Dalla porta spalancata entró mio padre ed io capii che non sarei mai stata salvata. Mi strappo la mia ridicola "arma" dalle mani e mi afferrò per un polso, sussurrò qualcosa all'orecchio di Crea che si dileguo lasciandoci soli. Mio padre inizio a sttattonarmi per portarmi via da li, ma anziché portarmi verso l'alto mi spingeva verso il basso iniziammo a prendere cunicoli e scale sempre più in profondità, mi ritrovai in una specie di segreta piena di celle e catene alle pareti molte vuote mentre alcune ospitavano degli angeli. Angeli dalle candide ali bianche sfumate di diversi colori quasi completamente macchiate di sangue, erano appesi per polsi e caviglie, ricoperti di tagli ed ustioni ancora incrostati di sangue . Sembeava un film dell'orrore ,pregai che fossero ancora vivi e che gli altri angeli li avrebbero trovati. Mio padre mi strattonó nuovamente, mi condusse in una cella vuota senza sbarre e pressò una pietra leggermente in rilievo rispetto alle altre, poi mio padre mi circondò con le braccia ed iniziammo a precipitare. Una botola si era aperta ai nostri piedi, iniziai ad urlare mentre scivolavamo in un grosso buco dalle pareti lisce e buie. Mio padre mi tappo la bocca << sta zitta!>> pochi istanti dopo finimmo in una grotta scura, nell'atterrare mi slogai una caviglia ed urlai per il dolore nonostante l'avvertimento di mio padre, lui mi lanciò uno sguardo furente ma non disse nulla. Mi prese in braccio ed iniziò a camminare nella grotta , ero circondata dalle tenebre, la caviglia mi faceva male ed avevo tanta voglia di piangere. Mi sentivo debole, avrei voluto combattere, avrei voluto uccidere mio padre e correre da Matthew. Dio se mi mancava Matthew, ogni giorno, o notte ormai non lo riuscivo a capire piu,aprivo gli occhi nella speranza che lui mo venisse a salvare. Finalmente oggi qualcuno era arrivato, ma io ero destinata a rimanere prigioniera.
Dopo diverse ore passate in quella caverna capii che sicuramente collegava persino alcune città, erano come dei cunicoli che permettevano ai vampiri di spostarsi anche di giorno, finalmente dopo essere arrivati ad un bivio mio padre prese la strada a destra ed uscimmo in un tunnel con dei binari, sicuramente una metropolitana abbandonata o qualcosa del genere. Attraversammo quasi l'intero tunnel ed uscimmo da una stazione abbandonata, mio padre spezzò i sigilli ed i lucchetti che chiudevano le porte e ci ritrovammo in una cittadina chissà dove.
Mio padre mi lascio camminare rallentando il passo a causa della mia caviglia , le persone ci guardavano con interesse ma nessuno sembrava preoccupato o pronto a chiamare la polizia. Sicuramente io e mio padre sembravamo parenti... Arrivammo davanti un locale, si chiamava Pain all'interno una strana musica martellante rimbombava per tutto il locale lasciandosi uno strano senso di angoscia, ci sedemmo ad un tavolo ed in un istante un cameriere si avvicinò per prendere le nostre ordinazioni. << Signore desidera qualcosa da bere? O ci pensa già la sua.. Accompagnatrice.>> mi fu subito chiaro che l'uomo sapeva cosa fosse mio padre e mi sentii umiliata per essere stata scambiata per la cena di mio padre. <<Sono qui per vedere il tuo capo. Lei è mia figlia portale qualsiasi cosa ti chieda da mangiare o da bere e dalle un analgesico.>> il ragazzo si scuso assentandosi un attimo, mi portò un bicchiere d'acqua con un analgesico e disse a mio padre che il suo capo era pronto a riceverlo, mio padre annui e sparì al piano superiore.
<< posso portati qualcosa da mangiare?>> mi chiese gentilmente, scossi la testa e si dileguò con un inchino. Pochi minuti dopo l'analgesico iniziò a fare effetto ed io ne fui grata mio padre arrivò al tavolo e mi presentò un altro uomo dai capelli castani e gli occhi marroni, si chiamava Dan.
<< Devo tornare indietro, ma tu bambina mia resterai qui con Dan un mio caro amico. Lui farà in modo che tu resti al sicuro e che i tuoi ex amichetti non ti trovino>> abbassai la testa annuendo debolmente e Dan mi guardò disgustato, quando sarebbe finito quet'incubo? Quando sarei stata libera veramente? Forse l'unico modo per trovare la libertà sarebbe morire. Solo così non sarei più prigioniera di nessuno.
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(DA CORREGGERE) The Smell Of Blood On Your Skin
Vampire(piccola parentesi per quanto riguarda questa storia, l'ho scritta con la presunzione e l'ignoranza di una ragazzina appena iscritta su wattpad. E TOTALMENTE PIENA DI ORRORI, si orrori perché errori è troppo poco, quindi sconsiglio la lettura vi...