17° Perdonami ti prego.

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Sentì delle dita tracciare i contorni del mio corpo nudo ed aprii gli occhi, Matthew era coricato accanto a me, nudo, con la testa appoggiata su un gomito e con la mano libera mi provocava intensi brividi di piacere .
Mi avvicinati per baciarlo e immediatamente mi strinse a se, sentivo la sua erezione premermi nel basso ventre e subito diventati rossa. Matthew scoppiò a ridere << Dopo ieri notte non puoi diventare rossa amore mio>> gli sorrisi imbarazzata, effettivamente aveva ragione , ma per me tutte queste emozioni e sensazioni erano qualcosa di nuovo. Sapevo qualcosa riguardo al sesso, anche se non e uno degli argomenti che si trattano dento un convento, però non mi sarei mai aspettato qualcosa di cosi... bello.

Bussarono alla porta e matthew corse a mettersi il disotto del pigiama e lanciandomi la felpa, la infilai di fretta e furia e pochi aitanti dopo Emily entro in stanza.
Appena mi vide si blocco un istante, poi sposto lo sguardo sul letto ed infine torno a guardarmi con un sorriso a trentadue denti.
<< Bhe ragazzi, vi conviene dare una ripulita a questa stanza e vestirvi il consisglio sua venendo qui per Rose, e non credo tuo padre apprezzerà molto il tuo 'tener d'occhio Rose' >> a quanto pare il padre di Matthew stava arrivando, prima che potesse completare la frase Matt era già scattato verso il letto spingendomi in bagno con il cambio che mi aveva portato Emily. Dopo una rapida occhiata allo specchio decisi che dovevo fare una doccia avevo i capelli tutti arruffati e scompigliati sembravo una pazza, finii di prepararti nello stesso istante in cui sentii bussare , uscii dal bagno e la stanza di Matt era perfettamente in ordine, andai in soggiorno e mi trovai davanti tre uomini mai visti prima ed il mio capo Eric.
Ci sistemammo nel soggiorno e dopo pochi istanti anche il resto dei miei amici bussò alla porta.
i tre uomini erano seduti nel divano a tre posti, Eric era seduto nella poltrona a desta del divano ed io in quella a sinistra mentre i miei amici erano seduti in cucina a portata d'orecchio pronti ad intervenire in caso di bisogno.
iniziavo ad agitarmi , ma dopo un istante Matthew mi fu accanto si sistemò sul bracciolo della poltrona tra me e gli uomini prendendomi la mano.
L'uomo seduto al centro si infuriò notevolmente per quel gesto e ne dedussi che quello doveva essere il padre di Matt. <<Allora signorina Sanders. Ci dica, chi è lei? Da dove viene? Ma soprattutto cosa è lei.>>mi chiese l'uomo seduto vicino a me.
Presi un respiro profondo ed iniziai la mia storia.
<< Cercherò di rispondere a tutto, quando avevo due anni fui abbandonata davanti la chiesa della Santissima Redenzione in una città molto a Nord di qui. Inizialmente le suore mi accolsero a braccia aperte poi però mi videro piangere, e da li è iniziato il mio incubo... Avevo solo quattro anni quando hanno iniziato a picchiarmi ogni notte per 16 anni.>> la testa di Matthew scatto verso di me stringendo la presa sulla mia mano. Presi un altro respiro profondo e continuai. << Mi chiamavano la figlia del diavolo, ogni notte mi buttavano addosso acqua santa, mi picchiavano e chiedevano a Dio di liberare il mio corpo. Quando si stancava un suora iniziava un altra e così quasi per tutta la notte, la mattina mi legavano r mi chiudevano per circa 5 ore in un piccolo armadietto.. Ascoltavo tutte le funzioni ed i rosari e dovevo farlo in silenzio... Se mi lamentavo la sera iniziavano prima a picchiarmi e lo facevano molto più duramente. L'unico attimo di tregua lo avevo durante il pomeriggio dove per almeno due ore potevo riposare.>>
<< se è stata picchiata per sedici anni perche non ne porta i segni.>> chiese stavolta il padre di Matthew << Questo era uno dei motivi per qui la madre superiora mi odiava, in poche ore i lividi scomparivano senza lasciare traccia... Solo se mi rompevano qualcosa ci mettevo più tempo a rimettermi. Mi hanno rotto sei volte il braccio destro e due il sinistro, mi hanno rotto tutte e due le caviglie e lussato una spalla ed il ginocchio, infine mi hanno incrinato tre costole e me ne hanno rotte due... Poi qualche altra frattura minore, ma non le ricordo tutte.>> i tre uomini ed Eric si muovevano imbarazzati mentre Matt sembrava respirare a fatica, una rapida occhiata mi fece notare che stava tenendo in tensione ogni muscolo del suo corpo, era arrabbiato , oserei dire furioso. Stava usando ogni grammo del suo autocontrollo per non rompere qualcosa o magari andare a fare una visitina alle mie ex carceriere.
<<Signorina Sanders>> chiese il terzo uomo <<la sua storia è davvero terribile, ne siamo dispiaciuti, ma non ci ha detto ancora detto cosa è lei..>>
<< io non lo so>> risposi semplicemente. La porta si spalancò e la proprietaria del 'Tortora' entrò in casa. << Io so cos'è lei.>>

(DA CORREGGERE) The Smell Of Blood On Your SkinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora