delle stanze del castello del re. Mio padre Lucius, mi aveva segregata nella mia nuova stanza di lusso, mi sentivo una dama del settecento con tutti quei girigori ed il grande letto a baldacchino rosso e dorato. Ma per quanto possa essere lussuosa una prigione resta una prigione, ero distesa nel mio comodo letto quando mio padre entrò in stanza.
<< Figlia mia, ti ho portato del cibo e dei vestiti nuovi>> una donna entrò in stanza lasciando una cesta di vestiti ed un vassoio pieno zeppo di cibi sulla grande scrivania di legno nell'angolo. << So che il tuo scopo è uccidermi, quindi è inutile spendere soldi per vestiti e cibo . >> in meno di un battito di ciglia mio padre mi fu accanto accarezzandimi una guancia << bambina mia, perche ucciderti subito quando possiamo benissimo tenerti in vita e prendere periodicamente il sangue che ci serve? Avrai tutto ciò che desideri, vivrai nel lusso e nelle ricchezze e continuerai a vivere. Ecco cosa ti offro io>> << in poche parole sarei la vostra dispensa di sangue angelico personale.>> mio padre sorrise e mi prese per mano conducendomi fuori dalla stanza, attraversando diverse sale adorne di dipinti, sculture e armature antiche, finché non ci trovammo davanti ad una grande porta di ferro diversa dalle altre di legno. Dentro c'era una vera e propria sala operatoria ed un uomo vestito da medico che sembrava una caricatura di uno scienziato pazzo di qualche film dell'orrore. Sarei tanto voluta scappare ma avevo giurato di non farlo. Mi fecero distendere su di un lettino ed incominciarono a legarmi i polsi e le caviglie ,'ecco' pensai 'sto per morire'. Le lacrime cominciarono a scendere e Lucius me le asciugò con un fazzoletto di stoffa nero dopo di che iniziò la tortura mi misero quattro aghi uno in ogni arto ed il 'dottore' accese una macchina che inizio a tirare fuori dal mio corpo il sangue . Fu doloroso, poi iniziai a non sentire più nulla finché non svenni.

Non sapevo più quanti giorni erano passati dal mio rapimento, ogni due o tre giorni mi portavano in quella stanza e mi toglievano litri e litri di sangue finché non svenivo, poi mio padre mi dava delle gocce del suo sangue che aveva l'effetto di rimettersi in forze e tutto cominciava da capo .
Durante la mia tortura di tanto in tanto riuscivo a cogliere il senso di alcune frasi, a quanto pare il mio sangue non ha proprio l'effetto desiderato.

Mio padre era in stanza io mi alzai a fatica dal letto per ricevere le mie gocce di sangue, non sapevo per quanto ancora avrei resistito con questa vita, mi sentivo stanca e le mie braccia iniziavano a rigettare gli aghi. Ero sempre più magra mi sentivo sparire. << quando... Quando finirà?>> mio padre non rispose, si taglio un polso e me lo accostò alle labra succhiati un po di sangue e mi staccati infine mi risdraiai aspettando che il sangue facesse effetto.

Qualcosa non andava , sentivo provenire dei rumori da fuori ma nella mia stanza non c'erano finestre per controllare prima che potessi andare alla porta Crea, il braccio destro di mio padre mi portò con se in una piccola saletta piena di computer costringendomi a sedere su di una poltrona. Sugli schermi appariva tutta la città, ma non era la solita città quasi fantasma che avevo visto la prima volta. Decine e decine di angeli si stavano scagliando su tutta la terra dei vampiri , la maggior parte erano inermi ed indifesi poiché secondo il mio orologio mancavano ancora un paio di ore al teamonto . Persino mio padre antico per com'è ha bisogno di riposare prima del tramonto e quella notte aveva ritardato il tutto per farmi riprendere dal dissanguamento .
Sentii dei rumori provenire dal corridoio e subito presi in mano la prima cosa che mi ritrovai davanti utilizzabile come arma, presi un ombrello dalla punta di legno , non era chissà che.. Ma mi dava sicurezza in quello stesso istante si spalancò la porta ed io mi girai impugnando l'ombrello pronta a difendermi.

(DA CORREGGERE) The Smell Of Blood On Your SkinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora