1° Fine di un incubo.

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Finalmente la lunga prigionia in queste mura è finita , le percosse ,il dolore, l'impotenza... Finalmente sono libera, libera di vivere, libera da quest'incubo che per sedici anni mi ha tormentata ogni giorno ed ogni notte.

Il mio nome e Rose, Rose Sanders quando avevo poco più di due anni mia madre mi ha abbandonata davanti la chiesa della Santissima Redenzione dove è iniziato il mio incubo. Le suore mi hanno cresciuta inizialmente mi adoravano pensavano fossi un angelo per la mia pelle bianca perfetta, gli occhi di un azzurro cielo puro ed i capelli neri e soffici... Poi ho pianto per la prima volta e da li sono incominciate le percosse.

La mia unica colpa? La mia assurda stranezza. Ogni dannatissima volta che piango dai miei occhi non escono cristalline lacrime trasparenti un po salate, no... Dai miei occhi esce sangue, e non parlo di acqua colorata di rosa per il sangue dovuta magari a qualche strana malattia o malformazione genetica dei miei condotti lacrimali, parlo di sangue puro.

Da quel giorno in poi le suore mi hanno nominata figlia del diavolo mi ammanettavano in una delle celle, mi buttavano addosso litri e litri di acqua santa, pregavano Dio di liberare il mio corpo dal male... Ma quando vedevano che continuavo a piangere sangue e a tremare per il freddo e la paura si infuriavano , dicevano che il diavolo era ormai troppo radicato in me e cominciavano con "l'esorcismo" mi picchiavano chiedendo al male di uscire dal mio corpo ma non succedeva mai nulla per sedici anni ogni notte venivo picchiata ed ogni giorno costretta a stare chiusa in un piccolo armadietto situato in un angolo dell'altare della chiesa costretta ad ascoltare per ore le messe ed i rosari in silenzio perche se solo parlavo o mi lamentavo la notte mi avrebbero fatto soffrire di piu ed io lo sapevo ormai fin troppo bene.

Durante la colazione, il pranzo e la cena potevo unirmi alle altre per mangiare ma mi tenevano comunque a distanza temendomi e disprezzandomi solo durante il pomeriggio mi lasciavano un po di pace ed era il momento che più amavo mi chiudevano lo stesso in cella si, ma senza manette, potevo lavarmi e spazzolarmi i capelli cosa che amavo fare, non mi avevano mai tagliato i capelli li avevo lunghissimi folti e neri mi arrivavano sotto la vita.
Per qualche stranezza i lividi che mi comparivano la notte il giorno dopo anziché scurirsi sparivano e questo faceva infuriare soprattutto la madre superiora ormai convinta che fossi il diavolo in persona.

Oggi pero era il mio diciottesimo compleanno, oggi sarei scappata e sapete perche? Oggi era la festa della Santa Matrona colei che costruì la chiesa in cui sono prigioniera e l'ordine delle suore della redenzione ,ovvero le mie carcerarie. Non mi avrebbero permesso per nulla al mondo di partecipare e lo sapevo bene ogni anno era cosi.

Durante gli ultimi anni ero riuscita a rubare i miei documenti e di tanto in tanto riuscivo anche a prendere un po di offerte fatte alla chiesa, tanto già mi credevano cattiva... Una volta ero persino riuscita a prendere la chiave della mia cella ma sapevo di non poterla tenere però sapevo di poterla copiare una delle attività a cui mi lasciavano partecipare era l'ora dell'arte creavano sculture di creta e croci in ferro battuto per venderle e ricavare soldi per la chiesa, io ero brava a dipingere o scolpire quindi me lo permettevano . avevo fatto un calco della chiava da entrambi i lati creato un piccolo stampo e mente nessuno mi guardava avevo creato una piccola copia con un po di colata in ferro dopo di che mi ero infilata tutto in tasca pregando che funzionasse ed in camera quando avevo aperto il guscio ormai freddo avevo trovato la chiava e provata era perfetta.

Avevo preparato un piccolo fagotto con dentro le poche cose che mi servivano e con un po di fortuna durante la messa sarei scappata.

(DA CORREGGERE) The Smell Of Blood On Your SkinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora